lunedì 9 giugno 2025

Parroci e parrocchie. Comunicare a tutti e meglio.

 PORTA DI SERVIZIO

Notizie Chiesa locale e universale

6 giugno 2025

Anche una parrocchia può sfruttare al meglio i canali del web

Francesco Palazzo

https://www.portadiservizio.it/2025/06/06/anche-una-parrocchia-puo-sfruttare-al-meglio-i-canali-del-web/



Ai tempi del Covid tanti aspetti delle nostre vite sono mutati, soprattutto quando più stringenti furono le necessarie limitazioni ai movimenti. Tutti allora iniziammo a utilizzare al meglio le opportunità fornite dalla rete. I cellulari e i computer diventarono finestre sul mondo globale e sugli universi familiari. Non si guardavano gli schermi soltanto per richiudersi nei propri perimetri, come si è tornati a fare, ma per dialogare con gli altri che non potevamo toccare.

Anche la vita delle parrocchie, vuote di fedeli, cambiò molto. Tutti ricordiamo le celebrazioni eucaristiche trasmesse in rete e veicolate attraverso i social. Ma anche i vari messaggi e le riflessioni che i presbiteri mettevano a disposizione sul web. Personalmente seguivo molto e con estremo interesse questa nuova, ancorché imposta, fase comunicativa dell’aspetto religioso. Ciascuno in genere conosce soltanto il prere della propria parrochia. In quei mesi conoscemmo tanti parroci.

Gli anni del Covid

Dopo la stagione emergenziale molte cose fortunatamente sono rientrate. Ma quegli anni ci hanno insegnato tanto anche in relazione alle buone pratiche che abbiamo messo in campo. Ci sono aspetti che meritavano e meriterebbero una riflessione mirata all’azione e non il completo abbandono che invece hanno conosciuto. In questo ambito di ragionamento parliamo proprio della possibilità, perché no, feconda, di tornare a utilizzare stabilmemte i social, e questa volta per scelta consapevole e non obbligata, al fine di fare conoscere al più ampio pubblico la vita delle parrocchie.

Sia chiaro, nulla può sostituire la presenza fisica e le relazioni, spirituali, di fede oltre che umane in questo caso, che si sviluppano quando ci si incontra direttamente. In realtà per qualsiasi comunità, a qualsiasi livello di aggregazione, ciò è imprescindibile. Ma si può trovare sempre una via di mezzo.

Alcune proposte

Ad esempio, per cominciare, anzi ricominciare, dopo la pandemia, i presbiteri delle varie parrocchie, rettorie e altri luoghi di culto, potrebbero mettere a disposizione di tutti dei video con le omelie domenicali e quelle legate a giornate importanti come Natale, Pasqua e altre ricorrenze di rilievo.

Oppure proporre, anche a più voci, riflessioni storiche, teologiche, spirituali, sociali, pastorali, a partire dai nomi che le chiese hanno, sui culti specifici che presentano relativamente ai vari santi, sui rapporti con i territori dove insistono, sulla presenza di gruppi all’interno delle comunità parrocchiali, sulle attività svolte. Non solo questo, anche se già sarebbe tanto. La questione va affrontata a più ampio raggio. Occorrerebbe curare al meglio, e certamente in alcuni casi già verrà fatto, i siti web delle parrocchie, in modo che nella trasposizione sui social tutto giunga chiaramente alla comunità cittadina più ampia e anche alle altre parrocchie. Perché può capitare che non so cosa fa la parrocchia che sta a un chilometro da me. Se lo sapessi potrei fare meglio un’attività o potremmo farla insieme.

E decido di dare una mano!

C’è un grande lavoro nelle comunità parrocchiali, me ne rendo conto scrivendo per questa testata di parroci e comunità parrocchiali, che rimane circoscritto in ambiti molto ristretti. Peraltro, va anche considerato che la massima pubblicizzazione via social delle vite parrocchiali può portare ad una convergenza di presenze fisiche da non trascurare. Mi è piaciuta l’omelia, il messaggio, la riflessione di quel parroco e magari voglio andare a conoscerlo. Sono rimasto colpito dall’attività di quel gruppo parrocchiale di cui ho letto su facebook. E decido di dare una mano. Anche perché si trova magari a due passi da casa e non lo sapevo. I social, lo sappiamo sin troppo bene, inutile nasconderlo, sono pieni di trabocchetti e pericoli, alcuni anche assai gravi. Nonché di una marea inarrestabile di false notizie. Ma sono pure, possono essere, e in moltissimi casi lo sono, un portentoso mezzo di comunicazione in positivo. Soprattutto quando si veicolano contenuti tesi alla crescita spirituale e umana.

Da questo punto di vista sarebbe importante che tutte le parrocchie avessero una persona esperta nella creazione, nell’uso e nell’aggiornamento dei siti web e nell’interazione professionale con i vari social. Devo dire che qualche volta mi capita di ascoltare via social sacerdoti non siciliani proporre riflessioni sul vangelo o su altri aspetti della vita non legati a celebrazioni liturgiche specifiche. Sono spunti che aiutano e che possono aprire e favorire riflessioni personali. In definitiva, si tratta di curare entrambi gli aspetti delle vite parrocchiali senza che si perda nulla per strada. Comunità di fede convocate in luoghi precisi e che da quel luoghi parlano al (e col) mondo attraverso le tante infinite strade che il web, la rete immateriale, permette di percorrere.

https://www.portadiservizio.it/author/francesco-palazzo/ 

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