venerdì 25 aprile 2014

Palermo, costa sud, i progetti del futuro, l'incuria di oggi.

La Repubblica Palermo 24 Aprile 2014

Pag. I 

Risanamento della costa sud, quel che i progetti non dicono

FRANCESCO PALAZZO

I messaggi positivi in politica hanno una rilevanza notevole. «Yes, we can» (sì, noi possiamo), pronunciato da Obama, ha infiammato gli Stati Uniti. Frasi come questa, ancorché si riferiscano a cose da realizzare, disegnano scenari che indicano una direzione di marcia.  QUINDI, che la costa sud di Palermo diventerà come Mondello, in seguito agli interventi programmati dal Comune, è uno slogan ben fatto che ti fa balzare contento dalla sedia. Quasi cerchi il costume a inizio primavera perché pare che siamo lì per lì per andare a rituffarci in quelle acque, da Sant'Erasmo ad Acqua dei Corsari, che un tempo furono limpide e cristalline. Altro che Mondello. Le ultime generazioni non ne hanno visto niente. Poi leggi più attentamente e ti rendi conto che il costume è meglio cercarlo con calma. Perché si tratta del potenziamento della flotta degli autobus, della realizzazione di stazioni di ricarica di auto elettriche, dell'affitto di bici e auto, di piste ciclabili, servizi digitali e riduzione di consumi energetici. In aggiunta, interventi assistenziali su infanzia, non autosufficienza e indigenza. Ora, a parte il fatto che i tempi, e anche i fondi, sono collocati nel divenire, e ammesso, come ci auguriamo, che il tutto tocchi terra, tali interventi, seppur importanti, non sembrano in grado di incidere profondamente sul contesto socioeconomico di quelle contrade. Anche l'acquario, che a quanto sembra verrà realizzato alla Bandita, è un grande progetto con tempi di realizzazione da definire. Comunque vada, mentre si aspetta, si potrebbe cominciare ad aggiustare quello che c'è già. Iniziando dal porticciolo di Sant'Erasmo. In attesa di risolvere la questione porto turistico sì o no, si potrebbe chiudere l'area, aprire la vista e mettere comode panchine. Spostandoci di una cinquantina di metri, ci chiediamo che fine ha fatto l'intenzione di liberare le sponde del fiume Oreto, rendendole percorribili sino alla foce. Risalendo ancora, vorremmo sapere perché non è entrata in funzione la passeggiata in legno che sorge quasi di fronte al Buccheri, costata chissà quanto, finita da anni, recintata e pronta a marcire in solitudine. Proseguendo, una domanda potrebbe essere posta sul porticciolo della Bandita. Non sembra in buone condizioni, attualmente le auto possono arrivare sino in riva al mare. E che ne è, avanzando sino al limite palermitano della costa, del Teatro del Sole di Acqua dei Corsari? Un anno e mezzo fa un gruppo di ciclisti, durante una manifestazione, chiese al Comune di riappropriarsi dell'area abbandonata, dove recentemente si è consumato un omicidio. Erano stati piantati alberi e realizzate discese a mare. Pare che la situazione non sia cambiata di una virgola. Su tutto, comunque, spicca la questione mare. Sino a quando non tornerà a essere fruibile, ogni progetto sulla costa sud resterà accademico. Per la verità qualcuno dice che la qualità delle acque non è inferiore a quella di Mondello. Il 12 luglio 2011 Mario Pintagro, su queste colonne, scriveva che l'appalto per il risanamento della costa, dopo un blocco di tre anni, era pronto a ripartire. Chissà qual è adesso la situazione. Chi, oggi, è in grado di pronunciare parole chiare su tale cruciale questione? Per fugare, ad esempio, i dubbi di chi, pur registrando che il depuratore funziona a dovere, anche se ancora pare si scarichi direttamente nella foce dell'Oreto, non riesce a darsi risposte sul perché i pescatori tirino fuori pesci di grandissime dimensioni e spesso deformati. Insomma, oltre a non recuperare quanto già c'è, non si riesce a mettere un punto chiaro sulla balneabilità della costa. L'unica via per non far morire le piccole imprese che ancora resistono (e che magari si sanzionano, nel rispetto delle regole, per qualche sedia sul marciapiede, come accaduto a una gelateria che ha dovuto chiudere per alcuni giorni), per farne nascere di nuove e per non fare di quella parte di città un immenso portafogli per centri commerciali o multinazionali.