mercoledì 23 novembre 2016

Le vie dei tesori a Palermo. Eccellenza o normalità?

Repubblica Palermo
22 novembre 2016
Come mangiare con la cultura
Francesco Palazzo

Si è conclusa a fine ottobre la manifestazione Le vie dei tesori. Per tutti i fine settimana del mese il menù proponeva di tutto. Novantadue luoghi da visitare con persone che fornivano spiegazioni, sessantotto passeggiate guidate, ventiquattro attività per bambini, otto eventi tra concerti e incontri e la notte bianca Unesco. Quasi duecento appuntamenti che sono stati presi d’assalto. E che non erano neppure gratuiti. A testimonianza del fatto che si possono promuovere i beni materiali e immateriali anche facendo pagare. In questo caso si trattava quasi di un esborso simbolico (un euro per i novantadue luoghi), ma siamo sicuri che i tantissimi visitatori che hanno fatto le code avrebbero sborsato anche di più. Ovviamente, tale movimentazione di persone ha provocato un effetto indotto. Hanno lavorato di più, in diverse zone della città, tutti gli esercizi commerciali, soprattutto bar e ristoranti. I numeri parlano da soli. 210 mila presenze con una ricaduta di ricchezza turistica di quasi 2 milioni e mezzo di euro. Ed è un esempio di cosa si dovrebbe fare per promuovere strade, penso a via Roma, ma non soltanto, altrimenti destinate al declino, che magari la ZTL rende evidente e amplifica, ma che è già iniziato da anni. Durante le visite faceva piacere parlare con i tuoi concittadini, scambiarsi informazioni sulla bellezza di questo o quel luogo. Insomma, una bella esperienza. Che in altri luoghi, dopo dieci anni di svolgimento, avrebbe trovato una sistemazione istituzionale, attirando sempre più “turisti” non solo palermitani, ma da tutta la Sicilia e provenienti dal resto della penisola e del mondo. Tra l’altro, Palermo è così ricca di luoghi che i siti da visitare si potrebbero almeno raddoppiare. Poiché noi sappiamo essere bravi, ma spesso solo quando ci esprimiamo in singole eccellenze e in determinati periodi, ma non riusciamo ad essere competitivi alla lunga distanza, non sarebbe male che questa bella pagina entrasse nei programmi elettorali dei candidati a sindaco. Senza fermarsi tra la polvere dei fogli, perché, lo sappiamo, di mirabilie preelettorali è pieno il mondo, di cose che poi hanno trovato concreta realizzazione dopo l’elezione ci sono pochi esempi virtuosi. Tanto che non sarebbe male inserire dentro la scheda in cui l’elettore appone il proprio voto, almeno dieci punti di cose da fare. Tutte. Con tempistica precisa, e se non fatte in toto o nei tempi previsti prevedere la sanzione delle dimissioni o l’impossibilità di una ricandidatura. Cosa, dunque, potrebbe fare il prossimo sindaco con Le vie dei tesori? Non bisognerebbe inventarsi nulla, ma emulare, adattandola a noi, qualcosa che funziona bene. Viene praticata a Trieste e si può prenotare anche online (www.turismofvg. it/FVG-Card). È una card che, con un costo molto contenuto, consente di entrare gratuitamente in decine e decine di siti turistici sparsi in questo caso in tutta la regione, di fare diverse esperienze turistiche, di avere agevolazioni o gratuità sui mezzi di trasporto e sconti in alcuni negozi. Perché non trasformare Le vie dei tesori in qualcosa del genere destagionalizzando l’offerta? Con la Friuli Venezia Giulia card c’è anche la possibilità di girarsi il centro di Trieste con una semplice audioguida o con un accompagnatore in carne e ossa. Vi immaginate cosa potrebbe significare farlo a Palermo con un centro storico, con tutto il rispetto per quello di Trieste, che è una vera e propria miniera. Certo, occorrerebbe dotare i luoghi dei dovuti presidi. Per esempio, ogni volta che entro in quello che è il pantheon laico di Palermo, la chiesa di San Domenico, mi chiedo come mai nessuno ha pensato di fornire un’audioguida che spieghi i personaggi e la storia contenuti in quel luogo. Insomma, si può vivere e mangiare di turismo. Ma occorre che le istituzioni, coinvolgendo privati, associazioni e singoli preparino la tavola. Altrimenti si rimane digiuni o ci si nutre solo per poche settimane l’anno. C’è qualche candidato a sindaco (ma potrebbe valere pure per i candidati a Palazzo D’Orleans visto che la FVG card copre tutta una regione) che vuole mettere, concretamente, nel suo programma per Palermo 2017-2022 una cosa di questo tipo?