Palermo Today
24 giugno 2024
Francesco Palazzo
"La bellezza di Sant'Erasmo offuscata solo perché non si installa un semplice divieto di sosta"
Vi sarà ovviamente impossibile immaginare cosa c'è dietro, e se c'è dietro qualcosa, a ciò che vedete in questa mia foto. Se allargassimo l'immagine o, meglio, se ve ne facessi vedere una completa, o vi recaste sul luogo tra i più frequentati di Palermo, sarebbe a voi ben chiaro tutto. Ci sono soli cinquanta/sessanta metri di marciapiede che, a causa di un semplice divieto di sosta mai istituito, ma chiesto dal sottoscritto da anni sono presi d'assalto da vari mezzi in mono seconda o terza fila, oltre che da venditori di cibo. Ciò non permette la vista immediata, a chi transita senza volere entrare, dello splendido specchio di mare più vicino alla città del porticciolo di Sant'Erasmo.
Uno potrebbe pensare che non ci vorrebbe molto a prendere la decisione e posizionare la relativa segnaletica. E in effetti a pensarlo non ci vuole poi molto. Anzi, ci vorrebbe pure meno tempo per farlo. Sicuramente meno giri d'orologio di quanto ho impiegato a scrivere articoli, post e segnalazioni private a consiglieri comunali e assessori sulla questione. Ma come? Nel tempo sono state fatte sloggiare, giustamente, da questo marciapiede due pompe di benzina, e ora permettiamo che vi posteggino auto, camion o che vi sostino stabilmente postazioni gastronomiche con sedie, tavolini e fumo di Londra al seguito?
Si dirà che successivamente si recupererà la piazza nella sua totalità, cosa buona e giusta, e che tutto, possiamo immaginare, avrà una diversa connotazione, compreso questo piccolo pezzo di marciapiede. Può essere. Intanto parliamo di oggi e degli ultimi anni. Cioè da quando splendidamente tutto il sito è stato recuperato. Possibile che ci si confonda per un semplice divieto di sosta nel punto più panoramico e vicino al capoluogo del porticciolo?
Si dirà, ed è molto difficile negarlo a Palermo, che tanti divieti di sosta non vengono tranquillamente rispettati anche in zone non secondarie o addirittura centrali della città. Come ad esempio succede, per spostarci solo di qualche centinaia di metri in un altro luogo non meno bello del porticciolo di Sant'Erasmo, nel curvone vicino alla Cala. Ma almeno ci si può provare. Non si tratta di una riforma costituzionale da sottoporre eventualmente a referendum. Non ci viene vietato dall'autonomia differenziata, che anzi dovrebbe spingerci, invece di indurci al consueto piagnisteo, a fare meglio tante cose. Si tratta solo di un semplice, banale, breve, divieto di sosta davanti uno dei luoghi più belli della quinta città d'Italia.