LA REPUBBLICA PALERMO
27 MARZO 2013
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L'inutile gazeboclastia dell'amministrazione
Francesco Palazzo
DEVO ammettere che del PUT (per gli amici meno avvezzi agli acronimi Piano Urbano del Traffico) mi ero quasi dimenticato. Assurse all'onore delle cronache panormite ai tempi delle ZTL (per i più affezionati le Zone a Traffico Limitato). Ricorderete quel cartoncino che per averlo ci siamo dovuti fare ore di code, pagando. Una fatica immane. Sarà per questo che ancora molti palermitani lo esibiscono come uno scalpo intoccabile, ancorché inutile, sui parabrezza delle auto. Non si sa mai. Dovesse tornare di moda, uno così è pronto. Le ZTL, appunto, non si poterono fare perché mancava il PUT. Almeno così decisero i giudici del Tar Sicilia nel giugno del 2008. Sono trascorsi cinque anni, che in politica sono un'eternità, e apprendo che il PUT, nella mia mente già in cammino, ancora non c'è. Anzi, per la verità, verrà presentato oggi dall'amministrazione comunale. Era ora, visto che la prima proposta di delibera sul PUT è del 1999. Alcuni di voi portavano ancora i calzoni corti e non c'era nemmeno l'euro. La notizia del PUT ancora non nato è venuta fuori come corollario del provvedimento preso dagli amministratori palermitani contro quei locali che hanno dei gazebo o cose simili nelle sedi stradali. Li devono, o dovrebbero visto che si annuncia una proroga, togliere, altrimenti multe a tempesta. Ma, è questo il punto, la norma antigazebo (che a me ricordano le primarie e dunque mi fanno simpatia a prescindere) non è percorribile al momento non essendo vigente il PUT. L'ultima notizia è del gennaio scorso. Annunciava che il nostro PUT sarebbe arrivato in consiglio comunale che lo dovrebbe modificare in parti importanti, visto che l'amministrazione in carica non lo condivide così come è stato predisposto dalla precedente amministrazione. Adesso si attende la sua presentazione in programma per oggi, (nel corso della presentazione sindaco e assessori hanno assicurato che sarà pronto ad aprile, dopo il passaggio in consiglio comunale). Per la verità qualcosa di simile la leggemmo pure a maggio 2011. Il PUT aveva appena avuto l'avallo dalla regione, era stato adottato dalla giunta comunale e inviato a Sala delle Lapidi per l'approvazione definitiva entro il 15 giugno di quell'anno. Secondo un'ottimistica previsione dell'assessore alla mobilità di allora «i consiglieri comunali daranno senz'altro il loro valido contributo». Evidentemente, se siamo ancora a discutere del PUT non venuto alla luce, senz'altro il contributo (anche invalido) i consiglieri non lo diedero. Dal sito del comune di Palermo leggo una notizia del 4 marzo 2013 nella quale si riporta che il sindaco ha voluto sottolineare l'importanza della collaborazione tra la giunta e il consiglio comunale «perché è quest'ultimo che è chiamato a pronunciarsi su importanti provvedimenti amministrativi che avranno un grande impatto sulla vita dei cittadini, a partire per esempio dal PUT, il piano urbano del traffico». Nella stessa nota leggiamo che il presidente del consiglio comunale «ha voluto sottolineare l'impegno del consiglio ad esaminare in tempi più brevi possibili i grandi provvedimenti oggi all'esame». Siamo certi (come potremmo pensare il contrario!) che tra questi "grandi provvedimenti" vi sia pure il nostro piccolo PUT. Che ormai ci fa quasi tenerezza pur non avendolo mai visto all'opera. E ancora di più gli vorremo bene quando lo vedremo in carne e ossa. Quasi sento nei suoi confronti uno spirito di protezione. Sono pronto a giurare che d'ora in poi non lo perderò più di vista. Per finire, una sola domanda di merito sulla gazeboclastia alla giunta in carica. Ma siete proprio così sicuri che, nella situazione non brillante in cui si trova oggi il capoluogo, e usiamo un pietoso eufemismo, ciò che attenta al decoro della città siano, per primi, i gazebo di bar, pub, ristoranti e pizzerie?