venerdì 16 giugno 2017

Una lettura delle elezioni a Palermo guardando al futuro.

La Repubblica Palermo 

15 giugno 2017

L'eterno sindaco, la mezza città delusa e cinque anni per immaginare il futuro

Francesco Palazzo

Vincono a Palermo gli elettori muti, perdono i grillini. Ha la meglio il sindaco, che mette insieme liste forti. Riuscendo a parlare a tutti i quartieri di Palermo, che però per metà se ne sta a casa. Nei prossimi cinque anni vanno rimesse assieme queste due parti di città. Pur con una moltitudine di candidati, in troppi hanno disertato. Forse per una legge elettorale astrusa. Ci voleva molto a inviare i due facsimile per famiglia e spiegare bene come votare? Parliamo della qualità nella formazione del consenso. Ma ci sono questioni più concrete dietro lo scontento. Molti problemi di questa comunità sono tali da decenni. E non è indicando i governi di centrodestra che si giustifica il non fatto. Sia nei cinque anni di adesso, sia negli anni Novanta. Quando c'erano più consenso e più soldi. Ferrandelli, con un buon risultato, ha tenuto viva la partita. È giovane, ha un progetto e, a fronte dei tanti che si sono nascosti ancora una volta sotto il mantello orlandiano, ci ha messo nuovamente la faccia. In politica è una virtù. Anche se le sue liste non hanno funzionato tutte bene. Forse si sarebbe avvantaggiato se avesse tenuto ferma, nell'avvicinamento al centrodestra, la barra del civismo. Terreno dove Orlando è invece stato più deciso, vincendo in questo campo le elezioni. Ho avuto l'impressione che Ferrandelli non ha mai sentito suo questo schieramento, e una parte di elettorato, quella decisiva, lo ha capito. Non c'è stato in tutta la campagna elettorale un momento pubblico comune. Si è evitata la chiusura in piazza della campagna elettorale per togliere tutti dall'imbarazzo. Quando si prende una strada, va percorsa sino in fondo. Altrimenti perdi da una parte e dall'altra. Il listone con dentro il PD, sommato al grande passo falso dei Cinquestelle, consente a Orlando il colpo di reni per farcela al primo turno. Forello non è riuscito a scaldare i palermitani. I grillini devono superare lo schematismo. Non puoi presentare, anche se il cocente cappotto non ha solo questo movente, una sola lista con una legge elettorale simile. Il PD lo vediamo con il cannocchiale. I democratici dovranno fare un ragionamento su Palermo. Con idee e persone nuove. Dopo quasi quarant'anni, nel 2022, non ci sarà più la coperta di Orlando a coprire la loro storica e mai risolta debolezza sul suolo palermitano. L'eterno sindaco, dunque, inizia questo mandato essendo espressione di una parte abbastanza ristretta di elettorato. Deve ricordarselo. Poiché è al suo ultimo giro, non avrà più alibi. Se guardiamo al programma del 2012, molto è rimasto sulla carta. Poche cose sono state fatte. Il resto si è appoggiato sulle capacità del sindaco di valorizzare la sua azione e la sua persona. Ma c'è anche il futuro. Da qui al 2022 il compito, per la politica palermitana, è quello di scoprire nuove figure che possano prendere in mano la pesante eredità, da qualsiasi lato la si guardi, orlandiana. Palermo dovrà immaginare il futuro senza una presenza che ha avuto tanti risvolti positivi ma che ha anche reso difficile, impossibile in alcuni passaggi, il ricambio generazionale. Di cui questa città ha bisogno. Perché ai cinquemila giovani palermitani che vanno via ogni anno per sempre, una risposta credibile e duratura bisogna pur darla. E non rimarranno, né torneranno, solo perché chiudiamo qualche pezzo di strada e ci passeggiamo sopra.

1 commento:

  1. "L’ignoranza, il disprezzo per la cultura, la violenza, il lassismo, il materialismo, saranno i piedi dello scranno sul quale siederà il serpente dei serpenti.
    Vedrete allora l’asino dettare legge al leone. Vedrete gli allievi insultare i loro insegnanti; vedrete la cultura bruciare sulla pubblica piazza, in nome della cultura.
    Troppi leoni avranno il cuore dell’asino, e si lasceranno trarre in inganno. Ho visto il mondo affidato a bestie orrende, con la testa d’asino e il corpo da serpente. Ho visto l’orrenda strage degli uomini di pietà e degli uomini d’intelletto.
    Quando poi l’epidemia avrà contaminato ogni casolare, si renderà necessaria una purificazione generale. L’acqua dovrà lavare ogni granello di sabbia che copre la terra.
    Ho visto san Bernardo e tanti altri spiriti eletti ritornare sulla terra, per istruire le genti. E le genti, finalmente, sapranno fare tesoro dell’insegnamento.
    E l’armonia del tutto si fonderà nella verità e nell’amore".

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