venerdì 29 giugno 2018

La lezione dei bengalesi di Palermo.

La Repubblica Palermo 
28 giugno 2018
L'esempio dei palermitani immigrati
Francesco Palazzo

In questo momento, proprio gli immigrati, i bengalesi che si sono ribellati, ci ricordano qual è il problema, in Sicilia, nel sud e in tutto il paese. 
Le mafie. Con il loro immenso “fatturato”, altro che quanto spendiamo per i migranti, l’attuale capacità d’intimidazione e il costante controllo del territorio. 
I commercianti del Bangladesh denunciano il pizzo, i palermitani, come scriveva ieri Salvo Palazzolo su Repubblica, lo fanno sempre meno e già erano pochi. Anche il racket imposto dai parcheggiatori estorsivi, visti i chiari di luna, sarà sempre più ritenuto un costo normale da sostenere. 
Se il nemico è esterno, potrebbero avanzare gli avversari interni della democrazia, le mafie. 
Negli anni settanta, per affrontare l’emergenza terrorismo, Cosa nostra fu sottovalutata e si spianò per essa l’assalto al cielo, sino alla devastante stagione stragista.
Bisogna, dunque, stare molto attenti. 
E, intanto, prendere esempio dai “palermitani” bengalesi, sostenendoli al processo, come chiede Addiopizzo, e non da molti dei “palermitani” indigeni. 
Quelli che pagano i diversi pizzi.

domenica 17 giugno 2018

Le risorse umane e lo stato delle cose in Sicilia.

La Repubblica Palermo - 16 giugno 2018
Il brutto vizio della rassegnazione
Francesco Palazzo

Due notizie s’incrociano in questi giorni. 
Da una parte i neet, giovani che non studiano, non si formano e non cercano lavoro, e qui la Sicilia è seconda solo alla Calabria, con numeri da record nelle città, visto che Palermo è da scudetto in Italia. Mentre la nostra regione è in testa in quanto a disoccupazione. 
Dall’altra parte ci sono immigrati con retribuzioni da fame e turni massacranti. 
Sono due aspetti, tragici per motivi diversi, della nostra isola. Si tratta di strade che non si toccano, ma che qualcuno mette insieme per alimentare le paure che poi si scaricano, con parole violente, sui social. In altre regioni, a parte i numeri molto diversi sulla disoccupazione, i giovani studiano, si specializzano o cercano e trovano lavoro, e molti sono siciliani. E i migranti vengono occupati in lavori regolari. Se loro ci riescono possiamo farcela pure noi.
Abbiamo tutte le risorse umane, distribuite un po’ ovunque, per intraprendere percorsi diversi.
Quando inizieremo, a tutti i livelli, ad utilizzarle senza aspettarci la manna dal cielo o piangerci addosso?

domenica 10 giugno 2018

Elettori per il PD. A iniziare da Palermo vuole dire la sua il popolo delle primarie.


Repubblica Palermo
10 giugno 2018
Il tentativo al buio degli elettori PD
Francesco Palazzo
Difficile al momento che in Sicilia possa riprendere un percorso legato al centrosinistra. 
Il Pd, che oggi ai seggi rinuncia al proprio simbolo, e lo aveva già fatto a Palermo nel 2017, ritenendo di aver avuto una grande idea, e ciò che sta alla sua sinistra, sono incapaci di reazione. In una terra in cui il grilloleghismo ha fatto il pieno e che sta registrando, soprattutto la Lega, un travaso di posizioni politiche, che i votanti del PD si muovano, può essere una notizia. Anche perché lo fanno per assumersi le responsabilità di elettori e di opinione pubblica. 
Il gruppo facebook palermitano, elettori per il Pd, dopo un primo incontro, potrebbe formalizzare, sarebbe la prima volta in Italia, un’associazione di elettori del Pd non iscritti al partito. 
In genere l’elettore esaurisce il proprio compito deponendo la scheda e consegnandosi alle dinamiche correntizie, assai presenti nel Pd. Questo tentativo può essere dunque, nella regione più carente di consensi per il centrosinistra, un modo per riprendere il filo del discorso.
Quando c’è parecchio buio, pure una piccola luce può essere utile.

lunedì 4 giugno 2018

Nuovo assistenzialismo? I giovani siciliani andati via dicono che è strada senza uscita.


La Repubblica Palermo
3 giugno 2018
Francesco Palazzo

Secondo calcoli forniti ieri da Repubblica Palermo, proiettando su un’intera legislatura il costo in Sicilia del reddito di cittadinanza, si andrebbe, almeno, non sotto gli undici miliardi. Sul tema una domanda va posta. Ci prepariamo a “formare” altri precari? In passato è accaduto che misure nazionali, altrove durate quanto previsto, ci abbiano lasciato tali “eredità”. Magari tra qualche anno si ragionerà sul bacino del reddito di cittadinanza da sistemare. 
In Sicilia, l’assistenzialismo ha segnato la nostra storia dal dopoguerra. Ma ormai si è compreso, anche se fasce di volontariato sociale ritengono ancora utili tali approcci, che trattasi di strada senza uscita, essendo il fine lo sviluppo. 
Coloro che in silenzio, pure sorridendo, hanno senza dubbio inteso che c’è bisogno d’altro, sono i giovani universitari, i nostri figli. Vanno via, con biglietti di sola andata, per completare gli studi e trovare lavoro in contesti meritocratici.
Spesso le loro biografie interessano aziende dal pedigree internazionale. A noi lasciano una società con i capelli sempre più grigi e più povera d’ingegno.