venerdì 7 giugno 2024

S. Rosalia e i devoti incivili in basso e in alto

 Palermo Today - 5 giugno 2024

Il miracolo che spetta ai palermitani

Francesco Palazzo



L'acchianata verso Santa Rosalia, della quale ci apprestiamo a celebrare tra poco più di un mese la quattrocentesima ricorrenza del ritrovamento delle ossa (1624-2024), anche se in realtà i festeggiamenti sono iniziati da mesi, è costellata, deturpata, violentata, da ogni tipo di rifiuti a ogni tornante. La foto che vedete l'ho fatta stamattina. Ma potrebbero essere, se mi mettessi con il cellulare in mano ogni volta che vado, migliaia, tutte banalmente e tristemente uguali. Non che non vi siano i cestini. C'è ne vorrebbero di più e non sempre vengono svuotati, ma c'è senz'altro la possibilità di fare le persone civili. E anche se non vi fosse neppure un cestino, nulla giustificherebbe quello che si trova salendo e scendendo. Suppongo che la maggior parte di quanti percorrono in salita e discesa la scala vecchia siano molto devoti o non insensibili alla Santuzza. Come si possa coniugare l'inciviltà con la vicinanza a una santa, peraltro la santa protettrice di Palermo, è veramente un mistero. Ma non della fede, come viene recitato durante la messa. Perché qua siamo molto più in basso.


Diciamo molto terra terra. Del resto, a pensarci bene, sarebbe strano attendersi di registrare un comportamento civile in alto se giù a valle, per tutte le vie della città, si fa esattamente, certo non tutti ma la stragrande maggioranza, la stessa cosa. Cioè si utilizza, a partire dalla sosta selvaggia, il territorio come un immenso contenitore dove conferire di tutto e attuare ogni tipo di comportamento nocivo alla comunità. A cominciare dalle cicche di sigarette lanciate a terra. Anche se a due passi, per esempio nelle adiacenze delle fermate dei bus o vicino ai bar, vi sono capienti contenitori. Spesso ci si lamenta di chi amministra le comunità. Ma non si riflette mai abbastanza sui comportamenti scriteriati e irresponsabili della maggior parte degli amministrati. La storia e la leggenda vogliono che la Santa, portata giù dal monte tra le vie della città, la liberasse dal male. Ma chi può liberare dalla grave e mortale patologia dell'inciviltà i residenti, certo non tutti ma una larga parte, di una grande metropoli? Non c'è Santa che tenga. Né miracoli da attendersi da parte di nessuno.


Ci vorrebbe un cambiamento radicale che francamente non vediamo, né al momento pare possibile intravedere pure da lontano. Sappiano però, coloro che si inerpicano a piedi verso il monte sacro della città, ed è sacro non soltanto perché vi risiede la Santuzza, ma in quanto è uno splendido luogo naturalistico, che se si comportano da incivili non sono per nulla devoti. Ma soltanto incivili. E non basterà a guarirli né la partecipazione al festino laico del 14 luglio, né quella alla processione religiosa del giorno seguente e neppure le "acchianate" in massa di settembre, quando a inizio mese la santa viene celebrata in occasione della sua morte. Ecco, se ci si comporta quotidianamente da incivili si condurrà Palermo più alla morte, o alla perenne sofferenza, che alla vita. Viva Palermo, quella civile, e Santa Rosalia. 

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