Repubblica Palermo
22 novembre 2016
Come mangiare con la cultura
Francesco Palazzo
Si è conclusa a fine ottobre la manifestazione Le
vie dei tesori. Per tutti i fine settimana del mese il menù proponeva di tutto.
Novantadue luoghi da visitare con persone che fornivano spiegazioni,
sessantotto passeggiate guidate, ventiquattro attività per bambini, otto eventi
tra concerti e incontri e la notte bianca Unesco. Quasi duecento appuntamenti
che sono stati presi d’assalto. E che non erano neppure gratuiti. A
testimonianza del fatto che si possono promuovere i beni materiali e
immateriali anche facendo pagare. In questo caso si trattava quasi di un
esborso simbolico (un euro per i novantadue luoghi), ma siamo sicuri che i
tantissimi visitatori che hanno fatto le code avrebbero sborsato anche di più.
Ovviamente, tale movimentazione di persone ha provocato un effetto indotto.
Hanno lavorato di più, in diverse zone della città, tutti gli esercizi
commerciali, soprattutto bar e ristoranti. I numeri parlano da soli. 210 mila
presenze con una ricaduta di ricchezza turistica di quasi 2 milioni e mezzo di
euro. Ed è un esempio di cosa si dovrebbe fare per promuovere strade, penso a
via Roma, ma non soltanto, altrimenti destinate al declino, che magari la ZTL
rende evidente e amplifica, ma che è già iniziato da anni. Durante le visite
faceva piacere parlare con i tuoi concittadini, scambiarsi informazioni sulla
bellezza di questo o quel luogo. Insomma, una bella esperienza. Che in altri
luoghi, dopo dieci anni di svolgimento, avrebbe trovato una sistemazione
istituzionale, attirando sempre più “turisti” non solo palermitani, ma da tutta
la Sicilia e provenienti dal resto della penisola e del mondo. Tra l’altro,
Palermo è così ricca di luoghi che i siti da visitare si potrebbero almeno
raddoppiare. Poiché noi sappiamo essere bravi, ma spesso solo quando ci
esprimiamo in singole eccellenze e in determinati periodi, ma non riusciamo ad
essere competitivi alla lunga distanza, non sarebbe male che questa bella pagina
entrasse nei programmi elettorali dei candidati a sindaco. Senza fermarsi tra
la polvere dei fogli, perché, lo sappiamo, di mirabilie preelettorali è pieno
il mondo, di cose che poi hanno trovato concreta realizzazione dopo l’elezione
ci sono pochi esempi virtuosi. Tanto che non sarebbe male inserire dentro la
scheda in cui l’elettore appone il proprio voto, almeno dieci punti di cose da
fare. Tutte. Con tempistica precisa, e se non fatte in toto o nei tempi
previsti prevedere la sanzione delle dimissioni o l’impossibilità di una
ricandidatura. Cosa, dunque, potrebbe fare il prossimo sindaco con Le vie dei
tesori? Non bisognerebbe inventarsi nulla, ma emulare, adattandola a noi,
qualcosa che funziona bene. Viene praticata a Trieste e si può prenotare anche online
(www.turismofvg. it/FVG-Card). È una card che, con un costo molto contenuto,
consente di entrare gratuitamente in decine e decine di siti turistici sparsi
in questo caso in tutta la regione, di fare diverse esperienze turistiche, di
avere agevolazioni o gratuità sui mezzi di trasporto e sconti in alcuni negozi.
Perché non trasformare Le vie dei tesori in qualcosa del genere
destagionalizzando l’offerta? Con la Friuli Venezia Giulia card c’è anche la
possibilità di girarsi il centro di Trieste con una semplice audioguida o con
un accompagnatore in carne e ossa. Vi immaginate cosa potrebbe significare
farlo a Palermo con un centro storico, con tutto il rispetto per quello di
Trieste, che è una vera e propria miniera. Certo, occorrerebbe dotare i luoghi dei
dovuti presidi. Per esempio, ogni volta che entro in quello che è il pantheon
laico di Palermo, la chiesa di San Domenico, mi chiedo come mai nessuno ha
pensato di fornire un’audioguida che spieghi i personaggi e la storia contenuti
in quel luogo. Insomma, si può vivere e mangiare di turismo. Ma occorre che le
istituzioni, coinvolgendo privati, associazioni e singoli preparino la tavola.
Altrimenti si rimane digiuni o ci si nutre solo per poche settimane l’anno. C’è
qualche candidato a sindaco (ma potrebbe valere pure per i candidati a Palazzo
D’Orleans visto che la FVG card copre tutta una regione) che vuole mettere,
concretamente, nel suo programma per Palermo 2017-2022 una cosa di questo tipo?
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