lunedì 4 ottobre 2010

La repressione più papista del Papa

LIVESICILIA
4 10 2010
Tanto casino per niente
Francesco Palazzo

Ma chi decide cosa è un pensiero libero e accettabile e cosa è solo fastidio e scandalo? In realtà, in tutta la giornata di domenica a Palermo, la sicurezza messa in campo doveva soltanto far sì che non accadesse niente, oltre che al pontefice, anche alle folle che si sono mosse (a proposito, ma non vi pare troppo il numero di 250 mila riferito al Foro Italico?) in tutta la giornata. E’ che qui siamo periferia dell’impero e allora l’intelligence diventa più papista del papa. Ma anche i cattolici partecipanti, più che il rutto dell’invettiva delle minoranze, spesso esibiscono il ruggito di chi non ne ha bisogno, visto i numeri di cui dispongono. Proprio mentre uscivo dall’incontro con i giovani al Politeama, ho visto tanti fedeli che inveivano pesantemente contro uno sparuto, e per tutto l’incontro con il Papa silenzioso, gruppo di giovani. La loro colpa quella di issare due striminziti, e quasi illeggibili, striscioni in cui si criticava quanto speso per l’organizzazione. In più, peccato mortale, gridavano, ma a fine evento, “Libera chiesa in libero stato”. Vedi tu che novità. Dovremmo un po’ guardare di più quanto accade in giro per il mondo anziché scrutarci sempre l’ombelico. Se potete, andate a rivedervi le immagini dell’ultima visita del papa, in Inghilterra, condita da vivacissime proteste. A Londra i poliziotti guardano e non si sognano minimamente di intervenire. Lì non confondono sicurezza ed espressione del libero pensiero. Sono due cose diverse, prima o poi l’impereremo anche noi. Quando saremo più grandetti. Intanto, prendiamo atto che per tre cartelli, due peraltro contenenti una frase del vangelo, sai che blasfemia, e un monito antipedofilia, sai che sorpresa, e la locandina di una mostra di disegni, si è fatto un casino. Della madonna.

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