La Repubblica Palermo
11 marzo 2014 - Pag. I
I pezzi mancanti del panorama urbano
Francesco Palazzo
I cuscini
mancanti sono trentaquattro, uno in più di quanti ne avevamo contati
nel 2011. In parte è una buona notizia. Significa che negli ultimi
tempi la voglia distruttiva dei palermitani non ha quasi causato
altri danni. Non è migliorata, invece, l'attenzione di chi sarebbe
stato preposto alla sostituzione dei guanciali scomparsi. Erano
cinquantasette all'inizio, di un bel blu elettrico, rivolti verso il
mare insieme ai divani allegramente colorati nella passeggiata in
fondo al prato del Foro Italico. Oddio, chiamarlo prato, visto le
condizioni in cui versa, è arduo. Pure quello che circonda la Cala
pare consumato. Ma torniamo ai cuscini. E poi parleremo dei birilli.
Ok. Il parco della Favorita non può essere chiuso. Resta un
interrogativo. Quando si promettono le cose nelle campagne
elettorali, si verifica prima la fattibilità di ciò che si vuole
fare? Per carità, la realizzazione tecnica di certi progetti è più
facile a dirsi che a farsi. Ma con i cuscini sarebbe più semplice.
Uno va lì, conta quelli che sono passati a peggior vita, al posto
dei quali vi sono delle sgradevoli macchie di cemento, e ne ordina
degli altri. Restaurando quelli rimasti e rinfrescando i colori delle
panchine. Se per caso non andassero di corsa, gli addetti potrebbero
pure notare che lo spazio adiacente, che una volta era bianco e
celeste, è tutto crepato e scolorito. E se poi si volesse esagerare,
si potrebbe pensare pure di mettere dei comodi sedili (che i divani
sono, anzi erano, belli ma poco confortevoli), rivolti verso il mare.
Non sia presa come superflua quest'ultima precisazione. Ma sul
lungomare di Villagrazia di Carini ci sono panche in cui uno si può
certo comodamente sedere, ma sono messe curiosamente al contrario,
danno le spalle al mare. Sicché in estate vedo gente che prende un
gelato o fa due chiacchiere guardando non il blu delle acque, ma
l'asfalto e le auto che transitano. A Palermo non potrebbe mai
succedere una cosa del genere. Capitano però cose come il ratto dei
cuscini non rimpiazzati. Per la verità, altri pezzi erano presenti
sul prato del Foro Italico, sono spariti (ricordo i totem di ceramica
che avevano vinto un premio a Verona), e col tempo che trascorre ne
avremo una memoria sempre più sbiadita. Ma almeno rendiamo dignitosi
quelli rimasti. Altrimenti li si tolga e li si sostituisca con altro.
E non è finita meglio ai birilli colorati che fanno da dissuasori
lungo il perimetro del prato. La loro forma prende spunto dal profilo
del busto marmoreo di Eleonora d'Aragona. All'inizio erano di colori
brillanti, belli da vedere. Adesso i più di mille e cinquecento
rimasti non si possono più guardare. Poi ci sono quelli che mancano.
Ne abbiamo contati più di duecento. L'effetto complessivo è davvero
brutto. Possibile che nessuno di quelli che dovrebbero assicurare
l'integrità del luogo se ne sia accorto e abbia rimediato? Parliamo
di un sito tra i più frequentati, mica di qualche angolo buio dello
ZEN o di Ballarò. La “scomparsa” dei cuscini l'avevamo vanamente
denunciata, da queste pagine, tre anni addietro, in vigenza della
passata amministrazione, ma vediamo che nemmeno con l'attuale si è
provveduto a intervenire. Ora, il punto è che possiamo anche farcene
una ragione se sul sogno del Parco della Favorita chiuso al traffico
dobbiamo metterci una croce. Forse dobbiamo pure farlo con la
chiusura da Piazza Croci alla Stazione Centrale. Anche sul
porticciolo di Sant'Erasmo risanato nutriamo a questo punto poche
speranze. Si tratta di cose non viste e alle quali non ci si è
potuti affezionare. Ma la passeggiata al Foro Italico l'abbiamo
immagazzinata come un fermo immagine che fa parte dei momenti di
svago. Almeno quella curiamola, vista che ce l'abbiamo già. Non
vorremmo che, un pezzo mancante dietro l'altro, ci restasse solamente
il bel panorama, quello per fortuna nessuno lo può toccare, e il
liquido marino. Che possiamo solamente guardare e annusare a debita
distanza. E lo facciamo con rassegnazione. Visto che nemmeno li
ascoltiamo più i propositi di recupero della costa palermitana e del
suo mare.
Sottoscrivo al 100%. Ti ho persino "rilanciato" nel mio blog:
RispondiEliminahttp://maridasolcare.blogspot.it/2014/03/ridateci-almeno-i-cuscini.html