mercoledì 28 gennaio 2009

Palermo, i consiglieri vogliono il pass

LA REPUBBLICA PALERMO - MERCOLEDÌ 28 GENNAIO 2009

Pagina I
Una bici elettrica a Sala delle Lapidi
FRANCESCO PALAZZO

Dopo che è passata la fase acuta della patologia, ci riferiamo alla vicenda dei pass automobilistici rilasciati in passato con una certa allegria dal Comune di Palermo, apprendiamo che i consiglieri comunali sono sul piede di guerra. Sono convinti che a loro, in quanto personalità pubbliche, il pass per le corsie preferenziali spetta di diritto. La legge è legge e c´è poco da discutere. Ma non è un capriccio la loro impuntatura. Va compresa e analizzata. Per gli abitanti di Palazzo delle Aquile, grosso modo, abbiamo capito quali sono i punti critici. Il problema è serio. E come tale, si fa per dire, vogliamo prenderlo. Sembra sia un trauma quotidiano, difficile da vivere, quello di raggiungere con i mezzi privati le sedi delle varie commissioni e l´aula consiliare. Così come trovare posteggio nei pressi di Palazzo delle Aquile. Quello di sostare a pochi metri dal traguardo finale è, per tutti i palermitani, dobbiamo ammetterlo, un bisogno fondamentale. Quasi un diritto costituzionale. Che sia il panettiere, il macellaio, il tabacchi o l´ufficio tal dei tali, se non c´è il contatto fisico, sentimentale, potremmo dire religioso, con la meta di volta in volta prefissatasi dal guidatore, non si è palermitani purosangue. Perché gli eletti dal popolo dovrebbero sfuggire a tale ineliminabile impronta genetica? Siccome il dilemma è grave, come tutte le vere difficoltà, va affrontato proponendo, al posto dei pass, un ventaglio d´ipotesi alternative e, ora ci vuole, percorribili. Prima idea. Dotiamo tutti i consiglieri comunali di una bici elettrica. A Palermo il bel tempo è la norma, perciò il mezzo è fortemente indicato. Non inquina e può servire, durante gli spostamenti, per guardare meglio la città e i suoi infiniti problemi. Disciplina in cui i consiglieri dovrebbero già essere esperti, ma non si sa mai. Come ritorno d´immagine per i singoli amministratori, visto che molti ci tengono parecchio, sarebbe portentoso e gratuito. Seconda soluzione, non necessariamente alternativa alla prima. Si mettano in circolazione dei piccoli bus dell´Amat, esclusivamente destinati agli spostamenti dei consiglieri. Tre o quattro navette sempre circolanti con fermate prefissate, distribuite in tutta la città, dovrebbero bastare alla bisogna. Anche in tal modo si potrebbe osservare attentamente e serenamente la città, che vive o boccheggia, e tutti ci guadagneremmo nell´avere amministratori aggiornati sulla vita ordinaria della comunità. Una terza via d´uscita alle antipatiche difficoltà motorie di quanti occupano gli scranni del palazzo di città è, ci rendiamo conto, più popolare. Si potrebbero fornire ai cinquanta soggetti due abbonamenti ciascuno, uno per gli autobus e un altro per la metropolitana. Dice, ma questa idea è banale, troppo semplice. Scusate, ma mica stiamo parlando della fusione nucleare a freddo. Vogliamo un esito ragionevole a una questione abbastanza minuscola, converrete, se guardiamo agli equilibri mondiali. Peraltro, il viaggiare su tali mezzi, consentirebbe ai nostri amici di rendersi conto di come funzionano i pubblici servizi nel campo della mobilità e cercare, se non altro per interesse personale, di migliorali. E poi negli autobus e in metropolitana si fanno un sacco d´incontri, tutti buoni per discutere di politica e cercare voti. Resta, ovviamente, sullo sfondo, un quarto scenario. Non dare salvacondotti automobilistici personali, neanche ai consiglieri, non prevedere misure alternative per questi ultimi e fare vivere a tutti la vita dei normali cittadini. Che comunque si spostano, talvolta con più profitto di quanti governano la cosa pubblica. Da quel che sappiamo nessuno è mai morto per questo. Quest´ultima evenienza è la meno probabile, la citiamo per puro diletto, non siamo certo a Stoccolma o a Oslo. Per dirla tutta, anche le prime tre proposte non ci aspettiamo che siano prese in considerazione. Ciò che più verosimilmente accadrà è che i pass ricominceranno a fiorire, forse non solo per i consiglieri, copiosi in primavera. Come le foglie degli alberi dopo il gelido inverno.

2 commenti:

  1. Condivido del tutto lo scritto. Del quale apprezzo lo stile - per il tono lieve e ironico - e la concretezza assoluta dei contenuti.

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  2. Quello che (da tempo) mi lascia sconcertato è che anche l'opposizione non capisce più che queste vicende, seppure marginali dal punto di vista quantitativo, sono altamente simboliche.
    E che sono un potente incentivo diseducativo per i cittadini comuni ("Se anche i miei amministratori pensano solo ai loro fatti personali, anch'io posso lasciare in giro la cacca del mio cane, parcheggiare in doppia fila, invadere le corsie preferenziali", etc.etc.), con il terribile risultato che conosciamo.
    Invece di alzare pigramente le spalle, perchè gli ultimi politici di buona volontà non lanciano un'ampia campagna informativa con tanto di manifesti ?

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