LA REPUBBLICA PALERMO - MARTEDÌ 08 GIUGNO 2010
Pagina XVII
IMMONDIZIA A PALERMO EMERGENZA SENZA COLPEVOLI
Francesco Palazzo
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IMMONDIZIA A PALERMO EMERGENZA SENZA COLPEVOLI
Francesco Palazzo
Quella signorina della campagna pubblicitaria della raccolta differenziata a Palermo aveva il volto rassicurante: «Cinque minuti al giorno e la mia città è più pulita». Perché no? Anche dieci, non c´è problema. E in effetti, nella zona residenziale che sinora ha riguardato i due step attivati, immondizia in giro non se ne vede più. Nel resto della città i roghi di cassonetti ormai non fanno più cronaca. Nella parte di Palermo baciata dalla fortuna, si vede ogni tanto qualche cumuletto, per non perdere l´abitudine. La domanda, magari, è dove vanno a finire tutto l´indifferenziato, la carta, l´umido, il vetro e il riciclabile che come bei soldatini conferiamo nei nostri sorridenti contenitori. Ma al quesito è ancora presto per rispondere. Ciò che dobbiamo rilevare, alla luce delle drammatiche notizie che giungono circa la capienza di Bellolampo, è che la campagna dei cinque minuti, che ricorda tanto una canzone degli anni Sessanta, copriva, come un bel vestito nuovo, una situazione al limite dell´incredibile. Chi dovrebbe farci capire qualcosa, sostiene tesi diverse. Da una parte abbiamo appreso che da agosto saremo la nuova Napoli, dall´altra ci informano che non è vero niente. Ci sarebbero altri due anni per dormire sonni tranquilli. Si mettano d´accordo. E poi ci dicano, con calma. Da qui ad agosto, tanto, c´è un´eternità. Perché, siccome l´immondizia non è spirito o filosofia teoretica, non si può sostenere che la quinta vasca di Bellolampo può contenere 700 mila o 145 mila tonnellate di rifiuti. Delle due l´una. Oppure una via di mezzo. Che so, ci si potrebbe fermare a trecentomila, così non fa brutta figura nessuno. In realtà, c´è da fare poca ironia. E sin qui siamo ai tecnici. Spostiamoci sul fronte politico. Alla Regione sono sicuri che sui termovalorizzatori la mafia vuole mettere le mani. Una notizia sconvolgente. Sino a oggi sospettavamo che si occupasse soltanto di popcorn. Al Comune affermano che è invece sulle discariche che la mafia dirige i propri interessi rapaci. Anche in questo caso si tratta di notizia riservata e davvero inaspettata. La politica regionale, se avevamo ben capito, aveva abbandonato la costruzione dei termovalorizzatori. A tutta dritta, senza se e senza ma, sulle discariche e la differenziata. Ora, invece, si parla di tempi brevi, brevissimi, per la costruzione del termovalorizzatore palermitano. Lo sappiamo tutti, del resto. Per costruirlo e metterlo in funzione ci vogliono poche settimane, i più bravi ci mettono qualche giorno, nella Sicilia autonomista non ci vorranno che poche ore. Manco il tempo di assaporare una di quelle belle riforme di cui tutti andiamo fieri, ma mai quanto il Pd, che già giunge il contrordine. Si decidano e ci facciano sapere. Senza che però si sentano pressati. Tanto ad agosto mancano circa cinque milioni di secondi, un tempo infinito. Che dire, infine, dei governanti cittadini? Di quelli che dovevano amministrare la quotidianità ed evitare i disastri sin troppo annunciati? Con voce ferma ci avevano fatto sapere, prima che si muovesse la magistratura, che adesso, sul fronte rifiuti, vogliono i risultati. Questa sì che è una novità. Quando ho sentito questa frase, poiché sono naturalmente portato ai sensi di colpa, in un attimo ho ripercorso tutta la mia vita degli ultimi anni. Per capire dove posso aver sbagliato e perché non ho dato, nonostante il mio impegno, i risultati sperati. Eppure il centrodestra governa Palermo da dieci lunghissimi anni. E adesso chiede conto e ragione non si sa a chi. Coloro che dovevano operare e vigilare sul fronte rifiuti, in quanto vincitori per due volte di libere elezioni, ora pretendono da qualche ignota entità che la città sia pulita e la discarica non presenti problemi. Le cose improvvisamente si capovolgono. Colpo di scena. Ora si tratterà di andare in giro, novelle ronde sicule della munnizza, per cercare e scovare i colpevoli di tutto ciò. Non ci vorrà molto tempo. Basteranno cinque minuti.
Scritto benissimo...che dire? O, meglio, che fare? Io, una proposta pratica piccola piccola, ce l'avrei: trovare 10, 100, 1000 famiglie ( e/o single e/o coppie di fatto... ) che s'impegnano a differenziare i rifiuti organici e a depositarli in compostiere messe nel proprio giardino (se uno è fortunato ad averlo) o in un luogo verde vicinissimo a casa. Poichè tale semplicissima pratica riduce almeno del 25% i rifiuti (evitando la formazione del dannoso percolato in discarica), si potrebbe poi praticare una, provocatoria e disobbediente, ma civilissima ed efficace, riduzione del 25% della TARSU. Se lo facessimo in 1000 sarebbe una piccola rivoluzione verde e nonviolenta, a Palermo...
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