sabato 21 agosto 2010

Un'alternativa per Palermo

LA REPUBBLICA PALERMO – SABATO 21 AGOSTO 2010
Pagina I
I personalismi paralizzano forze politiche e società civile
Francesco Palazzo

Se vogliamo guardare come si prepara il capoluogo al ricambio da proporre per la guida politica dell´amministrazione, si può certo scrutare, in prima istanza, dentro il centrosinistra. Al cui interno ci sono individualità che stanno coltivando, tramite la rete e altre vie, candidature alla prima poltrona di Palermo e che, tuttavia, non hanno, né ipotizzano, un qualsivoglia percorso aggregativo. L´impressione è che in tanti, più o meno giovani di belle speranze, aspirino, come in un gioco di società, alla fascia di primo cittadino e nessuno abbia in testa una reale alternativa a quello che c´è. Se i singoli, confusamente, si muovono, i partiti restano al palo. Per la verità, qualche anno addietro il Partito Democratico, con un manifesto, cui seguì un incontro molto partecipato, si disse pronto a governare la città. La promessa era quella di percorrere una strada comune con tutto il centrosinistra, scegliendo un candidato a sindaco, una squadra e una coalizione a sostegno. Una buona idea. Proprio per questo non ne abbiamo saputo più niente. Anzi, quel poco di unione, che per un certo periodo ha caratterizzato gli eletti al comune sotto le insegne del centrosinistra, è finita. Si è tornati ai personalismi e alle invidie. Insomma, alla solita storia. Non si può voler mandare a casa questa amministrazione e limitarsi soltanto a sventolare la pistola scarica di una mozione di sfiducia. Non si capisce bene chi debba fare la prima mossa. Si dirà che nello scenario nazionale, e ancor più in quello regionale, le acque sono agitate e quindi è meglio aspettare. Ma può ancora Palermo attendere il risolversi degli equilibri politici? Se il centrodestra governante, si fa per dire, può permettersi di stare alla finestra, tanto nel frattempo amministra potere e nomine, può farlo, e sino a quando, il centrosinistra? In giro, tra gli esponenti di partito, si registrano tante buone intenzioni. Parole, fatti concreti zero. Si dice, in genere, che a questo immobilismo fa da contraltare la freschezza della società civile. È, come sappiamo bene, una solenne banalità. Spesso, la cosiddetta società civile, quando s´inserisce nel vivo della lotta politica, non sa far di meglio che copiare il peggio dei partiti. È comunque da accogliere positivamente la nascita del movimento civico palermitano, con la firma di un patto costituzionale cittadino. In tempi di crisi, non solo economica, dalla galassia che si muove fuori dai partiti viene fuori puntualmente una proposta di rigenerazione della politica. Cosa non semplice e non alla portata di tutti. Anche perché la tentazione è quella di buttare via la forma partito, non rendendosi conto che è molto difficile sostituirla. Chi ci prova, puntualmente, fa un bel buco nell´acqua. In questo caso si tratta di tredici sigle associative che vogliono stimolare la partecipazione e favorire il buon governo a Palermo. L´intenzione è quella di cimentarsi alle prossime amministrative. Non si sa se con una o più liste o direttamente con un candidato sindaco. Oppure appoggiando una tra le coalizioni maggiori in campo. Siamo ancora alle dichiarazioni d´intenti. Vedremo. Forse le primarie aperte a tutti, da tenersi nel più breve tempo possibile, potrebbero essere un punto di partenza chiarificatore per partiti e movimenti. Non c´è più tempo per tergiversare e fiutare l´aria. Questo movimento civico, già al primo metro di percorso, conosce una polemica interna. Una delle realtà aderenti, il Comitato di lotta per la casa 12 luglio, ha ritirato l´assenso che uno dei suoi componenti aveva assicurato al cartello. Sul web stanno volando parole grosse. Anche in quest´ambito, pertanto, non è difficile incrociare, come accade nei partiti, delegittimazioni reciproche e accentuati personalismi. Una cosa è certa. Tutti si dicono, da anni, scontenti dell´amministrazione comunale. Ma, sinora, né gli eletti e i partiti che l´elettorato ha mandato all´opposizione, né coloro che si muovono fuori dalle dinamiche partitiche, hanno posto in essere una vera alternativa in cui i palermitani possano riconoscersi. Una cosa sono i buoni propositi, un´altra i voti che occorrono per conquistare Palazzo delle Aquile.

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