La Repubblica Palermo
27 luglio 2016
ZTL, questa volta la missione è compiuta
FRANCESCO PALAZZO
Con la nuova proposta di zone a traffico limitato, che costituiscono di fatto un’ampia rivisitazione di quelle sospese dal TAR e rianimate dal CGA, il comune di Palermo, riscrivendo, a parte l’ampiezza territoriale di riferimento, tutta la sua originaria proposta, sulla quale tanto ci si è divisi, mette in campo qualcosa di interessante e di più allineato allo scenario nazionale. Soprattutto per ciò che riguarda quello che è il cuore di ogni ZTL, cioè cosa permetti ai singoli cittadini che stanno fuori rispetto al perimetro interessato. Ebbene, in questo, come in altri punti che riguardano i residenti, utilizzando il titolo di un noto film, qualcosa è cambiato. Evidentemente a Palazzo delle Aquile, registrando il flop della recente assemblea cittadina, hanno ritenuto di adeguarsi strettamente alle prescrizioni del CGA, che nella sostanza aveva assunto come validi i dubbi del TAR, pur ritirando la sospensiva. Quando si pronunciò il Tar si disse che avevano vinto i ricorrenti, quando a parlare fu il CGA si sentenziò che avesse vinto il Comune. In realtà, i due pronunciamenti avevano lasciato le cose per come erano, non aveva vinto nessuno e aveva perso la città che attendeva un provvedimento più equilibrato. E questo sembra esserlo. Innanzitutto, questa nuova proposta attenua di molto quella che era stata la controversia dei mesi scorsi. Ossia che il tutto si faceva per fare cassa e permettere la sopravvivenza di Amat e tram. I non residenti non potranno entrare pagando un abbonamento annuale, viene quindi meno una parte molto consistente dei fondi inizialmente previsti. Se si vuole sono disponibili singoli ingressi, come avviene un po’ dappertutto in Italia. Visto che ogni volta dovrà pagare, il singolo cittadino non residente e che non ha particolari titoli per accedere, lo farà in auto quando ne avrà strettamente bisogno. È una soluzione che certamente troverà critici pronti a legittimi ricorsi. Ma è una zona a traffico limitato che ha una sua coerenza e che può essere ben difesa sia dal punto di vista legale che politico. Chi, infatti, non accetterà tale nuova ZTL dovrà dimostrare, prima ancora che ai giudici all’opinione pubblica, perché non va bene una prima cosa e poi il suo contrario. Tenuto conto che tutti concordano sulla necessità di una limitazione di accessi al centro nevralgico della città. Ovviamente città.Ovviamente, il Comune, adesso più di prima, dovrà garantire una mobilità decente con i mezzi pubblici. E questa è forse la parte più debole di tutto il nuovo assetto della ZTL. È facile dire che si vuole incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico, ma poi questo deve essere all’altezza della situazione. E ancora non lo è e qui il Comune dovrebbe chiarire nel dettaglio come intende procedere. Ci si può augurare che da qui a fine legislatura si ponga mano seriamente a questo problema. E vengano considerate, soprattutto, le esigenze di mobilità delle periferie più lontane, che più hanno necessità, attualmente, del mezzo privato per recarsi in centro.Intanto, sono state in qualche modo accolte le esigenze di chi vive o comunque opera all’interno del perimetro interessato. Insomma, pur con tutti gli interrogativi possibili, ci pare che la direzione intrapresa sia quella giusta. E anche coraggiosa. Pochi sindaci che intendono ricandidarsi avrebbero posto mani a un argomento così spinoso e divisivo a pochi mesi dalle urne. Dopo due pronunce della magistratura e il polverone polemico che si è sollevato in città, si poteva prendere la palla al balzo e presentarsi al corpo elettorale come quelli del liberi tutti al volante. Solo uno come Orlando poteva gestire in tal modo una vicenda complicata come questa. Se riuscirà a farsi capire dai palermitani che tra un po’ rimetteranno mano alla scheda elettorale, questo potrebbe determinare che, come accaduto con De Magistris a Napoli, lo schema grillini, renziani, centrodestra, e qualche singolo pur di peso in campo, salti a favore del sindaco per antonomasia dei palermitani. Sarà, infatti, molto difficile sbarrare la strada a colui che conseguirà la missione impossibile. Convincere i palermitani che viaggiare in auto verso il centro vuol dire non volere il bene di Palermo.
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