PalermoToday - 11 Febbraio 2024
Santa Rosalia, l'acchianata, i pedoni e i cartelli
Francesco Palazzo
Questo che vedete in una foto mia è l'inizio dell'acchianata verso Santa Rosalia. È un percorso che faccio spesso e ogni volta con qualche punto di domanda per via della segnaletica alquanto problematica che vedete in foto. Il riquadro grande dice contemporaneamente che si rischiano vite umane e di procedere con prudenza. Io posso capire che si inviti alla prudenza di fronte a pericoli non gravi. Ma di fronte al pericolo più grave che esista, cioè la perdita di vite umane, questa strada non andrebbe semplicemente chiusa? O non resa percorribile? Cosa quest'ultima che per la verità indica senza dubbio alcuno il segnale rotondo con bordo rosso, sfondo bianco con la figura umana dentro. Si tratta certamente, anche se gli esami di scuola guida sono molto lontani, di un divieto di accesso assoluto. In questo caso per i pedoni. Quindi in pochi centimetri un cartello ti dice che esiste il pericolo di morte ma nello stesso tempo ti invita ad acchianare con prudenza, mentre un altro accanto ti vieta assolutamente di salire. Ma c'è pure un altro cartello, quello che impedisce il transito ai velocipedi, che però salgono, e soprattutto scendono a velocità molto elevate e pericolose per i pedoni. Ai quali il cartello di divieto ai velocipedi sembra comunicare che loro sì, per esclusione, possono transitare. Solo Santa Rosalia, ora ci vuole, può risolvere l'arcano del transito pedonale vietato e incoraggiato nello stesso tempo. Anche perché si rischiano polemiche pesanti senza che si trovino soluzioni. Un giorno, vedendo transitare due allegri ciclisti che andavano almeno a 30 chilometri orari in discesa, quasi sfiorandomi, dissi loro che non potevano. All'inizio c'era un cartello di divieto, sostenevo con ragione, che parlava chiaramente. La discussione andò per le lunghe. Con mandata bilaterale a quel paese. Stavo quasi per finire il mio percorso verso la strada quando vedo risalire i due. Ho pensato a cose fisicamente più serie e stavo già misurando le vie di fuga più veloci e sicure. Nulla di tutto questo. Mi mostrano la foto con il divieto di accesso, quello rotondo, anche per i pedoni e mi rappresentano che pure io lì non ci potevo stare. Cito il cartello più grande che invita alla prudenza e che dunque, in contraddizione con la loro foto, consentirebbe ai pedoni l'accesso. Ma mi rendo conto che, cartelli alquanto singolari alla mano, hanno ragione pure loro.
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