mercoledì 24 dicembre 2025

Dalla garitta sotto l’Albero Falcone alla Santuzza. Viaggio tra i presepi.

 Porta di Servizio

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Viaggio tra i presepi di Palermo, dove fede e tradizione si incontrano
21 dicembre 2025

Francesco Palazzo

https://www.portadiservizio.it/2025/12/21/viaggio-tra-i-presepi-di-palermo-dove-fede-e-tradizione-si-incontrano/



Il presepe è un luogo dentro il quale ciascuno può esprimere la propria visione di un evento che ha modificato la storia del mondo  e i propri riferimenti alla contemporaneità. Per dire, in quello di casa c’è don Pino Puglisi, una sezione dedicata a Palermo con Santa Rosalia e i monumenti più significativi, compresi la Cattedrale e il Teatro Massimo, tanti santi, due papi, due gatti e diverse natività. Tra le quali quella dove il padre accudisce il neonato mentre la mamma dorme.

Viaggio tra i presepi
In questi giorni pre-natalizi ho visitato alcune chiese del centro antico di Palermo per ammirare i presepi realizzati. Quello dentro la Basilica di San Domenico, che è anche il tempio laico della città, è a metà della chiesa, nella navata centrale. È impiantato sulle rovine di un tempio, anche il giaciglio del neonato è ricavato in un canale di risulta del monumento con della paglia sopra. Vi sono otri in cui mettere il vino nuovo sistemato accanto. Non ci sono il bue e l’asino ma due pecorelle.

Ma un presepe non meno significativo è quello relativo alla vicinissima tomba di Falcone, dove una devota ha riposto un piccolo mazzetto di fiori viola destinato per tradizione all’Immacolata di piazza San Domenico nella giornata dell’8 dicembre.

In via Ruggero Settimo, a due passi da piazza Verdi, dentro la chiesa della Madonna della Mazza, il presepe è sull’altare sotto la raffigurazione della Madonna. Presenta la piazza di un paese rurale dove la nascita sembra un atto corale. Il luogo della nascita non è una stalla, ma dei ruderi di un tempio classico.

A piazza Bellini si fronteggiano due chiese. In quella di Santa Caterina d’Alessandria, dentro una struttura trasparente di legno e plastica, c’è un grande presepe napoletano di fine ‘700. Sappiamo dell’antica tradizione partenopea legata ai presepi.
Via San Gregorio Armeno, a Napoli, piena di botteghe artigiane di presepi, è uno dei luoghi turistici più conosciuti al mondo. Proprio nel Regno di Napoli, nel XVI secolo, nasce la tradizione del presepe moderno, anche se il primo a realizzarlo fu San Francesco a Greccio nel 1223.

In questo del Convento di Santa Caterina, davanti a Gesù Bambino troviamo un tappeto di pietre preziose. I personaggi presentano vestiti e fattezze di qualità. Nel presepe si trovano diversi musicisti e strumenti musicali. Neppure qua c’è la classica capanna ma un resto di un tempio classico. Nello stesso  ambiente troviamo un altro presepe anche questo grande,  molto bello, con sfondi e angoli di rilievo, in un’ambientazione araba. Gesù, più che un pargolo, appare un bambino di almeno tre anni che viene ammirato da alcuni adulti. Il piccolo sembra parlare con uno dei re magi. Quasi tutti uomini nel proscenio. La Madonna sembra di origini europee nelle fattezze e nei modi.

Tornando in piazza Bellini, saliamo nella chiesa San Nicolò dei Greci alla Martorana. La natività è un bel trittico adagiato nella prima cappella a destra. Al centro c’è solo Maria che sostiene un pargolo che ha la faccia di un adulto, sopra compaiono le teste del bue e dell’asino. Ai lati due arcangeli. Per la verità tale realizzazione è una riproduzione in basso di quanto già preziosamente immortalato in alto poco prima dell’altare.

Nella vicina chiesa di San Giuseppe ai Teatini il presepe è in un recinto di legno all’inizio della navata centrale. Troviamo solo pochi personaggi di una certa grandezza, molto ben fatti, di pregiato legno di fine ‘600.

Visitiamo il presepe di Casa Professa, come al solito molto ricco e con rimandi alla contemporaneità,  mentre si celebra il matrimonio di Gaia e Maurilio. Nel grande presepe in fondo a sinistra troviamo un drago rosso a più teste che richiama la guerra, poi una scala che rimanda alla pace, a destra due sposi nel momento di benedizione del loro matrimonio.

Nel presepe della Cattedrale, posto a pochi passi dall’urna reliquiaria di Santa Rosalia,  colpisce la prospettiva, la ricchezza e la grandezza del luogo dove è rappresentata la natività, sembra un anfratto di una montagna. I visi e le posture della Madonna e quello di San Giuseppe sono di un certo interesse. Di notevole pregio tutte le altre figure. Non è il solo presepe da ammirare nei luoghi della Cattedrale, questo. Se attraversiamo la strada, proprio a ridosso dell’ingresso del Museo Diocesano, troviamo un interessante presepe di pochi ma massicci elementi.

Altre due tappe ci portano lontano dal centro storico di Palermo. Dopo una delle mie consuete ‘acchianate’, so che dentro il Santuario su monte Pellegrino troverò un presepe. Ma è in un luogo diverso, almeno rispetto allo scorso anno. Questa volta, con pochi grandi e raffinati elementi, è a ridosso del simulacro della Santuzza. L’effetto è davvero coinvolgente. Il pargolo è una sorta di prolungamento del  corpo disteso di Santa Rosalia.

L’ultima tappa di questo breve viaggio tra alcuni presepi palermitani, con l’invito ad estendere le visite in altre chiese come farà chi scrive, non è stata in un tempio ma in un luogo che è ugualmente sacro per tanti e tante, sia palermitani che provenienti da tante parti della Sicilia, dell’Italia e del mondo.

Passavo da lì per caso e ho notato che la garitta sotto l’Albero Falcone è piena di presepi molto belli di tante nazioni. Faccio più volte il giro per scrutarli tutti. Sopra la garitta la magnolia, piena di tante testimonianze, veglia sui tanti presepi in essa contenuti ed essa stessa rappresenta la nascita o la rinascita che si oppone al simbolo di morte rappresentato dalle mafie.

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