giovedì 5 marzo 2009

Restituzione soldi all'ARS


LA REPUBBLICA PALERMO - GIOVEDÌ 05 MARZO 2009

Pagina I
La storia
Sprechi dell´Ars a colpi di "gettone"
FRANCESCO PALAZZO




Chi rinuncerebbe a 7.386,22 euro già depositati, comodi comodi, nel proprio conto? Non molti. Lo vuole fare Roberto Tagliavia, funzionario del gruppo parlamentare Pd all´Assemblea regionale. Palazzo dei Normanni gli ha accreditato la somma. Che corrisponde, sostiene Tagliavia, alla sua presenza alle riunioni del comitato per la valutazione degli eventi celebrativi il 60° anniversario dell´Assemblea, caduto nel 2007. Il punto è che la partecipazione al comitato doveva essere a titolo gratuito: come venne spiegato - rammenta Tagliavia - durante la seconda e terza riunione. Era previsto, sottolinea, solo un rimborso spese per quei soggetti che provenivano da fuori città. Siccome per lui, lavorando all´Ars, l´unico sforzo era di prendere l´ascensore, gli appariva scontato che la sua partecipazione fosse da considerare a titolo gratuito. Finite le celebrazioni, cominciò a giungergli voce che ci sarebbero stati compensi per il lavoro svolto. Confessa che una prima sollecitazione degli uffici per avere i suoi dati, gli sembrò un caso d´inerzia burocratica, ossia una mera verifica per capire chi avesse diritto al rimborso spese. Ma, un bel giorno, la richiesta di codice fiscale e coordinate bancarie si fece più stringente. Sino al punto in cui si trovò a compilare un modulo dove scrivere la cifra da chiedere. Perché chiedere, si domandò. Se l´Ars, cambiando opinione, aveva deciso di retribuire la consulenza, doveva stabilire essa stessa la quantità dovuta. A quel punto c´erano due alternative: o rinunziare, strappando il modulo di richiesta, oppure andare a vedere come sarebbe finita. Rimaneva un solo dilemma. Che cifra inserire? Gli fecero sapere che la richiesta doveva essere di diecimila euro. Nel frattempo, dopo le ultime elezioni del 2008, fu deciso che nessuna iniziativa programmata per il 60° anniversario dell´Ars,non ancora realizzata, poteva accedere a finanziamento. A quel punto, vista la stretta in corso, riteneva impossibile qualsiasi pagamento per quella consulenza, che del resto a lui non interessava proprio. Passato il 2008 Tagliavia pensava che quella strana vicenda fosse stata archiviata per sempre. Non è così. A gennaio l´ufficio amministrativo gli ha chiesto nuovamente il codice fiscale per completare la pratica. La procedura di pagamento era nella sua fase finale. Infatti, nell´estratto conto arrivato a metà febbraio, la cifra di diecimila euro, tolte le detrazioni, già era già sul conto, aumentando la sua disponibilità economica di euro 7.386,22, quale compenso per «lavoro occasionale». Sin qui la storia vissuta e raccontata da Roberto Tagliavia. È bene aggiungere che gli uffici liquidatori e chi ha preventivamente autorizzato la spesa, hanno certamente agito sulla base di pezze d´appoggio ineccepibili. Resta da capire perché ai componenti della commissione, durante i lavori e per ben due volte, era stata specificata la totale volontarietà del loro incarico. Se si trattò di un´informazione inesatta o se si verificò, e perché, un cambiamento in corso d´opera. Poiché, comunque, Tagliavia è rimasto nell´ottica della pura gratuità, si è chiesto, in un primo momento in privato, come utilizzare quei soldi. All´inizio l´unica cosa saggia gli era sembrata quella di tacere, tenere la retribuzione e spenderla per rafforzare la politica virtuosa che vorrebbe si realizzasse in Sicilia. Tuttavia, guardandosi intorno, e non vedendo come tradurre in un´iniziativa di qualche utilità questa piccola-grande cifra, ha deciso di donare pubblicamente il suo compenso. O sostenendo un caso d´indigenza, uno dei tantissimi, particolarmente evidente. Oppure, meglio ancora, contribuendo a far emergere una risorsa umana siciliana capace e preparata. Una tra le tante. Schiacciate da malgoverni, negligenze e sprechi d´ogni tipo.

1 commento:

  1. Complimenti al funzionario Tagliavia. E' amaro constatare che comportamenti come questi non vengono premiati nella nostra comunità.

    RispondiElimina