venerdì 15 luglio 2011

Dopo dieci anni ci riprovano.

LA REPUBBLICA PALERMO - VENERDÌ 15 LUGLIO 2011
Pagina I
Le primarie a sinistra servono solo per litigare

Francesco Palazzo

Tutti nel centrosinistra vogliono le primarie per decidere la candidatura a sindaco di Palermo. Le desiderano talmente tanto che non riescono a identificare una data per celebrarle. Strano, no? Ma il centrosinistra palermitano ci ha abituati a questo e altro. All´inizio del decennio, correva l´anno 2001, si doveva individuare il successore di Leoluca Orlando. Un sindaco, al di là delle controverse opinioni sul suo operato, molto popolare, soprattutto nei quartieri periferici. Dunque un´esperienza facile da difendere in campagna elettorale. Sapete come andò. I tanti egocentrismi si misero subito all´opera e si confezionò il delitto politico perfetto. Si arrivò all´ultimo minuto e si consegnò allegramente per più di due lustri la città al non governo. Dopo dieci anni tornano sul luogo del misfatto. E ci riprovano. Questa volta il punto di partenza non è l´era orlandiana da monetizzare ai seggi. Il compito sarebbe ancora più semplice. Devono solo passare all´incasso, sfruttando il baratro di una doppia legislatura disastrosa. Tanto Orlando aveva raggiunto l´apice del gradimento nei rioni popolari, quelli dove si vincono e si perdono le elezioni, tanto è netta l´avversione di quella grande fetta di elettorato verso il sindaco in carica, le sue molteplici giunte e i partiti che ancora lo sostengono. Forse stando fermo il centrosinistra riuscirebbe a vincere senza faticare più di tanto. Invece no. Hanno iniziato da tempo ad agitarsi l´un contro l´altro armati. Se non è una replica del 2001, poco ci manca. Vedremo quanto ci metteranno per individuare un giorno in cui chiamare i votanti ai gazebo. I malpancisti verso le primarie affermano che esse sono soltanto uno strumento. Benissimo, lo utilizzino. Non garantiscono la vittoria? Ma chi ha mai detto che l´elezione primaria è un viatico sicuro per alzare la coppa al cielo? Del resto, neanche il non farle porta bene. Prendete le regionali del 2008, quando una parte del Pd, quella che oggi benedice Lombardo, impose la candidatura alla presidenza infischiandosene di gazebo con annessi e connessi. L´attuale governatore vinse facile, rifilando al centrosinistra un cappotto molto presto dimenticato e per il quale nessuno ha pagato alcun prezzo politico. La segreteria provinciale del Pd sarebbe d´accordo, a parole, sulle primarie. Vedremo se lo stimolo lanciato da tre deputati regionali democratici servirà al partito per cimentarsi nell´immane sforzo di indicare un giorno del calendario nel prossimo autunno. Rispetto al quale chi deve risolvere le contraddizioni, per primi gli stessi democratici, avrà un limite temporale certo e improcrastinabile per farlo. Questo dovrebbe capirlo anche Italia dei valori, che prima di indire le primarie vuole il programma. Di simili pezzi di carta son piene le fosse. L´impressione che si ha, e non è la prima volta, che l´elezione primaria, da possibilità di scelta in mano agli elettori, si voglia trasformare in un corpo contundente che il ceto politico si lancia contro nella lotta tra partiti e ra correnti interne. Piuttosto che perdersi ancora in chiacchiere inutili, il centrosinistra metta in campo tutte le candidature e dia una vera possibilità di scelta al popolo dei gazebo. Non ci si trinceri a oltranza dietro la situazione politica che si è venuta a creare alla Regione. Quest´ultima, infatti, può essere un doppio comodo alibi per restare immobili. Sia per chi l´appoggia, e intende aspettare chissà cosa per sbloccare la situazione, sia per coloro che non la digeriscono. I quali, paradossalmente, rischiano di alimentare lo stesso gioco dell´attendismo a oltranza già praticato, per altre ragioni, nel 2001. Non vorremmo che il centrosinistra, come dieci anni addietro, perso alla ricerca dell´ottimo e smarrito nel dedalo dei molteplici e vani ultimatum, lanciati da una parte all´altra, dimentichi il drammatico presente di questa città e la riconsegni, come un pacco regalo, alla stessa parte politica che l´ha malamente, o per nulla, amministrata.

5 commenti:

  1. Nel 2001 io partecipai alle estenuanti ed inutili trattative e solo pochissimi giorni prima della presentazione delle liste la sinistra trovò un martire di nome Francesco Crescimanno, che si offrì in olocausto (e non tutti lo tolleravano, a partire da Orlando che fece votare Musotto).
    Temo che se non si va subito a "primarie vere", organizzate non dal Pd, ma da tutti i partiti che ci stanno (MPA e finiani inclusi), ancora una volta regaleremo Palermo alla destra nella persona di Vizzini.

    Andrea Volpe

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  2. Antonio, io andrei a primarie aperte e metterei in campo tutti coloro che si vogliono cimentare nella competizione.

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  3. Sarà il caso che la cosiddetta società civile si affretti a scegliere una persona altamente autorevole, moralmente ineccepibile, che abbia il carisma e la forza di imporre con equità a tutti noi concittadini i sacrifici purtroppo necessari per rimettere in ordine i disastrosi conti dell'amministrazione comunale.
    Che abbia un progetto, una soluzione per debellare le escrescenze tumorali delle società partecipate (per esempio: facendo uscire tutti i "lavoratori" inutili dalla pubblica amministrazione garantendo loro un contributo di solidarietà a vita).
    Che riapra la pubblica amministrazione ai concorsi e alle promozioni per merito.
    Che chiami i migliori urbanisti (anche da fuori) per riprogettare l'assetto dei trasporti pubblici.
    Che si decida, fin dall'inizio del mandato, a vietare permanentemente l'accesso delle auto dal Politeama al Massimo. Nulla di più e nulla di meno.
    Che spinga una delle pochissime cose buone dell'attuale amministrazione: la raccolta differenziata.
    Che abolisca tutti gli insensati parcheggi_zonerimozioni_privilegi riservati a consolati vari, uffici pubblici, consiglieri comunali e altri raccomandati.

    Chi potrebbe essere ?

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  4. Babbo Natale!

    Comunque non demoralizziamoci...
    Il metodo delle "primarie vere", ripeto "vere", potrebbe aiutarci.
    Augri ai Palermitani,

    Andrea Volpe

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