venerdì 14 giugno 2013

Palermo, Registro Unioni Civili: il PD non c'era e se c'era dormiva.

La Repubblica Palermo - 13 giugno 2013 —   pagina I 

La fuga dei democratici che sa tanto di autogol

Francesco Palazzo

HO DOVUTO rileggere due volte l'articolo di cronaca del nostro giornale che dava conto dell'approvazione, da parte del consiglio comunale di Palermo, del registro delle unioni civili. e coppie di fatto avranno, non appena si modificherannoi regolamenti comunali, e vedremo quanto saranno lunghi i tempi in cui ciò avverrà, gli stessi diritti dei coniugati su asili nido, buoni casa e altri aspetti assistenziali riguardanti la vita quotidiana. L'ho dovuto leggere ancora, perché la prima volta pensavo di aver letto male. L' accaduto è alquanto strano. Come l' uomo che morde il cane. Il Pdl e l' Udc, che teoricamente avrebbero dovuto essere contrari, hanno votato il provvedimento. Addirittura, un esponente del partito di Casini, nel sottolineare che il consesso cittadino stava parlando semplicemente d' amore tra una persona e un' altra, ha regalato ai colleghi una copia del Simposio di Platone. È vero che ormai sono saltati tutti gli schemi ideologici novecenteschi, ma questa è davvero una bella sorpresa. E non sono stati da meno i consiglieri del Pdl. «È un atto di civiltà», ha chiosato un esponente del gruppo dei berlusconiani, nella nostra terra, come altrove, elettoralmente in caduta libera. I consiglieri del Partito Democratico, al contrario, non erano presenti in aula al momento del voto. Non è la prima volta che il consiglio comunale di Palermo si esprime in tal senso. Era già accaduto nel novembre del 2011, con l' approvazione di una mozione, evidentemente rimasta lettera morta se c'è stato bisogno di questo ulteriore passaggio, che impegnava il sindaco di Palermo ad istituire un simile registro. E, pensate un po' , la proposta, che aveva successivamente trovato un relativo appoggio bipartisan, era partita proprio dai democratici. Allora le cose si erano sviluppate nel senso che più conosciamo. Con esponenti di spicco del Pdl, del Pid e dell' Mpa che avevano valutato il registro come fumo negli occhi. La delegazione democratica a Palazzo delle Aquile ha certamente avuto buoni motivi per non presentarsi alla chiama. Pare che si sia posto l'accento sul fatto che al momento siano altre le emergenze a Palermo. Non sappiamo se si tratta di una decisione concordata con il partito, se l' hanno presa come gruppo o se, invece, ciascuno è andato per proprio conto. Visto lo stato liquido dei partiti attuali, in cui contano più gli eletti che gli iscritti, supponiamo che potrebbero essere buone sia la seconda che la terza ipotesi. In altri tempi non sarebbe andata così. All'interno delle due formazioni politiche che hanno composto il Pd, cattolici democratici e sinistra riformista, si sarebbe avviato un dibattito su una materia così delicata e sensibile. E il voto in consiglio comunale sarebbe stato prima comunicato alla città e poi esposto ufficialmente nell' assemblea rappresentativa. Ma anche se adesso le dinamiche all'interno dei partiti sono cambiate, non necessariamente in meglio, visto che proprio il Pd viene descritto come una sommatoria confusa e convulsa di molteplici correnti personali, sarebbe stato molto meglio che i tre consiglieri democratici, attraverso una dichiarazione congiunta in consiglio, o con tre prese di posizione diverse esplicitate dagli scranni di Sala delle Lapidi, avessero chiarito prima del voto il loro pensiero. Motivando un'assenza che a prima vista è sbalordente. Nel frattempo, quello che appare all'opinione pubblica è questo. I democratici, anziché allargare il consenso su un tale provvedimento ad altre sensibilità politiche, un tempo contrarie, si sono fatti scippare da queste ultime una norma che sino a qualche anno addietro li aveva visti addirittura tra i primi e più convinti promotori. Non volendo ingigantire più di tanto una singola circostanza, possiamo però senz' altro ritenere che sia stata mancata, da parte del Partito Democratico, in uno scenario importante come il capoluogo, a pochi giorni dall' inizio del Pride, che catalizza su Palermo l'attenzione di tutta l'Italia, un'importante occasione.

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