sabato 8 aprile 2023

La retorica della bellezza non salverà il mondo.

 La Repubblica Palermo – 4 aprile 2023

Palermo, non basta la bellezza a colmare le distanze tra i bambini del centro e quelli di periferia

Francesco Palazzo


Sono nato a Brancaccio nel 1964 e quaranta e più anni fa, in pieno Novecento e guerra fredda ancora in corso, c'è stato un periodo in cui alcuni ragazzi promuovemmo l'installazione di diversi murales per le vie del quartiere. Così come sempre negli anni Ottanta del Novecento si lottava, coinvolgendo anche le scuole, per il recupero di spazi abbandonati e la riconversione di altri verso la bellezza. Allo stesso modo, ne ricordo una in particolare con i palloncini, c'erano manifestazioni con i bambini delle scuole contro la mafia. Si pensava, come oggi, quindi siamo ancora a 40 anni fa, che la creazione di colori, il recupero di spazi e strutture e la sensibilizzazione contro i mafiosi fossero i punti mancanti di un mosaico che potessero completare il disegno e farci uguali o simili ai coetanei di altre parti più progredite e servite della città. Che dopo diversi decenni si debba ritenere che ancora questa sia la strada maestra ci dice molto. Se siamo ancora a quel punto significa che i divari di alcune zone della città rispetto ad altre non sono stati colmati e dunque forse occorrerebbe, con realismo e onestà intellettuale, ritenere che non può essere questo il sentiero maestro. Ciò che occorre affinché tutti i bambini partano dalle stesse condizioni non può essere costruito da associazioni e volontari o dalla carità, ma deve essere garantito dalle pubbliche istituzioni come base di partenza uguale per tutti. Altrimenti si rischia di rivestire di retorica e di retorica infiocchettare rimedi che a nulla rimediano. La bellezza messa a coprire ciò che non funziona non salverà il mondo ma rimanderà sempre a dopo lo scioglimento dei nodi cruciali. Quelli per cui, oggi come e più di 40 anni fa, le differenze di partenza tra un bambino e una bambina che nascono e crescono allo Sperone o in via Libertà sono uguali o forse risultano peggiorate rispetto ad allora. E se così è, dobbiamo riconoscerlo e lottare affinché tra 40 anni non sia più così. Oppure si devono applicare gli stessi rimedi di 40 anni fa, quando i fatti e i numeri che sono davanti a noi ci dicono che non spostano nulla o poco o forse peggiorano la situazione, visto che rispetto ai primi anni Ottanta del Novecento le disparità in termini di condizioni di partenza tra un quartiere periferico e uno centrale sono le stesse oppure peggiorate? E che siano peggiorate ce lo dicono le analisi dei flussi elettorali. Cioè il comportamento ai seggi dei genitori dei bambini e delle bambine di Palermo. Nel quadrilatero che possiamo chiamare della Ztl il voto è più libero. Più ci allontaniamo da questa zona, più il consenso rimane legato all'assistenzialismo. Insomma, il cerchio si chiude e non lo si può riaprire e modificare con i pannicelli caldi. Per carità. Che si continui con i murales, le corse, le manifestazioni di vario tipo. Sicuramente salveranno le giornate o daranno colore a qualche facciata. Purché si riconosca che un'altra è la realtà e che non può essere la soluzione mettere la più bella carta da parati che c'è sopra un muro cadente.

https://palermo.repubblica.it/commenti/2023/04/04/news/palermo_non_basta_la_bellezza_a_colmare_le_distanze_tra_i_bambini_del_centro_e_quelli_di_periferia-394828156/?fbclid=IwAR1L4JM1S8ynfgcwaE4ihTodpvLJohgt1usW9075kQ-19anj4QbHHXzTPbM 

Nessun commento:

Posta un commento