martedì 21 novembre 2023

La Favorita. Che sia davvero il nuovo Teatro Massimo. Iniziamo però dalla quotidianità.

 

Palermo Today - 20 novembre 2023

Parco della Favorita, luna park una volta l'anno o risorsa quotidiana?

Francesco Palazzo

Ogni volta che si chiude o si apre, dipende sempre dal punto di vista da cui si guardano le cose, il Parco della Favorita ci complimentiamo con noi stessi. Solo che accade ormai molto raramente. L'ultima volta è successo questa domenica appena trascorsa, in occasione della Maratona di Palermo. Quello che doveva diventare il nuovo Teatro Massimo, così era stato ufficialmente affermato alcuni anni addietro, è in realtà rimasto quello che è sempre stato, un luogo dove transitano mezzi a motore. Un vero peccato. Lo diciamo da tanto troppo tempo. Alcuni anni fa, proprio perché si parlava di nuovo Teatro Massimo, era circolata l'idea di nominare un sovrintendente come accade proprio per il Massimo. Ma è rimasta una bellissima idea chiusa dentro il recinto delle buone intenzioni. Si era ipotizzata a tal fine la creazione di una fondazione tra pubblico e privato.

Probabilmente magari prima o poi spunterà fuori qualcosa del genere. Non sappiamo. Intanto siamo ad oggi. E in ogni caso, prima di perseguire e ottenere l'ottimo, che se va bene (mettiamoci a Palermo un centinaio di se) richiederà tempi troppo lunghi per gli spazi temporali limitati delle nostre vite, si potrebbe partire dal sufficiente. Anche un "6 meno meno" alla fine andrebbe bene alle nostre latitudini. Dal punto di vista viario si potrebbe procedere infatti con ordinari provvedimenti sulla viabilità. Nessun miracolo. Solo normalità. Senza che si debba ottenere per forza tutto e subito. Che in genere è la premessa per non ottenere nulla. Occorre tenere presente, quando si parla di Parco della Favorita, la necessità di mantenere i collegamenti con il pezzo di città, Mondello in primo luogo, che c'è oltre la Favorita. Ma va anche considerato a tal proposito che vi sono almeno 4 vie alternative per arrivare a Mondello, quella che passa da Vergine Maria e si inoltra attraverso l'Addaura, poi quella che va da Via Castelforte, inoltre quella che passa da Pallavicino, infine il collegamento autostradale. C'è poi una quinta alternativa. Non chiudere i due assi all'interno della Favorita lasciandone uno aperto alle auto.

Peraltro durante i mesi estivi, diciamo da inizio giugno a fine settembre, si dovrebbe non toccare nulla. Cioè si potrebbe chiudere alle auto solo una strada dentro la Favorita da inizio ottobre a fine maggio, periodo delle festività di fine anno escluso. Penso che, così affrontata la cosa, vi sarebbero margini molto ragionevoli di discussione e si potrebbe iniziare da subito, anziché fare questi esperimenti una volta l'anno quando va bene. Se si vuole si può esordire con i fine settimana. Perché quello che ci serve è l'utilizzo continuo del Parco della Favorita. Non l'apertura una tantum con bande e mirabilie varie. È molto difficile immaginare un'altra grande metropoli che avendo un parco così grande lo utilizzi solo per farci transitare i mezzi motorizzati. Ogni volta che si fa qualche attività, chiudendo timidamente il Parco della Favorita, si scomoda da più parti il Central Park di New York. Basta dare un'occhiata a quel polmone verde e a come viene usato per capire quanto siamo sideralmente lontani da esso.

Per carità, si facciano pure tutti i paragoni possibili e immaginabili. Un’iperbole non si nega a nessuno. Ma considerato il punto da dove partiamo con il nostro parco, mi pare più un esercizio retorico che altro. Paragonarsi a ciò che il Parco della Favorita mai sarà significa soltanto far trascorrere inutilmente anni e generazioni quando si potrebbe iniziare a fare qualcosa di immediato e concreto. Tipo chiudere, come proposto, intanto da ottobre a maggio una sola arteria, all’inizio magari per i fine settimana. Poi il resto si vedrebbe passo dopo passo. Ma buttare ogni volta la palla in calcio d'angolo scomodando la luna del Central Park significa rimanere immobili aprendo una volta l'anno, quando va bene, il parco giochi. Non siamo più bambini e non abbiamo bisogno del parco giochi. Per aprire il Parco della Favorita non si può attendere ogni volta la fumata bianca come se si trattasse dell'elezione del papa. Perché la serie A non si può pretendere solo dai rosanero, che negli ultimi quattro anni hanno lavorato bene e al momento rappresentano uno dei pochi progetti con una visione. Ma dall'intero sistema città, che ci vede tutti dentro e che da tanto tempo, per usare un eufemismo, non è che lavori benissimo.

Dal sito del giornale

https://www.palermotoday.it/social/segnalazioni/parco-della-favorita-luna-park-una-volta-l-anno-o-risorsa-quotidiana-lettera.html?fbclid=IwAR0WEoJIG2szxJIW2UCkTuJy4qrYTDCSS-Pr9jDWOdC99oK9j5OO5pexNgI

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