giovedì 30 ottobre 2025

Palermo Monza, fine dei sogni di gloria?

 ROSALIO

29 Ott 2025

Palermo – Monza, dal Barbera e dintorni è (quasi) tutto

Francesco Palazzo 

https://www.rosalio.it/2025/10/29/palermo-monza-dal-barbera-e-dintorni-e-quasi-tutto/



Con una squadra del sud, il Catanzaro, e una del nord, il Monza, il Palermo, che non aveva mai perso in questo campionato, rimedia due brutte sconfitte una dietro l’altra che sembrano mettere il cappello sopra un periodo non buono, per usare un eufemismo. Che per la verità era stato intravisto sia con i quattro pareggi precedenti, soprattutto in casa, contro squadre di livello, che con un gioco che ha convinto soltanto nelle partite più semplici.

Rispetto a Catanzaro con il Monza, che però è una squadra molto quadrata e al momento superiore al Palermo, si è veduto un primo tempo con qualche nota positiva ma con il resto della partitura piena di errori in tutti i reparti.

L’incontro viene subito messo sulla linea del nervosismo che dalla panchina dei rosa si riversa in campo. Si battibeccherà sino alla fine con il quarto uomo della compagine arbitrale. E non è affatto un buon segno. Settemila spettatori in meno e molti problemi in più per la squadra di casa. Casa si fa per dire, visto che il campo del Palermo sta diventando, come del resto nelle passate stagioni, un problema soprattutto per i rosa. I guai sono in difesa, a centrocampo o in attacco? Meglio la difesa a tre? Questo o quel modulo? Ci si può sbizzarrire nelle ipotesi e nelle analisi ma serve a poco. La verità è che una squadra che non funziona fa acqua da tutte le parti e con tutti i moduli.

Nel secondo tempo il Monza, dopo aver ghiacciato lo stadio alla fine del primo tempo, dà subito il colpo del KO a un Palermo dal centrocampo di burro e dalla difesa imbambolata. Questa partita somiglia molto a tanti incontri al Barbera degli anni di B recenti dopo la D e gli anni di Lega Pro. Eppure sono cambiati gli allenatori, c’è stato un certo turn over di calciatori, si sono applicati diversi moduli, si è modificata anche la guida sportiva. A un certo punto c’e una quasi rissa in più parti del campo. Non serve al Palermo metterla sul piano del nervosismo. Si perde solo tempo e si finisce per dare un ulteriore vantaggio a chi è già sopra di due gol a quindici minuti dalla fine. Una sera amara.

Intendiamoci, il Monza è reduce da tre anni di A ed è superiore al Palermo. Anzi il Palermo dovrebbe essere forte come il Monza. Almeno così era stato dipinto da una tifoseria che si infiamma, così come si sfiamma, troppo presto. Ma al di là di questo stop si ha l’impressione che questa squadra sia stata molto sopravvalutata in sede di pronostici iniziali. Altro che ammazza campionato. Ora tutto ha toccato terra e rialzarsi non sarà semplice.

I rosa vanno a dormire al quinto posto, ma alla fine di questa giornata, che si conclude nella tarda serata di oggi, mercoledì 29 ottobre, potrebbero essere anche più dietro. Sabato scende al Barbera il Pescara, che già lotta in zona retrocessione. Resta da capire quest’anno per quale obiettivo lotta il Palermo al di là delle buone intenzioni. Già sugli spalti iniziano i mugugni e i fischi. Il 3 a 0 fa svuotare lo stadio prima del fischio finale.


Questo pezzo l’ho iniziato a scrivere dopo il primo gol dei brianzoli. Era chiaro già prima della pausa che il Palermo era arrivato e non aveva più nulla da dire nei secondi quarantacinque minuti. E per una compagine che mira ai primi due posti è un atteggiamento sconfortante. La foto che vedete, con il Monza tutto raccolto a fare squadra, è di inizio partita. Il Palermo già dall’inizio invece appariva come una squadra disunita. Certo, prima o poi anche se vai in A alcune partite le perdi. Nel caso del Palermo la situazione appare, ma possiamo sbagliarci, già compromessa a prescindere dalle due sconfitte. Al momento pare una squadra in grado di arrivare tranquillamente ai play off.

In calce all’incontro registriamo una circostanza ormai solita, si gioca pochissimo, sono più le interruzioni che le fasi di gioco. Si dovrebbe porre un rimedio a ciò. Perché così le partite diventano davvero noiose.


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