venerdì 25 gennaio 2008

Il centrosinistra siciliano, la politica e i tribunali dopo la sentenza Cuffaro

LA REPUBBLICA PALERMO - VENERDÌ 25 GENNAIO 2008

Pagina I

L´ANALISI

Per il centrosinistra la sfida è alle urne

FRANCESCO PALAZZO




Le decisioni del potere giudiziario sul fronte della politica - in Sicilia la sentenza di condanna a carico del presidente Cuffaro, ma non si può non ricordare il caso Mastella in campo nazionale - hanno scatenato polemiche, richieste di dimissioni, voti di fiducia, presentazione e discussione di mozioni. Quando la marea emergenziale del dopo sentenza si ritirerà, com´è naturale che sia, a Palermo rimarremo con molte parole e poca politica. Eppure solo quest´ultima è la leva in grado di porre per domani condizioni strutturali di miglioramento per la nostra regione, così come sino a oggi ha posto solo situazioni d´arretramento e di malgoverno. La politica che si ritiene inadatta, e quella che si vede in Sicilia lo è a molti livelli di rappresentanza, si combatte con la politica. Una politica in grado di cambiare segno e di rappresentare qualcosa di diverso per i siciliani e per le siciliane. Una politica che non sia solo testimonianza o la ricerca della migliore sconfitta, ma che si metta a cercare il consenso per vincere e governare la Sicilia, a prescindere e al di là delle sentenze della magistratura. Nei confronti delle quali tutti, soprattutto i condannati, dovremmo trarne giusto giudizio, più che nella forma, nella sostanza delle cose per come le conosciamo. Purché non si pensi che questa sia la strada giusta per dare alla nostra regione quello slancio che non ha e non ha mai avuto dall´istituzione dell´autonomia a oggi. Forse al popolo siciliano, in alcuni momenti, si può tentare di far credere che tutto quanto hanno di negativo dipenda dalla biografia di determinati personaggi. Ma tutti sappiamo che non è così. In fondo è un gioco abbastanza agevole da mettere in campo. Regala qualche settimana di gloria e di frenetica mobilitazione prima che tutto rientri nell´alveo del già visto. Quando poi si ritira la marea ci si accorge che la Sicilia è sempre lì, che la vita dei siciliani e delle siciliane non si è spostata di niente, non è migliorata. I tribunali non possono guidare o determinare la vita politica. Non è il loro compito. Questo deve valere sempre. Solo le scelte politiche e amministrative, le campagne elettorali, le urne, i voti, il confronto democratico, l´impegno coerente di chi vuole davvero cambiare non solo a parole, contano. Se il centrosinistra siciliano vuole davvero fare imboccare alla Sicilia la strada di un domani migliore, si attrezzi utilizzando meglio le armi della politica. Se è questo centrodestra siciliano il problema della Sicilia, lo si sconfigge solo in libere elezioni. Qualsiasi altra strada, per quanto avvincente e appagante, è una scorciatoia inutile, perché non sposta di un millimetro la situazione per come la vediamo ogni giorno. Se il centrosinistra vuole dare una svolta alla Regione e mettere in un angolo questo centrodestra, basterà che vinca le prossime elezioni regionali. E che cominci a tentarci tra qualche mese, quando si voterà per sette delle nove province siciliane. Oppure quando, tra breve, si tornerà al voto amministrativo al comune di Messina. Sappiamo sin troppo bene, e la storia elettorale passata e recente è stata in questo davvero maestra, che l´indignazione e la tensione morale non bastano a costruire politica in grado di affermarsi a suon di preferenze. Bisogna essere in grado di vincere i confronti democratici ed essere poi coerenti nel governo della cosa pubblica. Dimostrando a tutti che è possibile nominare i primari, i manager delle aziende sanitarie, i dirigenti nei comuni, nelle province e alla regione, i responsabili delle varie propaggini di sottogoverno, solo tenendo in conto la competenza e non l´appartenenza a quel partito o a quella corrente di quel partito. Solo perché sono i migliori e non in quanto hanno votato e fatto votare per questo o quel potente. Il centrodestra in Sicilia non si è dimostrato in grado di saperlo fare. Più della condanna che grava su Cuffaro, è questa la sua vera sconfitta. Se il centrosinistra riuscisse a rendere palpabile, prima ponendo le condizioni per vincere e poi non perdendo la bussola governando, che è possibile disegnare una Sicilia diversa, i siciliani e le siciliane lo capirebbero. Ma quando comincerà seriamente a cimentarsi nell´impresa?

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