LA REPUBBLICA PALERMO - DOMENICA 17 FEBBRAIO 2008
Pagina I
LA POLITICA GENTILE
FRANCESCO PALAZZO
La candidatura di Anna Finocchiaro alla presidenza della Regione, tanto attesa e richiesta da uno spaccato trasversale del centrosinistra che va ben al di là del Partito democratico, temuta e rispettata da settori non marginali del centrodestra siciliano, si è infine materializzata nella forma più solenne durante i lavori della costituente romana del Pd. Le poche ma significative parole con cui la Finocchiaro ha dato la propria disponibilità ridanno alla Sicilia delle risse, in cui il centrodestra si arrovella a causa di ingombranti quanto vani personalismi, una dimensione nazionale di dignità. Ora per la senatrice, che ha chiesto la collaborazione di Rita Borsellino, comincia la parte più difficile. Anche per l´esiguo tempo che ha a disposizione per la campagna elettorale. In Sicilia - ha detto la neo-candidata - tutto è più difficile, e perciò è più bello quando si riesce a cambiare. La Sicilia ha bisogno disperato di un cambiamento vero, non di facciata, che non si fermi agli slogan e alle buone intenzioni. Difficilmente, vista la situazione in cui si muove, può provarci il centrodestra. Non ne è capace perché non riesce a sganciarsi dal clientelismo sistematico e dalla spartizione di tutto. Chi ha avuto modo di vedere all´opera qualche ramo dell´amministrazione regionale, anche qualcuno di quelli che si ponevano all´inizio della legislatura regionale come innovativi e competenti, ha visto una volontà e una prassi tendenti a fare della cosa pubblica un ambito per pochi, per coloro che arrivano a lambire, in qualche modo, il mantello del potere. Questo sistema non è solo siciliano, d´accordo. Ma in Sicilia mostra il suo volto più protervo e inconcludente, sprecone e nello stesso tempo incapace di porre anche le appena sufficienti condizioni di sviluppo. Lo abbiamo visto con Agenda 2000, che non ha prodotto avanzamenti strutturali, ma che è andata ad alimentare la spesa corrente. Una grande opportunità sprecata. Ed è inutile sapere se si è speso tutto o poco: quello che conta per i comuni cittadini è che quel poco o molto lo si è speso male. Chi si candida a governare la Sicilia deve subito porre le condizioni affinché i prossimi fondi europei siano utilizzati bene. Così come chi si appresta a tentare la conquista del governo regionale deve sapere che senza una vera riforma dell´amministrazione non si possono porre condizioni, neanche minime, di vero avanzamento in settori strategici delle politiche pubbliche. La Regione ha in sé, senza foraggiare consulenze d´oro o alimentare società che si sovrappongono a quanto può essere fatto già bene negli uffici regionali, le condizioni per fare un grande balzo in avanti. Chi si candida a governare la Sicilia deve mettersi nelle condizioni di andare molto al di là della parte politica che esprime la candidatura. Deve essere in grado di individuare le intelligenze e i saperi migliori di questa terra, presenti certo anche nei partiti, ma anche fuori di essi. Presenti pure in quanti, quasi tutti giovani, hanno dovuto e continuano ad andarsene lontano dalla nostra regione per sfruttare competenze e professionalità. Non è un compito facile quello che attende Anna Finocchiaro se vuole provarci, come crediamo, sino in fondo. Crediamo lei lo sappia bene. Come siciliani dobbiamo augurarci che sappia presto andare oltre il giustificato entusiasmo che certo accoglierà la sua disponibilità a misurarsi nella sua e nella nostra terra. C´è comunque già un dato incontrovertibile. Per la seconda volta consecutiva il centrosinistra siciliano candida una donna alla poltrona politica più importante della regione. E la cosa più bella e significativa è che ciò avviene non nelle liti che caratterizzano in questo momento il centrodestra. Ma in un clima che vede la candidata del 2006, Rita Borsellino, pronta a collaborare e a raccogliere la richiesta di aiuto che la Finocchiaro le ha lanciato ufficialmente ieri mattina. Non sappiamo come andrà a finire. Ci pare che tuttavia il centrosinistra, forse con qualche settimana in più del necessario, stia mostrando che alla politica cannibale del centrodestra si può contrapporre una politica gentile, forse perché vede protagoniste due donne. Speriamo anche che sia una politica capace di andare alla sostanza delle cose e di far voltare pagina alla Sicilia.
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