venerdì 22 aprile 2011

Come ti smonto un casello autostradale.

CENTONOVE
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
22 aprile 2011
Pag. 45
Autostrade, chi ci marcia sul pedaggio
Francesco Palazzo

Come si smonta un casello autostradale? E' una domanda che i siciliani dovranno cominciare a porsi da subito. Dal governo regionale, infatti, hanno comunicato che se nella nostra isola, come è stato stabilito dall'esecutivo nazionale, si dovessero davvero iniziare a pagare tratti autostradali sinora gratuiti, come ormai appare certo, un esercito di centomila siculi scenderà in strada e provvederà a smantellare caselli, telepass e fotocamere. Anzi, di più, c'è la certezza che la gente inferocita butti pure a gambe all'aria chi sarà mandato a montare le infrastrutture. E già alcune manifestazioni vi sono state. Tutti i politici siciliani, che ve lo dico a fare, come un sol uomo, trasversalmente, sono impegnati in questa battaglia campale contro il governo centrale. La motivazione è semplice. Come si fa a chiedere di pagare per transitare sopra pezzi d'asfalto ridotti malamente e su cui si continua a contare vittime? Il ragionamento non fa una piega. Uno a zero e palla a centro. Insomma, Roma ladrona e pure ingiusta. Il piatto non è nuovo, fa parte della cucina rivendicazionistica più classica. Ma è una pietanza che fa sempre un certo effetto in qualsiasi menù. Fa muovere ed emozionate le masse e riesce a far dimenticare sempre un piccolo dato essenziale. Cioè la responsabilità delle classi dirigenti locali. Perché, non so se mi spiego, è difficile capire come mai le autostrade da Roma in su sono delle cose decenti e da noi sono ridotte a mulattiere. Colpa della capitale, del nord che ci sfrutta, del destino cinico e baro? La nostra nomenclatura politica, per decenni, su quelle autostrade ci ha macinato chilometri per raccogliere voti e, spesso, per mantenere clientele foraggiate con i fondi pubblici. Chissà cosa guardavano e pensavano quando le vedevano sempre più scassate e ridotte a brandelli. Ora che il nodo viene al pettine, ecco lo squillo di tromba, l'incitazione alla mobilitazione popolare, il richiamo non più ai mille dell'Unità d'Italia, che secondo il vangelo degli autonomismi di ogni specie e colore tanto danno ci hanno arrecato, ma ai centomila smontatori di caselli e quant'altro. E' già pronto lo slogan, che non può mancare in qualsiasi crociata. Smontatori di tutta l'isola, unitevi! Sì, va bene, questa dello sciame di distruttori che si riversa sulle autostrade è una battuta. Ma la politica, ormai, è fatta al novanta per cento di storielle e al dieci per cento di provvedimenti concreti. E allora stiamo sul pezzo e proseguiamo col babbio seguendo lo stesso filo logico. Se in Sicilia non dovessimo scucire un euro per tutti i servizi che si presentano al livello scarso delle autostrade, e in questi casi, dalla sanità, ai mezzi pubblici, alla raccolta dell'immondizia, alla scuola e la lista sarebbe lunga, la colpa ricade tutta sulle spalle delle istituzioni siciliane, le casse della regione, e degli enti locali, starebbero in condizioni più disperate di quanto già non lo siano. Per dire. Mi presento in ospedale e quell'esame gratuito, ma programmato sfortunatamente dopo sei mesi, lo posso fare, nella stessa struttura pubblica, dopo due giorni pagandolo a fior di quattrini? Resto calmo, faccio un fischio e raduno presso il nosocomio un valoroso drappello dei centomila caselloclasti a darmi manforte. Obbligo i sanitari a farmi subito il controllo diagnostico e non scucio l'ombra di un euro. E, se insistono col torto, scassiamo pure l'apparecchiatura. Tanto, ad occhio e croce, dovrebbe costare meno di un casello autostradale.

2 commenti:

  1. In effetti si potrebbero creare nuovi posti di lavoro. La qualifica sarebbe "smontatore". Non ci sarebbe neanche bisogno di formazione: direi che un cacciavite e una pinza li sappiamo maneggiare tutti. Si potrebbe fare creando una nuova partecipata regionale, la "smontaggi e servizi" e un nuovo tipo di figura professionale: lo smontatore precario.
    Siccome, come hai detto tu, da noi ce ne sarebbero da smontare cose, allora ci vorrebbero gli straordinari per i quali ovviamente non ci sarebbero soldi. Poi, naturalmente, finirebbero i soldi pure per gli stipendi. E' a questo punto che già prevedo cortei, manifestazioni, richieste di essere assunti alla Regione, etc. Già li vedo gli smontatori che per protesta, invece di bloccare il traffico, provvedono a smontare tutte le macchine dei malcapitati cittadini che cercano di protestare per essere rimasti imbottiggliati nel traffico. Inutile dire che, in perfetto stile palermitano, la macchina la smonterebbero direttamente con il leggittimo proprietario all'interno...

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  2. Ottimo pezzo. Ben scritto. Che, però, aumenta la mia voglia di fuga. E il desiderio che i miei figli vivano in una terra meno irredimibile.

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