venerdì 9 settembre 2011

Elezioni a Palermo, il centrosinistra pensa.

CENTONOVE
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
9 settembre 2011
Pag. 10
Se il PDL spiazza il PD
Francesco Palazzo

Il centrodestra, con il consueto metodo democratico, che è una fotocopia di quello che portò dieci anni addietro alla scelta del sindaco di Palermo in carica, sta cercando di chiudere la quadra sul nome da proporre per la poltrona più alta dell'amministrazione cittadina. Sul nome del rettore Lagalla, in pochi giorni si è passati dal lancio della candidatura, all'accettazione dell'interessato, all'accoglimento dei partiti che dovranno sostenerne la corsa, ad una specie di marcia indietro. C'è, tuttavia, da ritenere che l'operazione sia riuscita. Non è il massimo della partecipazione, veramente neanche il minimo, ma almeno non si può dire che abbiano perso tempo a mettere in soffitta, in un sol colpo, l'era Cammarata e il toto candidato che impazzava da mesi. Il profilo proposto è di peso ed è verosimile che farà suonare più di una sirena nel fronte opposto, leggasi terzo polo. Il centrodestra è partito e ha lasciato il centrosinistra sul posto. Uno a zero e palla al centro. Anche se, vista la caratura della candidatura di cui parliamo, potrebbe già essere un tre a zero difficilmente recuperabile. Era del tutto logico attendersi che, dopo dieci anni di riscaldamento dei motori, fosse proprio l'opposizione, in primo luogo il PD, a scattare per prima dai blocchi di partenza. Ma i democratici, siccome sono impegnati a salvare la Sicilia e non avendo ancora deciso se rompere il fidanzamento con Lombardo, oppure arrivare a un molto tardivo matrimonio d'interesse, hanno scelto proprio la tornata elettorale a Palermo come location per il viaggio di nozze. Perciò, per rispondere ad Alfano che ha incoronato il rettore, una parte del PD cerca qualche nome di peso che possa zittire tutti, trovare una condivisione del terzo polo e mandare in soffitta le primarie. Visto che UDC, MPA e FLI non ne vogliono sapere della conta ai gazebo. Non si capisce bene come possa coesistere questo epilogo con il fatto che il PD conferma che le primarie di coalizione, con dentro IDV, SEL, Federazione delle sinistre e la mitica società civile, si faranno. Pare, tra dicembre e gennaio. Ma IDV, SEL e company le vogliono pure. Niente terzo polo. Quindi il PD rischia di farsele da solo. Ma, ammesso che alla fine riesca a trovare qualcuno con cui farle, ha già posto un altro piccolo problema. I democratici devono avere un solo candidato, per cui si dovrebbe prima procedere alle preprimarie o primarine interne, chiamatele come volete, per stabilire il nome unico del partito. Intanto, la segreteria provinciale, seguendo una consolidata tradizione, ha già provveduto a spostare dal 12 al 23 settembre la riunione della direzione in cui si dovrebbe attivare l'iter per indire le primarie. Insomma, un bel programmino. Agile e, soprattutto, veloce. Non è che le cose vadano meglio nello spezzone di centrosinistra comprendente IDV, SEL sinistre e movimenti vari. A dire il vero, loro, le primarie le avevano pure convocate nel corso di un'infuocata assemblea svoltasi sul finire del 2010. Dovevano svolgersi il 27 febbraio di quest'anno. Ma sfortuna ha voluto che quel giorno passasse senza che nessuno si accorgesse di niente. Ma non si sono arresi. Ora è prevista un'altra assemblea al calor bianco, che si terrà a fine settembre, per decidere una prossima data nella quale svolgere le primarie. Anche qui, dunque, si va celeri e determinati verso l'obiettivo. Come se non bastasse questo travaglio interiore, che ben conosciamo, giunge anche la candidatura di Leoluca Orlando. Ma non da subito, se ne riparlerà il 21 marzo del 2012, se per caso le primarie fallissero. Al momento, dunque, per giocare la partita che avrà il suo culmine tra otto mesi, che al centrosinistra evidentemente sembrano un'eternità, solo una parte politica, quella che teoricamente avrebbe dovuto avere più difficoltà, ha impresso la propria zampata, forse quella decisiva, sul confronto elettorale. IDV, SEL, sinistre e movimenti navigano a vista. Nel PD, azionista di maggioranza dello schieramento, il pallino dell'immobilismo è al momento nella mani di coloro che hanno consentito al governatore di stravincere le regionali del 2008. Il rettore, insomma, ammesso che alla fine, come crediamo, sarà lui il candidato del centrodestra, può dormire sonni tranquilli. Si guardi più dagli amici, che i nemici sinora giocano per lui.

1 commento:

  1. Il dilemma è solo uno: fuggire subito da Palermo o aspettare la maturità del figlio più piccolo?...

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