lunedì 26 marzo 2012

Quelli che volevano essere Orlando e non ci sono mai riusciti.

lunedì 26 marzo 2012


Francesco Palazzo

Si è aperta la caccia all’uomo. Il sangue della contesa elettorale è già tutto in pancia e vuole la sua vittima. Sciami di cavallette impazzite rincorrono l’egoarca che si ricandida. E come si permette? Noi abbiamo il nostro nuovo messia a cui attribuire riti e sacrifici. Ci siamo costruiti il nostro bell’altare dell’esaltazione e del tifo organizzato. Abbiamo cambiato idea, in molti casi, dalla sera alla mattina, oppure da un momento all’altro. E’ bastata una schiacciata di occhio del nostro leader, una telefonata ordine da Roma, un’intervista imbarazzante di qualche capoccia che ha fatto indietro tutta, per mutare opinione. Due tra i ferrandelliani e borselliani più sfegatati se ne sono dette di tutti i colori su facebook. A un certo punto le loro aree convergono, i sentimenti cambiano colore e direzione e uno dei due fa: “Ma non eravamo amici, noi”? Ora tutte le energie sono canalizzate verso colui che si sta macchiando del peccato originale. E qui siamo alla truppa, ai piccoli partiti, ai movimenti. Che bevono dove trovano l’acqua. Ma è nel Partito Democratico che occorre guardare per capire qualcosa. I leader del PD dicono che questa di Orlando è una candidatura che aiuta il centrodestra. Eppure è una pratica che conoscono molto bene per averla praticata recentemente. Cosa è stata la candidatura alla presidenza della regione nel 2008 se non una grossa mano agli avversari? Un cappotto dalle dimensioni colossali. Da dove sono usciti sorridenti e beati. I leader del PD, inoltre, affermano che occorre rispettare il risultato delle primarie. Peccato che loro il risultato delle primarie del 2009, quelle con le quali elessero il segretario regionale, lo hanno ribaltato tranquillamente e ripetutamente. I leader del PD, infine, sostengono che occorre rispettare la volontà degli elettori. Gli daremmo pure ragione se non avessero utilizzato i voti dati alla Finocchiaro per entrare nella maggioranza e nel governo regionale. No, visti i loro precedenti, non possono essere questi i motivi che li spingono a criticare il sindaco di una primavera che probabilmente non sboccerà più. Il loro vero problema è che avrebbero voluto da sempre imitarlo e non ci sono mai riusciti. L’hanno fatto sempre per paura. Anche se la motivazione ufficiale è che lui è ingombrante sino all’inverosimile. Invece sono loro a essere evanescenti. Come quella lista, non so se ricordate, correva l’anno 1990, che si chiamò Insieme per Palermo e fu un flop. Lo avevano sostenuto durante i governi della primavera, in realtà era stato lui ad averli sdoganati. Si chiamavano ancora PCI. Quella lista era pronta per ospitarlo come primo nome e traino. Ma lui se ne andò con la Dc e mise le basi per le due sindacature degli anni novanta. C’erano rimasti male. Durante le due legislature non mancarono le critiche. Orlando di qua, Orlando di là. Ma alla resa dei conti, nel 2001, quando si trattò di proseguire un cammino, non erano più PDS ed erano diventati DS, non ce la fecero a farsi avanti per la poltrona di primo cittadino. Si scantarono. Come sempre. Ed attribuirono al prode Luca questa loro incapacità. Nemmeno dopo i primi cinque anni cammarateschi riuscirono a fare un passo in avanti. La candidata alle primarie da contrapporre all’amico più odiato la andarono a pescare fuori dal partito. Persero loro e dopo perse anche lui. Ora ci risiamo. I maggiorenti del PD, evidentemente poco convinti di quanto stanno facendo alla regione, si sono messi nuovamente dietro il pietrone e mandano avanti un altro. Schema classico. Ora, il punto, al netto di tutte le discussioni e polemiche, è che questa città ha bisogno in prima linea dei veri detentori dell’azione politica per avere qualche speranza di risollevarsi. Che abbiano il coraggio di metterci la faccia e rischiare. Il professore amante della Germania, con tutte le contraddizioni che il personaggio ha sempre presentato e presenta, l’ha capito. Gli ormai cinquantenni del PD preferiscono, ancora una volta, stare alla finestra e vedere come va a finire nell’arena. Amano rimanere nelle pieghe della cronaca invece di prendere coraggiosamente in mano il bandolo della storia. Forse il 6 e 7 maggio segnerà il tramonto dell’Orlando contro tutti e contro tutto. Ma almeno rimarrà memoria di qualcosa. Chi non ci prova mai, perché si scanta, è condannato all’oblio dei contabili di qualche decina di voti in più o in meno di una domenica di marzo. Il limbo dei ragionieri della politica. Che oltre l’ostacolo non sanno mettere mai il cuore. Ma solo la pancia e la testa.


Commenti da LiveSicilia

scritto da compagno


26 mar 2012 08:50 am trovo questa analisi perfetta.parliamo del pd che appoggia lombardo al governo regionale quel lombardo che se ferrandelli arrivasse al ballottaggio lo convergerebbe verso lui per ricompatterel’attuale maggioranza all’ars. questo è il pd in sicilia.ma non solo in sicilia, non si capisce un cavolo a livello nazionale proprio nel pd,ci potrebbe essere una spaccatura interna per la riforma dell’articolo 18 a livello nazionale quindi di quale partito parliamo.



scritto da convenevole

26 mar 2012 09:07 am Analisi superficiale e faziosa! Se dovessimo raccontare le incoerenze e contraddizioni di Orlando, servirebbero 15 articoli. Ma la situazione è molto più semplice. Orlando sta solo conducendo una vendetta contro un 30enne che l’ha battuto. Sappiamo benissimo che le grida all’inquinamento evai brogli sono solo un pretesto. I garanti hanno convalidato la vittoria di Ferrandelli e il loro presidente, proprio sul vostro giornale, ha dichiarato che la volontà dei cittadini andrebbe rispettata…ed è un grande costituzionalista ac dirlo. Ma prendiamo atto che ciò ha poco valore per l’autore dell’articolo! Le mosse di Orlando erano prevedibilissime, o vinceva lui o il voto non era valido. La sua candidatura e spinta solo da senso di rivalsa su chi l’ha battuta. Una specie di rivincita sulla pelle dei palermitani. Dubito che gli interessi tanto la città!



scritto da Mario Fagiolo

26 mar 2012 09:09 am Grande Palazzo



scritto da compagno

26 mar 2012 09:09 am io non capisco ancora come noi base riusciamo a buttarci la famosa zappa sui piedi.la gente parla che lombardo ha rovinato la sicilia insieme anche al pd e qui a palermo la gente ancora appoggia sto partito.anche ferrandelli che parla di polo civico, che ha sempre fatto la lotta a chi sta distruggendo la regione oggi ci siede insieme. fa le conferenze stampa solo con i politici e non più con i cittadini.ma di civico non c’è più niente?io ho votato per lui alle primarie sperando che dopo se avesse vinto avrebbe allontanato questi personaggi ambigui, invece guardando i nomi che si sanno delle sue liste si capisce che la lista più forte è quella del pd,che in futuro o vittoria o sconfitta queste persone saranno sedute con lui in consiglio comunale.mentre chi si è speso veramente si trova in liste satellite che difficilmente visto gli 11 candidati , visto le 4 liste di Ferrandelli raggiungeranno il quorum. anche questa cosa di fare 4 liste mi fa capire che a ferrandelli non interessa dei suoi candidati ma di prendere più consensi possibili. allora io dico perchè voterò orlando.io voterò orlando perchè, oggi orlando non avrebbe nessun interessi per candidarsi visto il ruolo che ricopre sia a nel partito che in parlarmento, e che non avrebbe nessun problema ad essere riconfermato a roma candidandosi in qualsiasi regione del sud italia. poi non venitemi a dire che , si è candidato per ripicca a ferrandelli, lui si è candidato dopo un vero fallimento delle primarie e di conseguenza del centrosinistra.si è candidato vedendo anche i nomi dei candidati tutte brave persone, ma politicamente e amministrativamente parlando senza esperienza, non che siano incapaci, ma bisogna sottolineare che oggi la citta vive un momento catastrofico in tutti i settori, quindi non possiamo dare in mano la città a persone che ipoteticamente possano fare bene. oggi palermo ha bisogno di certezze, queste certezze oggi le da solo un candidato leoluca orlando.sottolineo che non c’è lo con nessuno degli altri candidati.che secondo me fra 5 anni possono essere i migliori candidati a sindaco di palermo , dopo aver fatto la gavetta.invito tutti a riflettere, la bacchetta magica non c’è la ha nessuno, ma l’esperienza oggi potrebbe fare la differenza.



scritto da IN EFFETTI

26 mar 2012 09:38 am Quello che non capirò mai è che qualunque cosa faccia il PD va criticata , invece i partiti padroni come IDV e i partiti con le loro contraddizzioni interne o i partiti che per mancanza di linea politica adeguata ai tempi si sono autoridotti a percentuali veramnte basse, questi qui non si toccano mai. Il PD ha tantissime contraddizzioni come purtroppo c’è li hanno tutti i grandi partiti , forse lui ne ha qualcuno in più , lo ammetto. Però una cosa dobbiamo riconoscerla , è l’unico partito che davanti al suo simbolo non c’è scritto nessun nome di segretario o leader, qualcuno obbietterà, ma perchè non ne hanno nessuno…….io dico semplicemene , perchè vuole essere un partito democratico di tutti….non ci riesce ancora, siamo d’accordo , non so se ci riuscirà mai ad esserlo, però non va dietro ad un nome ma dietro a degli uomini e alle loro idee . Queste potranno essere giuste o sbagliate , ma è una garanzia per tutto il paese. Dobbiamo andare oltre al PD ? Forse si forse no, la storia ci dirà cosa succedà. Un’altra cosa la volevo dire riguardo all’esito delle primarie interne quelle che servono ad eleggere il segretario reggionale, io non penso che un partito debba ricorrere alle primarie per eleggere questa carica, per questo bastano i congressi , soprattutto se vengono fatti bene e sono veritieri, proprio il caso Lupo ha dimostrato il limite di questa formula. Il PD mi sembra un cantiere sempre al lavoro, mi sembra più che un partito che si “scanta”, perchè se fosse tale non farebbe parlare di se e delle sue scelte a volte anche clamorase, ma di un partito che è portato ad auto limitarsi pur di avere a fianco degli alleati, in fin dei conti una critica che gli viene posta in questi giorni è stata di mettere troppi candidati interni alle primarie facendo vincere magari, l’unico candidato esterno. Un’altra contestazione è quella di fare le primarie di coalizione e non di partito, e per quale motivo si fa l’uno e non l’altro PER SCANTO ? o per favorire l’unità, infatti quando vince un candidato diverso dal PD, il PD lo accetta senza parlare, quando avviene il contrario alcuni non riconoscono il risultato (sic). è facile sparare sul bersaglio grande perchè in um modo o nell’altro qualcosa riesci a prendere, ma pensiamo pure alle contraddizzioni dei partiti + piccoli, che io accetto come stimolo costruttivo per migliorarsi. P.S. : NOTARE che termino con una volontà unitaria e costruttiva , forse il PD mi ha contagiato ?



scritto da compagno

26 mar 2012 09:52 am @in effetti. purtroppo il pd in sicilia ha sbagliato le scelte appoggiando lombardo alla regione. poteva mandare a casa questo governo regionale e vincere le elezioni invece di prestare il fianco al governatore.a livello nazion ale dovrebbe essere il partito di riferimento del centro sinistra ma non lo è mai. lo ha dimostrato con le scelte fatte con la candidatura di veltroni all’epoca.meglio dare in mano il partito a berlusconi che fare alleanze con la sinistra. insomma non ne azzecca mai una.spero però che non sbaglierà con l’art 18 se no è la fine di questo partito.e le conseguenze si avranno anche qui a palermo per il voto del 6 e 7 maggio.



scritto da Nunteregghepiù

26 mar 2012 09:54 am Ottimo Palazzo



scritto da convenevole

26 mar 2012 09:55 am La differenza è che il PD è un partito vero dove si discute collegialmente e con una pluralità di voci e proposte, spesso contrastanti come su succede in democrazia. L’idv e i minori sono partiti fantasma, dove un padrone ordina e chi dissente viene buttato fuori.. Cosi la coerenza è facile. Ma si capisce anche perché tre quarti del gruppo idv di Palermo (per altro tutti giovani) hanno seguito Ferrandelli abbandonando il padre padrone Orlando!



scritto da carmelo

26 mar 2012 09:58 am Grande Francesco Palazzo, la tua analisi è più efficiente di una risonanza magnetica, cogli nel segno quando parli della dirigenza del PD e la paragoni alla statura e alla determinazione di un animale politico quale è Leoluca Orlando.

Permettimi di riprendere la conclusione del tuo articolo:

“Forse il 6 e 7 maggio segnerà il tramonto dell’Orlando contro tutti e contro tutto. Ma almeno rimarrà memoria di qualcosa. Chi non ci prova mai, perché si scanta, è condannato all’oblio dei contabili di qualche decina di voti in più o in meno di una domenica di marzo. Il limbo dei ragionieri della politica. Che oltre l’ostacolo non sanno mettere mai il cuore. Ma solo la pancia e la testa”.



scritto da bla bla bla

26 mar 2012 10:05 am al gentile Palazzo,

per amore d’onestà, vorrei ricordare sommessamente che Orlando, uomo che perse 2 volte, per ben 2 volte scappò dall’isola per andare a Roma, anzicché restare a formare una opposizione seria.

Viva la coerenza di chi ama Palermo.



scritto da sergio ruffino

26 mar 2012 10:07 am che menate disperate per difendere l’ultimo atto disperato di Orlando, ma ormai anche questa è stroria.



scritto da Francesco Menallo

26 mar 2012 10:09 am Ma avete dato un’occhiata allo zoccolo duro di Ferrandelli, anche prima che si rendesse pubblico l’appoggio di cracomia e lombardo? Si? Allora vi sarete certamente accorti che c’è gente che della regione non puo’ fare a meno…….



scritto da max

26 mar 2012 10:12 am Ottimo articolo,complimenti al giornalista che l’ha scritto.



scritto da IN EFFETTI

26 mar 2012 10:18 am @ compagno. Ti invito a fare qualche passo indietro e ritornare a qualche anno fa. Si sono appena svolte le elezioni reggionali, il centrodestra ha vinto e Lombardo Governa, Il PD è l’unica forza di centrosinistra presente all’assemblea reggionale. Da suito si capisce che i programmi del governo ereditati da cuffaro sono dannosi per la Sicilia, ma non solo nascondo interessi paurosi a favore di chi sappiamo noi. Inoltre per la crisi incombente si chiedono tagli e maggiore efficienza ai governi locali, la reggione siciliana con questa maggioranza non vuole rinunciare ai primi e non vuole mettere ordine nei secondi. Il Pd ha un compito fare opposizione e incuniarsi tra le forze del centrodestra per far scoppiare le sue contraddizzioni e far cadere il governo. Per far ciò alcuni del centrodestra si dichiarano disponibili ma a condizione che non si vada al voto (poltrone). Il PD può o rinunciare alla possibilità di far cadere il governo di destra, o la possibilità di sperare d’andare alle elezioni , o accettare la rottura del centrodestra e dare un appoggio al governo reggionale fatto da molti tecnici e con un progetto di bloccare i piani di cuffaro e di migliorare la spesa. Se sceglie il secondo caso e si va alle elezioni è molto probabile , al contrario di quello che dici tu, che il centrodestra si ricompatta che vincano nuovamente, in fin dei conti è passato poco tempo dalle ultime elezioni è il quadro politico non sembra molto mutato, ovvero la sicilia è di tendenza conservatrice nella sua grande maggioranza. Quindi rivincerebbero senza questa volta avere altre discrepanze e allora il progetto di rompere quest’asse fallirebbe. Se invece applica il terzo caso, si rompe l’alleanza a destra , si creano le condizioni che ciò accada anche a livello nazionale (FINI), si tolgono alcuni progetti di cuffaro (termovalorizzatori) , si riforma la sanità ecc..ecc.. a questo punto molti si domandano che fare ? e qui entriamo nel capitolo più attuale , ovvero unire il centrosinistra con il terzo polo o chi ci sta di loro per mettere all’opposizione la destra ? o lasciare il terzo polo in balia della destra e schierarsi con solo il centrosinistra ? Per rispondere a questa domanda senza retaggi culturali bisognerebbe avere altre info, ovvero con quale legge elettorale si va a votare ? poi è giusto dividee il campo nazionale da quello locale ? inoltre ma confondere l’elezioni cittadine con la politica reggionale è corretto o si fa solo il gioco al massacro ? Come vedi io cerco di rispondeti in maniera politica senza cioè mettere veleni e gettare fango, tutti stiamo cercando in buona fede di dare una maggiore speranza a questa terra , si può anche sbagliare ma il tempo è galantuomo . ciao.



scritto da compagno

26 mar 2012 10:30 am @francesco menallo,sono ‘d’accordo con te, oltre che voglio vedre cosa farà sel l’anno prossimo alle regionali dopo aver fatto questa scelta oggi, dovrà sostenere pd mpa perchè questa sarà la coalizioni, oltre che potrebbe non pèrendere nemmeno un consigliere visto le 4 liste di ferrandelli,dimenticavo car vizzini ha una lista con ferradelli, mi sembra che si chiami riformisti con ferrandelli.ma vizzini non era quello che criticava ferrandelli che appoggiava la borsellino.ma io non ci capisco pi niente, adesso questa persona è buona prima no. ma veramente qui si prende in giro i cittadini. liste satelliti per prendere i voti e non raggiungere il quorum visto gli 11 candidati.ma quanta gente rimarrà delusa penso tantissima.



scritto da compagno

26 mar 2012 10:46 am @in effetti, ma la tua analisi politica la capisco, ma i governi tecnici sono sempre nati come traghetti per arrivare alle elezioni non per amministrare.visto le conseguenze che poi creano.senza dubbio si sono evitate tante catastrofi me ne sono state fatte altre. oggi ricade la colpa al pd delle miriadi di consulenze, dei fondi europei gestiti male o mai sfruttati, che potevano dare anche una boccata d’aria fresca ai comuni.ma il fatto che il pd ha continuato allo stesso modo dei partiti di destra.permettendo a questo governatore di fare il bello ed il cattivo tempo.ma all’inizio poteva essere come diceva lei in effetti però non capisco perchè ancora oggi il pd appoggi lombardo.questo 6 e 7 maggio poteva essere il momentto giusto per prendersi il governo regionale ed ottenere unità del centro sinistra e non si avrebbero avuto problem i nemmeno qui a palermo, sarebbe stato una vittoria totale del centrosinistra. ma no questo non si può fare perchè il pd non ha finito il suo operato a livello regionale deve continuare a far fare danni a lombardo. che alla fine lui già a palermo ha vinto.la sua maggioranza all’ars è salva ha un’altro hanno per fare quello che vuole.ferrandelli che secondo me è all’insaputa di tutto, il suo compito lo ha finito adesso non importa chi vince . tanto lombardo non penso sia il prossimo candidato a presidente dell’ars,quello che voleva lo ha ottenuto. cmq la situazione politica hai ragione @in effetti è veramente complicata. qui a palermo potrebbe vincere il centrodestra e l’anno prossimo alla regione potrebbe succedere la stessa cosa. insomma cmq vada non è una vittoria per i cittadini



scritto da LUIGI

26 mar 2012 11:01 am La verità sta da entrambe le parti, ma, qualsiasi sia il motivo che ha spinto Orlando a candidarsi, mi sembra assurdo che non si rilevi quanto detto da Palazzo e cioè che il Partito Democratico, partito riformista italiano maggiormente rappresentativo, sostenga il Governo Lombardo: questo è il segnale di quanta poca importanza venga data alla Sicilia. I dirigenti nazionali del PD fanno un parallelismo assurdo, ovvero proiettare un’eventuale intesa nazionale col Terzo Polo alla situazione politica siciliana. Il Terzo Polo siciliano non è il Terzo Polo di Roma, lo chiarisce anche la doppia candidatura di Aricò (Mpa e Fli) e Costa (Udc)! Che il Pd sostenga Lombardo è il segno del fallimento della politica riformista siciliana del partito democratico! Detto ciò, posta quindi la gravità di un atteggiamento così superficiale e disinteressato del Partito Democratico dalle vicende della Sicilia, non vedo perchè crocifiggere Orlando: sarà quel che sarà, lo conosciamo, ma è l’unico che, col suo partito, si sta contrapponendo realmente all’incicucio lombardiano e poi, cari palermitani, è stato il solo in grado di dare un po’ di luce a questa città, è così! Certo, se poi volete far fare a Costa o a Ferrandelli….ma per cortesia, QUALI GIOVANI!!!!!



scritto da attenzione

26 mar 2012 11:04 am vizzini con ferrandelli uno degli artisti che lo appoggiavano vedi ernesto maria ponte con fli.



scritto da lilli

26 mar 2012 11:14 am condivido in pieno l’articolo



scritto da Monica

26 mar 2012 11:24 am Ma scusate una considerazione piccina,piccina. Ferrandelli non è andato a casa di nessuno per chiedere appoggio. Lo ha detto in maniera chiara: Sono andati a chiamarlo a casa sua per proporgli l’appoggio. Non facciamo i falsi moralisti o i puritani della politica: le elezioni si vincono con i voti. VOGLIAMO STRAPPARE QUESTA CITTA’ ALL’EGEMONIA DI DESTRA? OPPURE VOGLIAMO DISCUTERE, CRITICARE, LITIGARE, IL MIO E’ IL MEGLIO, IL TUO E’ PEGGIO E COSI’ VIA, MENTRE GLI ALTRI GOVERNANO E CI CONDIZIONANO LA VITA? SIAMO NOI GLI ARTEFICI DEL NOSTRO DESTINO.



scritto da attenzione

26 mar 2012 11:46 am @monica, mi scusi ma in politica si dice anche no si fanno delle scelte,quindi se ferrandelli ha accettato l’appoggio di questi personaggi politici e anche giusto che orlando si candidi e dia la possibilità di chi non apprezza questi politici passa votare a sinistra, senza criticarlo visto che lui personalmente non ha firmato nessun documento.



scritto da attenzione

26 mar 2012 11:55 am in politica le alleanze si fanno in due, gli accordi politici poi alla lunga si pagano,e poi noi di sinistra non siamo abituati ad allearci con tutti per vincere per forza.abbiamo anche una morale e un orgoglio e preferiamo perdere con onore ed onorare i voti facendo opposizione come ha fatto per 5 anni ferrandelli. oggi non sembra più lui, mi alleo con il diavolo l’importante che vinco. il problema signora Monica è il dopo, non vincere.il problema è amministrare, il problema alla fine non è nemmeno chi fa il sindaco, ma la squadra che c’è dietro.qui si sentte di parlare sempre di ferrandelli e dei suoi alleati politici che nessuno di loro oltre tutto è candidato,quindi senza metterci la faccia. ma chi sono i candidati al consiglio comunale chi sono i candidati nelle liste, chi è la probabile giunta non si sa sta lavorando da più di un anno ferrandelli, ma noi conosciamo solo lui. quindi voteremo solo il sindaco.



scritto da Riccardo

26 mar 2012 12:01 pm Un bel pezzo di giornalismo: coraggioso e libero. Complimenti!



scritto da Monica

26 mar 2012 12:23 pm La libera scelta è l’unica cosa che probabilmente ci rimane e per questo il rispetto verso questa deve essere sacra. La condivisione può essere invece opinabile. Sono daccordo con il fatto di dire no e quindi esercitare la propria convinzione anche a costo di perdere, ma il perdere significa, per noi di sinistra, continuare a sopportare una continuità politica di stile cammaratiano. La discesa in campo di Leoluca Orlando rappresenterà una frammentazione dei voti a sinistra, anche perchè Leoluca Orlando non toglierà certamente voti a Costa o ad Aricò. Quindi i voti saranno tolti a Ferrandelli. Il fatto di dissentire e non guardare un aspetto più grande, non lo condivido. A me poco importa chi possa governare, ma che a governare non sia sicuramente qualcuno della maggioranza precedente. Sono loro, non solo Cammarata, i responsabili dello sfacelo. Quindi i consensi tolti a Ferrandelli non agevoleranno ne Ferrandelli, ne Orlando che non avrà mai quelli di Ferrandelli. Un vecchio proverbio dice: tra i due litiganti il terzo gode. Il sornione di Aricò si sfrega le mani in quanto vede molto più vicino un suo ballottaggio insieme a Costa. Questo è il bello del popolo di sinistra fare filosofia fino all’estremo. Saremo costretti a scegliere tra due candidati di destra. L’unica soluzione? Cambiare città.



scritto da gianluigi

26 mar 2012 12:59 pm Più grandi gli articoli, più piccola la politica.



scritto da attenzione

26 mar 2012 13:06 pm @manica allora signora facciamo l’allenza con il diavolo pur di vincere, a costo di amministrare peggio di cammarata,cioè non mi importa della squadra non ci credo se questo è il pensiero, io sono inorridito. poi orlando non togli solo voti a ferrandelli li toglie a tutti.uno dei rischi che al ballottaggio ci sia proprio chi terrorizza tutti orlando. poi vorrei capire ma se non si vuole la maggiaranza di cammanrata io non vorrei nemmeno la minoranza, mi scusi. si dice che un ottima minoranza garantisce un buon lavoro della maggioranza.questo è un proverbio politico.



scritto da attenzione

26 mar 2012 13:15 pm cmq analizzando i programmi rimango ancora più stupito si legge di tanti bellissimi progetti. ma dove sono i fondi per realizzarli. si parla di soluzioni per le aziende non realizzabili. visto che si devono fare immediatamente. e i tempi tecnici non ci sono visto che dall’anno prossimo i debiti andranno a fare parte dei debiti comunali.insomma qui si fa la lotta tra tutti ma di concreto niente.



scritto da Convenevole

26 mar 2012 13:23 pm scusate, scusate…

Forse dimenticate che Orlando sosteneva la Borsellino alle primarie, e di certo non sdegnava l’appoggio del segretario provinciale (Di Girolamo), regionale (Lupo) e nazionale (Bersani) del PD che sostengono fermamente le larghe intese estese al terzo Polo. A chi commenta la politica senza bazzicare nella politica, ricordo la dichiarazione di Lupo in una recente e infuocata direzione provinciale del PD: “L’ALLEANZA CON LOMBARDO ALLA REGIONE NON E’ MINIMAMENTE MESSA IN DISCUSSIONE DALLA CANDIDATURA DELLA BORSELLINO A PALERMO”!! non mi sembra che Orlando abbia gridato all’inciucio del peggior centrismo del pd siciliano!!!! FINIAMOLA. Sono tutte accuse vuote e pretestuose. Orlando ha governato per anni la città a braccetto con la DC e non mi sembra di certo l’esempio della sinistra più pura e intransigente. La politica si sa è l’arte del compromesso. E Orlando è stato senza dubbio un grande artista dei compromessi, che gli hanno consentito di governare, e anche bene, Palermo. Non venitemi a dire che la sua candidatura è in alternativa all’inciucio centrista…per favore!!! La sua è solo una VENDETTA, contro un 30enne coraggioso che lo ha sfidato e battuto… Di Palermo a Orlando non gliene frega niente, tanto meno della sinistra (e non so quanto dell’antimafia viste le sue affermazioni su Falcone). E poi non mi parlate di coerenza… la sua stessa candidatura è una contraddizione totale: vi ricorda nulla l’aramaico? Ma per favore!



scritto da attenzione

26 mar 2012 13:44 pm no guarda se rispondi a me non @convenevole se lei risponde me allora, smentisce il suo candidato visto che criticava fortemente durante le primarie il sig vizzini ed oggi che fa accetta di inserire una intera sua lista a suo sostegno. io non parlo del pd di cracolumia e company ma di questo.visto che quelli c’erano sempre stati con lui. prima questo era personaggio vicino a cammarata.quindi anche alla signora @monica vorrei dire non ne parliamo.ricordatevi che poi se si fanno accordi poi chi li ha fatti passa alla cassa dei vincitori. ecco perchè è importante la squadra. ma orlando domanda è stato veramnete così un cattivo sindaco? penso che è riuscito a portare economia occupazione e a far stare meglio questa citta visto anche i tempi di buono stato dell’intera italia. oggi grazie al berlusconismo e la cattiva gestione di una regione come la sicilia visto lo statuto speciale da psrte delle giunte che ci sono state. la situazione è questa. la colpa è di orlando?vorrei che rispondesse il sig@convenevole



scritto da Convenevole

26 mar 2012 14:10 pm Orlando è stato un grande sindaco, ha comunque creato alcuni mali che oggi sembrano irrimediabili. Io ne riconosco le qualità, ma oggi ne constato con costernazione i suoi errori! Mi limito a fare solo le seguenti osservazioni: le primarie sono state vinte da un candidato (confermato dai Garanti, il cui presidente è un noto professore costituzionalista, e le indagini dello zen sono sulla regolarità o meno del ritiro di alcune tessere elettorali, non sulla presenza di schede finte o minacce di morte agli elettori, bisogna distinguere le tessere dalle schede, ma immagino che lei conosca la differenza, come ben sa che se ci sono errori sul ritiro delle tessere la responsabilità è degli addetti del comune che non si sono accertati sulla validità della delega); Orlando avrebbe dovuto riconoscere il verdetto e non fomentare dubbi, sospetti e accuse, avvelenando il clima e dividendo il centrosinistra; Orlando ha fatto una conferenza stampa in cui, per annunciare la sua candidatura, ha solo attaccato il PD e Ferrandelli, dimenticando che è la destra ad aver distrutto Palermo; Orlando si candida per la 4° volta in un totale di 5 elezioni a sindaco da quando esiste l’elezione diretta del sindaco a Palermo; Ferrandelli è una sua creatura di cui Orlando dovrebbe essere fiero e che avrebbe dovuto presentare come il candidato che garantiva continuità col suo lavoro ma adattamento alla modernità dei tempi e come segnale di cambiamento, freschezza e novità; Orlando rappresenta un passato positivo per Palermo, ma non si può pensare che per far risorgere Palermo dobbiamo guardarci alle spalle! Ferrandelli rappresenta l’impegno di tantissimi giovani che vogliono poter credere che a Palermo c’è spazio anche per loro; Orlando sta costruendo una candidatura in contrasto con questa speranza per portare avanti al sua vendetta verso chi ha osato sfidarlo e batterlo, e questo a Palermo NON SERVE!!! Potrei continuare ancora per ore, ma ho fame!



scritto da attenzione

26 mar 2012 14:25 pm @manica e @convenevole che farà adesso ferrandelli si presenterà in consiglio per salvare la città dal dissesto o disertera?queste sono le decisoni caraggiose andare e votare.qui si vede se uno ha la maturità per fare il sindaco prendendosi la responsabilità. oppure si dimettono i consiglieri e mandano in dissesto il comune



scritto da Monica

26 mar 2012 14:40 pm Alla fine si trarranno le conseguenze e si addebiteranno le responsabilità.



scritto da ANTONIO

26 mar 2012 15:55 pm Ho tentato di leggere tutti commenti, poi ho rinunziato perchè o le critiche si fanno con serenità e coscenza o è meglio stare zitti. Anche perchè spesso le analisi si fanno conoscendo poco o niente o per inesperienza o per età giovane.

Andiamo per ordine: l’articolo di Palazzo è ineccepibile e Compagno ha sostanzialmente centrato il problema. Il Pd in Sicilia è figlio di quel pci che in Sicilia, a parte Pio La Torre e Napoleone Colajanni (ed in qualche misura anche Li Causi), ha partorito poco e niente come politici, consegnado di fatto la Sicilia ai mafiosi e relativi politici.Di fronte a tutto ciò, gli atteggiamenti di Ferrandelli (cui rimprovero solo l’ingenuità, non certo l’arrivismo) sono conseguenziali. LeoLuca Orlando non poteva fare altro, se veramente amava questa città. E chi dimentica cosa ha fatto per questa città, mi dispiace, pecca d’ignoranza. E chi gli rimprovera l’eccessivo presenzialismo fa il gioco di quella destra che l’ha sempre criticato perchè Orlando non si è mai prestato a giochi e giochetti di potere, avendo a cuore sempre e solo la città e la sua riabilitazione culturale. Del resto che la destra sia ignorante a livello culturale salta agli occhi nella distruzione sistematica attuata in questi anni.Ed il pd in Sicilia non è confuso, è succube di questa situazione (quando non addirittura connivente, vedi Lombardo).Un consiglio per “in effetti”: giustissimo criticare (viva la libertà d’opinione), ma, per favore, un minimo d’ortografia!! Ho letto la prima volta “reggione” ed ho pensato ad un refuso (comprensibilissimo)! Ma poi la seconda, la terza, la quarta……regione con una “g” mannaggia!!!!



scritto da Politico

26 mar 2012 16:00 pm Berlusconi ha vinto: siamo tutti berlusconizzati.

Siamo divisi in tifoserie, e rifiutiamo qualunque tipo di ragionamento che non confermi le nostre idee.

L’autore dell’articolo, essendo un giornalista, fa un’analisi sui fatti che osserva. Non dice chi bisogna votare e non sostiene un candidato. Anzi, ne riconosce i limiti. Allo stesso tempo analizza lucidamente una classe dirigente di sinistra, quella ex pci-pds-ds-pd, che in Sicilia e a Palermo ha sempre mostrato il peggio, e allontanato, volutamente e scientemente, ogni voce dissonante, ogni intelligenza autonoma.

Uno può anche dissentire, certo, ma non discutendo di altro. Si deve entrare nel merito. E non mi pare che alcun punto sia contestabile prove alla mano.

Ciò detto Palazzo non sostiene che Ferrandelli non debba essere candidato, o che sia giusto sostenere Orlando. Spiega, piuttosto, come sia strana e curiosa la politica, e forse questa riflessione potrebbe servire un po’ a tutti.



Invece le risposte(non tutte) sono in pieno stile “Ultras curva nord”: ragionamenti zero, livore mille. Ma la politica è una cosa seria. Per questo chi fa politica è felice di avere i cori invece dei ragionamenti.

Berlusconi ha vinto, ci ha cambiati. E gli altri ci bagnano il panuzzo.



scritto da honhil

26 mar 2012 16:33 pm Un pezzo di storia politica palermitana testimoniata da un grande giornalista.

«Pansa: l’Orlando tignoso seppellisce le primarie



A Palermo l’ex sindaco, oggi Idv, si ricandida per la quarta volta dopo aver sostenuto (e perso) Rita Borsellino



A volte raccontare la politica italiana fa ritornare giovani. Il motivo è uno solo: nella casta le facce nuove sono rare e quelle vecchie restano al potere per anni. Così ti capitano fra le mani signori che hai conosciuto molto tempo fa, ma oggi ancora in sella. È il caso di Leoluca Orlando, il numero due dell’Italia dei Valori, che venerdì per l’ennesima volta si è candidato a sindaco di Palermo.



Quando ho conosciuto Orlando? Forse nel febbraio 1986, quando andai a Palermo per seguire il maxiprocesso alla mafia. In quel momento, a Palazzo delle Aquile, la splendida sede del municipio, sedeva come sindaco Leoluca. Aveva 39 anni, era democristiano, ma piaceva a molti, compresi i socialisti.

Qualcuno dirà: «Impossibile!». Eppure era così. In quel gennaio, Bettino Craxi, presidente del Consiglio, andò in visita ufficiale a Palermo e disse di Orlando: «Il valore principale della mia presenza qui sta nell’atto di fiducia che il governo, e io personalmente, compiamo nei confronti degli amministratori di questa città». Orlando piaceva anche a me. E insieme a lui mi piaceva il suo consigliere spirituale e politico, il gesuita padre Ennio Pintacuda. Ero stato molte altre volte a Palermo, di solito per raccontare stragi di mafia o misteri irrisolti, come la scomparsa di Mauro De Mauro, un collega dell’Ora fatto sparire da Cosa Nostra. Ma dal 1985, con Orlando sindaco, si respirava un’aria meno fetida. Anche la palude della politica siciliana sembrava meno repellente. Nel maggio 1990, alle elezioni amministrative, Orlando si ripresentò. Il suo avversario più pericoloso non stava in agguato a Palermo, bensì a Roma. Era Giulio Andreotti, in quel momento capo del governo per la sesta volta. Nel corso della Tribuna elettorale del 3 maggio, Paolo Mieli gli chiese: «Se lei fosse cittadino di Palermo, voterebbe per la Dc e darebbe la preferenza al sindaco uscente, Leoluca Orlando?».



Il Vecchio Mandarino guatò Mieli con gli occhi a fessura. Poi le labbra a salvadanaio lasciarono gocciolare una replica al vetriolo: «Se fossi a Palermo voterei certamente per la Dc, ma dal numero due in poi». Era una bocciatura per Orlando e un invito a votare per Mimmo Di Benedetto, uomo di Salvo Lima, il proconsole andreottiano in Sicilia. Anch’io pensai: povero Leoluca, il Mandarino ti ha fatto davvero uno scherzo da prete. In realtà, a fare lo scherzo da prete ad Andreotti furono gli elettori democristiani di Palermo. Votarono sì per lo Scudo crociato, regalandogli un risultato da record. Ma non ubbidirono al Presidente del consiglio e alla sua pubblicità negativa. Su 200 mila voti di lista, Orlando raccolse 70 mila preferenze. Il secondo eletto al consiglio comunale, Totò Cuffaro, oggi in carcere, si fermò a quota 19 mila. L’anti-Orlando sponsorizzato da Andreotti risultò quarto, con 14 mila voti.



La vittoria di Leoluca durò pochissimo. Alla Dc siciliana non importava un fico della volontà degli elettori. In agosto, a fare il sindaco di Palermo venne spedito un candidato del Grande Centro. Si chiamava Domenico Lo Vasco e di lui non ricordo assolutamente nulla. Orlando seguitò a combattere, incontrando altri avversari. Primo fra tutti il presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. Irritato per una replica di Leoluca, a proposito della guerra a Cosa nostra, il capo dello Stato lo bollò con sarcasmo: «È un ragazzo intemperante che ha danneggiato la lotta contro la mafia!». E già che c’era, Cossiga se la prese anche con Pintacuda: «Un prete fanatico che crede di essere nel Paraguay del 1600. I superiori dovrebbero riservargli uno sguardo più attento». Poi venne la stagione terribile del 1992, con le stragi che uccisero Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Orlando continuava nella battaglia contro la mafia e la politica mafiosa. Si stava allargando e aveva creato un movimento, la Rete. In veste di leader del piccolo partito, nel gennaio 1993 Leoluca venne a trovarmi all’Espresso. Viaggiava scortato dalla polizia di Stato. Gli agenti erano marcantoni con facce da ragazzi. Armati di pistole Beretta che sembravano cannoni.Orlando era sempre l’uomo delle sorprese. Quel giorno mi spiegò che voleva fondare un giornale quotidiano, da far nascere a Palermo e in grado di arrivare al nord, seguendo il percorso inverso delle grandi testate. Disse: «Caro Giampaolo, sono venuto a trovarti perché sarai tu a dirigere il nostro giornale».

Risposi subito no. E non mi lasciai convincere dal fervore di Leoluca che, scuotendo il ciuffo, parlava, parlava, parlava. Compresi che era partito per la tangente. Ritornato alla guida del comune di Palermo, adesso puntava a diventare un leader politico nazionale. L’occasione si presentò all’inizio del 1994, non appena si aprì la campagna elettorale dominata dallo scontro fra Silvio Berlusconi e Achille Occhetto. La Rete si riteneva un cardine dello schieramento di centrosinistra e Orlando mise subito in mostra una vena di razzismo politico abbastanza suicida. Riunì la Rete a Riccione e lanciò un grido di guerra: «Nell’alleanza progressista non voglio né Ottaviano Del Turco né Giorgio La Malfa».



Quale fosse la colpa di La Malfa non la rammento. Del Turco andava bocciato perché da effimero segretario del Psi non aveva espulso dal partito Craxi e Gianni De Michelis. Orlando e il suo numero due, Nando dalla Chiesa, non smisero neppure per un istante di urlare questo anatema. Leoluca aveva l’aria dell’invasato in preda a un trionfalismo pericoloso. Era convinto di passare dal municipio di Palermo a Palazzo Chigi. Si diceva sicuro di vincere a mani basse in tutta la Sicilia. I Verdi gli proposero un accordo elettorale, ma li mandò a quel paese. All’inizio di febbraio s’iniziò la rissa per l’assegnazione dei collegi elettorali. Orlando chiese per la Rete la maggioranza di quelli siciliani. Stava avanzando il disordine. Tanto da spingere Massimo D’Alema a descrivere lo stato dell’alleanza progressista con un aggettivo solo: «Catastrofico».



Una leggenda vuole che sia stato Orlando a coniare l’immagine della Gioiosa Macchina da Guerra, poi rubatagli da quel furbone incauto di Occhetto. Sta di fatto che non poteva esserci uno slogan più autolesionista e iettatorio. Berlusconi vinse e Occhetto fu costretto a lasciare la poltrona di segretario del partito, passandola a D’Alema. Pensavo che anche Orlando, prima o poi, si sarebbe ritirato a scrivere le proprie memorie. Ma la politica è la droga più potente. E impone a chi la usa di non mollare mai.



Siamo ai giorni nostri. Da tempo Orlando ha fatto coppia con un leader che appariva lontanissimo da lui: Tonino Di Pietro. E invece tra i due sembra esserci una sintonia indistruttibile. Si spiega soltanto così, e con la voglia di restare sulla scena, la decisione di candidarsi per l’ennesima volta a sindaco di Palermo. Un gesto da tignoso amante del caos che distrugge le primarie e dà inizio a un’altra guerra interna al centrosinistra. Posso confessare che non me ne frega nulla? Mi accorgo di essere sempre di più in sintonia con un detto di Beniamino Andreatta. A proposito di Orlando l’ha citato Stefano Ceccanti, esimio giurista e senatore del Partito democratico: «Attenti alla gelosia dei vecchi che vogliono morire governando».



di Giampaolo Pansa



LIBERO NEWS»



scritto da Convenevole

26 mar 2012 16:33 pm @Politico:

L’articolo di Palazzo dà un quadro incompleto e viziato da una mal celata antipatia per una parte politica, facendo trapelare per riflesso il suo favore per la causa di Orlando. Questo è quanto si coglie leggendo tra le riga con l’attenzione di chi ama e conosce la politica: saper cogliere le posizioni dietro la patina di una tanto impossibile quanto pretesa obiettività. E poiché non condivido queste posizioni le contesto con argomentazioni e ragionamenti, al loro volta contestabili ma, mi creda, meno molto meno “calcistiche” di quanto sia il livore che le sue parole non riescono a nascondere nemmeno tra le righe. Lo dico in nome di tutti quelli che esprimono il loro disappunto e dissenso, perché è esattamente il contrario che rappresenterebbe tifoseria ceca!



scritto da Eretico

26 mar 2012 18:25 pm Ottimo articolo, Francesco, come sempre. Mi sono accorto che ricorrono alla testata di famiglia del cavaliere “Libero” per argomentare contro Orlando. Non c’è bisogno di commentare.



scritto da compagno

26 mar 2012 19:20 pm Cmq bisogna capire oggi qmale candidato sia meglio oggi per palermo.i candidati giovani privi di esperienza politica amministrativa .o il vecchio esperto.bisogna anche capire che voteranno i consiglieri domani.visto che si vota il bilancio.chi dei candidati a sindaco avrà il senso e il dovete morale di salvare il comune dal dissesto votando introduzione dell’imu e l’aumento delle altre.o si dimetteranno per potersi candidare.e di conseguenza mandare in dissesto il comune e condannare i cittadini av5anni di sacrifici e se nn basta visto che



scritto da compagno

26 mar 2012 19:22 pm E se non bastasse visto il.personale in soprannumero mandare qualche migliaia di persone in casa integrazione e mobilità



scritto da Maria D’Asaro

26 mar 2012 19:38 pm Che dire, caro Francesco: ci stiamo impegnando al massimo per riconsegnare Palermo al centro-destra. La qual cosa, dopo il decennio horribilie di Cammarata, poteva riuscire solo a un centro sinistra sgangherato e diviso, ondivago e privo di una solida base progettuale. Mi pare che tutto interessi ai candidati di centro-sinistrà fuorchè trovare la migliore strategia per governare la città. Temo che la doppia candidatura Orlando/Ferrandelli potrebbe addirittura impedire che uno dei due vada al ballottaggio e possa regalare addirittura il Comune a Costa al primo turno. Più miopi, stupidi e masochisti di così…Un abbraccio.



scritto da Ettore

26 mar 2012 20:30 pm Ma guarda un pó…

Chiedere ad un Cracolici o un Lumia di candidarsi a Sindaco…

Ricordo a tutti che D’ALEMA diventó presidente del Consiglio solo per aver pugnalato PRODI.

In Italia ed in Sicilia MAI nessun comunista o ex- tale andrà al governo con le Elezioni.



scritto da compagno

26 mar 2012 22:40 pm Io continuo a dire ma domani in consiglio ferrandelli si presenta o no visto che si vota per salvare il comune dal dissesto o si dimette e di conseguenza dice si al dissesto ma salva la candidatura .o perché non ci spiega la lista fatta da vizzini per lui. Visto che vizzini era con cammarata?perché non dice a quelli della gesip che i suoi sostenitori e qualche suo candidato li vuole vvedere senza lavoro?oppure che se domani non si ha la maggioranza per l’aumento delle tasse tutto quello che dicono loro per salvare le aziende comunali.non e attuabile.ma non e solo ferrandelli anche Arico.lui ha le stesse responsabilità domani.siete veramente sicuri che questa città non abbia bisogno di una personata capace a livello politico amministrativo ?



scritto da Monica

27 mar 2012 09:24 am Ecco mome ci vedono dall’esterno.

http://video.corriere.it/opinioni/sorpasso/index.shtml?videoid=0b3de086-74da-11e1-9cbf-6c08e5424a86

Non ci meritiamo questo.



scritto da freccia

27 mar 2012 10:58 am Grazie a Leoluca Orlando, gigante in mezzo a troppi nani.




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