giovedì 22 ottobre 2015

L'avventura di un viaggio in Sicilia

La Repubblica Palermo

21/10/2015 - Pag. I

Un tranquillo weekend di ritardi e disagi sulle strade siciliane

FRANCESCO PALAZZO

Un bel sabato mattina pieno di sole una coppia di palermitani decide di recarsi a Catania. Si vuole sperimentare il treno veloce, quello messo su in fretta e furia, per ovviare, in parte, alla chiusura dell'autostrada causata dal cedimento del viadotto Himera. Veloce consultazione del sito di Trenitalia, il primo convoglio parte alle 13 e 38 e arriva alle 16 e 25. Due ore e quarantasette, si può fare. Il treno precedente parte alle ore 10 e 05, ma è quello ancien regime , ci impiega quasi cinque ore. Nel sito non è specificato nulla, sembra che la corsa non nasconda alcun problema. Sembra. Si esce da casa alle ore 11 e 30, si prende il 101, si scende in Via Roma, il tempo c'è e si fanno due passi senza fretta. Arrivati alle 12 e 20 nell'atrio della stazione, diamo uno sguardo ai treni in partenza e accanto al nostro e a quello per Agrigento leggiamo " servizio bus". Che vuol dire? Ci avviciniamo alla biglietteria e un'impiegata ci informa che, a causa del deragliamento di un treno nei pressi di Caltanissetta la linea è interrotta, avremmo dovuto prendere un pullman sino a Caltanissetta Xirbi per poi imbarcarci sul treno sino a Catania. Prendiamo atto, potevano scriverlo sul sito dove invece, se vuoi acquistare il biglietto elettronico, c'è scritto che si tratta di un regionale veloce. Sì, ma quanto tempo occorre per fare tutta l'operazione? Non si può sapere, ci viene risposto in biglietteria, dipende dal traffico che incontra il pullman. Sì, ma un tempo ipotetico? Niente pronostici, pare che qualche giorno prima ci sono volute anche dieci ore. Come non detto, si opta per il classico torpedone che almeno non prevede trasbordi e in tre ore e mezza, compreso il pittoresco giro turistico sulle Madonie, ti scarica a Catania. Solo che il prossimo parte alle 14 e 30. Vabbè, a questo punto non c'è possibilità di scelta. A Catania si arriva alle 18, considerato che siamo usciti da casa alle 11 e 30, se eravamo all'EXPO potevamo completare la coda per visitare l'ambitissimo stand del Giappone. Ma non è finita qui. Poiché avevamo pagato fatto anche il biglietto di ritorno, domenica alle 18 e 30 ci presentiamo alla fermata di Piazza Alcalà, nei pressi della caratteristica pescheria catanese e a due passi dal Duomo. Arriva il mezzo e scopriamo che c'è solo un posto libero. Il secondo, vicino all'autista, abbastanza scomodo, si libera perché una ragazza scende all'aeroporto di Fontanarossa. Ma la sorpresa maggiore ce l'hanno una decina di utenti che vorrebbero salire alla fermata dell'aeroporto. L'autista scende e informa che non ci sono più posti. Pare che in aggiunta a quest'ultima corsa ce ne sarà una straordinaria alle 20 e 30, che depositerà i malcapitati, che avevano previsto di arrivare alle dieci, nel capoluogo siciliano verso mezzanotte. La società di trasporti rilascia evidentemente tagliandi in overbooking, cioè in numero maggiore di quanti passeggeri può contenere un pullman pieno come un uovo. Chiediamo all'autista se è la prima volta che capita. Non è la prima volta. Sui tornanti delle Madonie, che da Tremonzelli s'inerpicano sino a Polizzi Generosa per poi ridiscendere verso l'autostrada, il posto vicino all'autista, l'unico che ho trovato disponibile, non è il massimo. Vengo sballottolato da una parte all'altra anche con la cintura di sicurezza ben stretta. Arrivati a Palermo, che ve lo dico a fare, abbiamo ancora a confrontarci con i mezzi di trasporto. Un autista dell'AMAT c'informa che la nostra linea, il 101, la domenica dimezza il numero degli autobus su strada, e che dopo le 20 il numero si dimezza a sua volta. Qui ci voleva una mente matematica tendente all'infinito per stabilire quanto avremmo dovuto aspettare. Ma siamo stanchi e non ce la sentiamo di arrivare ai massimi sistemi. Perciò prendiamo il primo autobus che copre quasi lo stesso tragitto del 101. Ah, Catania era bella e piena di sole. Palermo è bella, la Sicilia è bellissima. Ma amministratori e amministrati, non vale per tutti ma per quasi tutti, non sono all'altezza di cotanto splendore.

1 commento:

  1. Ho fatto anch'io Palermo/Catania e ritorno in pulmann e so che significa ...

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