domenica 10 settembre 2017

Centrosinistra in Sicilia: marciare divisi per colpire se stessi.

La Repubblica Palermo 
8 settembre 2017

Il centrosinistra incomprensibile per il suo popolo
Francesco Palazzo
La domanda è semplice, temiamo che non ci sarà la risposta, ma la facciamo lo stesso. Ma nel centrosinistra ci pensano agli elettori quando si dividono come stanno facendo in Sicilia? Sia chiaro, i matrimoni si fanno in due. Da nessuna delle due parti, quella vicina al Pd e l’altra facente riferimento alla galassia che si fa chiamare sinistra, c’è stata la volontà vera, al di là delle parole, di andare all’altare. Constatiamo che certi ragionamenti interessano soltanto il ceto politico e quelli che vivono di politica. Una piccola minoranza. Per tutti gli altri, coincidenti con quasi tutto il corpo elettorale, tali circoli viziosi della politica non rappresentano nulla. L’altra mattina vedo un anziano e un giovane discutere di regionali. Passo loro accanto, visto che sto entrando in acqua e sostano sulla battigia, e mi fermo ad ascoltare. Non ne sanno molto. Mi chiedono delle forze in campo. C’è Grillo, poi c’è Berlusconi, sintetizzo. Sin qui chiaro, per loro. E per me. Nel momento in cui provo a spiegare il terzo maggiore attore in campo, leggo negli occhi dei miei interlocutori marini, che poi capisco essere vicini al centrosinistra, un palese disorientamento. Che, posso ipotizzare, si tradurrà in astensionismo o in voto comunque dato di malavoglia, senza coinvolgere più di tanto le persone vicine. Possiamo supporre, visto che parliamo di gente avvertita e navigata, che i protagonisti di questo mosaico infranto, abili come pochi a spaccare in quattro il capello della politica, sappiano di provocare questo stato di cose. Ma allora perché lo fanno? Per carità, le motivazioni le sappiamo. Le abbiamo lette quella fascia di persone che si abbevera giorno e notte alla rete e alla carta stampata. Ma le persone normali, cari Pd e formazioni che state più a sinistra, ammesso che queste configurazioni novecentesche abbiano ancora senso, pensate che vengano appresso alle alchimie, alle correnti, a quelli che non vogliono gli alfaniani, agli altri che chiedono discontinuità, a quelli ancora che a sinistra spaccano ulteriormente la mela?Non pensate che alle persone “normali“, i siciliani e le siciliane che vogliono votarvi e quelli che potrebbero farlo, con i mille problemi che hanno, gli rendereste la vita meno complessa se foste in grado di risolvere le vostre divisioni e fornire loro una possibilità di scelta semplice e comprensibile? Già con questa legge elettorale scelgono ben poco, visto che all’Ars sarà praticamente impossibile mandare una maggioranza al seguito del presidente vincente e considerato che la stessa norma elettorale rende facoltativo presentare prima del voto le squadre di governo. Ricordate l’Italicum? Dava agli elettori la possibilità di scegliere. Ma siccome l’obiettivo costante è quello di far permanere il corpo elettorale in una condizione di minorità, ecco che si forniscono strumenti che fanno contare chi deposita la scheda nell’urna quanto il due di coppe quando la briscola è a denari. In aggiunta a questo, il centrosinistra isolano, che ha appena eletto, unito, il sindaco della quinta città d’Italia, dopo qualche giorno inizia a complicarsi inutilmente la vita. Complicandola agli elettori. Sia chiaro, cari centri e sinistri, i vostri elettori non si aspettano nulla. Sanno che procederete divisi sino alla fine, andando magari a perdere malamente. I padri e le madri di famiglia, che vivono quotidianamente la concretezza, sanno che divisi si perde. Se potessero, quindi, vorrebbero magari dirvi, e forse lo faranno alle urne, che questa è strada che non spunta.

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