venerdì 16 agosto 2019

Palermo calcio, una mano sui cuori e l'altra ai portafogli.


La Repubblica Palermo – 15 agosto 2019
La rinascita del Palermo, un esame anche per la città
Francesco Palazzo

Dario Mirri, e chi con lui ci ha messo dentro il proprio patrimonio, ha acceso una luce sul Palermo calcio. Con la conferenza stampa allo stadio, parlando da tifoso, confermando che non lascerà il suo posto in gradinata e rivelando che ogni abbonato avrà il suo nome sulla sediolina. L’imprenditore ci dice, dando l’esempio nell’unico modo concreto che esiste, ossia mettendoci quattrini ed entusiasmo, che è finito il tempo delle belle intenzioni e che ciascuno deve contribuire al presente e al futuro della società calcistica. Non soltanto con il tifo appassionato o festeggiando la squadra nel luogo del ritiro precampionato sulle Madonie. Ma, soprattutto, e qua le chiacchiere stanno a zero, mettendo una mano sui cuori rosanero e l’altra in maniera decisa, ma sicuramente non rovinosa per le finanze familiari, ai portafogli. In Europa, in Italia, in Sicilia, nel mondo del calcio, esistono esempi di azionariato popolare. Il nuovo statuto del Palermo lo prevede espressamente. Già ci sono proposte avanzate a chi guida il Palermo. Peraltro, cosa importante, si assegna a tale presenza, a prescindere dalla quota sborsata, un ruolo del 10 per cento nel consiglio di amministrazione e un posto sui tre previsti in un organismo di controllo. Si può anche partecipare, se abbiamo ben capito, con quote minime. Ai palermitani e ai tanti in giro per la Sicilia e nel mondo, che si dichiarano innamorati alla follia dei colori rosanero, non rimane che passare dalle frasi piene di trasporto e dedizione, belle e roboanti, non c’è dubbio alcuno, ai più prosaici e utili accrediti. Stessa cosa vale per i tanti imprenditori palermitani, anche piccoli, che non vogliono soltanto stare a guardare, e sembra ve ne siano pronti ad uscire allo scoperto. Tra l’altro, se il Palermo dovesse, come ci auguriamo, salire subito di categoria e scalare l’olimpo del calcio italiano sino alla massima serie, l’esposizione economica di Viale del Fante crescerebbe a dismisura. In ogni caso sarebbe, qualora si riuscisse ad attivare al meglio l’azionariato popolare, una interessante esperienza corale che andrebbe ovviamente, ci vuole poco a capirlo, oltre l’ambito strettamente sportivo. Dimostrerebbe che i palermitani sanno fare qualcosa insieme per la città. Finendola una buona volta di lamentarsi rimanendo immobili. Si tratterebbe, non c’è migliore occasione di questa, di uscire dai particolari dei propri orticelli e di scommettere su un progetto comune. Insomma, da questo punto di vista potrebbe essere subito serie A per tutta la comunità. La quale, questa volta, più che puntare il dito contro qualcuno, magari proveniente da fuori, movimento assai facile e talora ingeneroso se il passato è stato pure pieno, come nel caso specifico, di tante soddisfazioni calcistiche, può quel dito alzarlo, dicendo noi ci siamo. Vedremo presto se si saprà passare dalle parole ai fatti. Facendo diventare questo apporto non una cosa di nicchia, ma una pratica di massa veramente popolare.


Nessun commento:

Posta un commento