Palermo Today - 21 ottobre 2024
L'arancina, i tovaglioli da gettare e quei cinque cestini tutti pieni
Francesco Palazzo
Prendo un'arancina in un bar di Viale Piemonte a Palermo, mangio il prodotto, di buona qualità sia messo agli atti, e mi rimangono i tovaglioli. Sono a piedi. Passeggiata rilassante. Mi immetto in Via Trinacria. Al primo contenitore, penso, butterò ciò che ho in mano. Che fa, non trovo un contenitore a due passi da Via Libertà. Infatti. Ne trovo adfirittura cinque come quello che vedete in foto. Uno dietro l'altro. Precisi. Sembrano la fotocopia perfetta l'uno dell'altro. Pieni quasi a scoppiare e pure con roba messa sopra. Solo alla fine della lunga strada, dove c'è pure una scuola elementare, trovo un sesto contenitore, non vuoto ma quasi pieno come i precedenti cinque, ma almeno con uno spazio dove depositare, non gettare, i tovaglioli. Sfiorando però, con un certo disgusto devo dire, quello che già fuoriesce. Lungo la via, che porta a Piazza Giovanni Paolo II, zona stadio Barbera, un tappeto di foglie non tutte cadute oggi, cartacce e plastiche varie. Va detto che sabato, visto che siamo vicini allo stadio, il Palermo ha giocato fuori casa a Modena. Dove certamente la città, che ve lo dico a fare, è più pulita. Anche perché, che ve lo dico a fare, più alto è il livello di cittadinanza. Non che questa notizia dei rosanero in Emilia debba suonare come una sorta di giustificazione nel caso avessero giocato in casa. È soltanto una semplice annotazione di cronaca che declina una situazione di normalità quotidiana. Va pure detto, ad onor del vero, che spesso, e vale pure per i nostri sei contenitori, i cittadini del quartiere residenziale, che certo qualche giorno di scuola l'hanno fatto e un po' di educazione civica l'hanno recepita, riempiono gli stessi mettendo anche voluminosi sacchetti d'inmondizia. Così come i suddetti cittadini, non tutti ma molti, e certo non soltanto in Via Trinacria, lasciano le deiezioni dei loro incolpevoli e simpatici animali domestici a impreziosire i marciapiedi. Anzi, mettendo i piedi sopra un sacchetto lasciato sul marciapiede, con dentro i bisogni del simpatico cucciolo, mentre cercavo di depositare i tovaglioli, stavo planando tipo discesa libera. E pensare che ero entrato nel bar soltanto per prendere una semplice arancina. Rigprosamente "Accarne". Quelle "Abburro", mi perdonerete, ma non mi piacciono molto. E qua, tra arancine e arancini, tra abburro e accarne, si possono scatenare, lo sappiamo, serie guerre di religione. Se poi vi dico che preferisco mangiarle con un velo di zucchero sopra quando posso, magari quei pochi o molti che mi conoscono mi tolgono pure il saluto.
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