mercoledì 4 luglio 2007

I tempi della politica tra Palermo e la Francia

LA REPUBBLICA PALERMO - MERCOLEDÌ, 04 LUGLIO 2007

Pagina I

L´INTERVENTO

La fumata nera a Sala delle Lapidi
FRANCESCO PALAZZO


Sono trascorsi quasi due mesi dalle elezioni e lo spettacolo al quale i cittadini palermitani assistono in questi giorni è davvero pessimo. Proteste anti Tarsu a parte, si è arrivati appena all´insediamento del nuovo Consiglio e per giunta con il sindaco assente. Non abbiamo un governo completo, un presidente e i vicepresidenti di Sala delle Lapidi, non si vede nemmeno l´ombra del bilancio. Nel centrodestra vincente si litiga a tutto spiano sul vicesindaco, su chi dovrà guidare l´assemblea consiliare, sulla guida di qualche municipalizzata e chissà su quanto altro ancora che ai poveri mortali non è dato conoscere. In effetti c´è da spartirsi molto. Non per servire la città, questo sembra l´ultimo dei problemi. Il primo è quello di accontentare tutti i singoli appetiti, le infinite correnti ricorrenti d´ogni formazione politica, la pletora dei vari parlamentari regionali e nazionali sponsor di questo o di quell´eletto. Del resto, ormai la campagna elettorale è abbastanza lontana. I gonfaloni e i mega poster sono in soffitta, compresi le inutili frasi e i falsi sorrisi che ci hanno accompagnato e torturato per mesi. Giusto per fare un paragone spropositato, si potrebbe guardare ad altre elezioni avvenute due mesi fa, le presidenziali francesi. In Francia dopo poco più di una decina di giorni dal ballottaggio per le presidenziali erano già stati nominati il presidente del Consiglio e il governo, composto quest´ultimo per quasi metà dei quindici designati da donne. Ma ci rendiamo conto che il paragone con Palermo non è proponibile. Anche all´interno dell´Unione c´è un certo travaglio. C´è poco da spartire, ma ci si accapiglia comunque. In questo caso lo strapuntino è una delle due vicepresidenze del Consiglio comunale, quella che spetta all´opposizione. È davvero così importante quella poltrona per gli elettori del centrosinistra? Forse no, sarebbe meglio che l´opposizione desse di sé un´immagine più sobria, più unita. Tuttavia, a leggere le cronache che davano conto della prima seduta, si fa per dire, del Consiglio comunale, si registrano almeno tre posizioni sulla questione, tante quante sono le parti in cui si è diviso il centrosinistra all´interno dell´assise cittadina. Abbiamo un candidato del Partito democratico, uno dei consiglieri orlandiani e un altro della parte radicale dello schieramento, in cui si giura che si voterà per una donna. Vedano loro. Come prima botta unitaria non c´è male. Insomma, per non tradire una tradizione ormai largamente consolidata, il primo Consiglio comunale si è concluso con un nulla di fatto. Una fumata nera che si proverà a schiarire lunedì prossimo, data della prossima, si fa sempre per dire, seduta pubblica. I gettoni di presenza per i consiglieri comunali, ma questo è solo un dettaglio, saranno già due. E non sarebbe peregrina l´innovazione di non assegnare alcun compenso per le convocazioni che vanno sostanzialmente a vuoto. Torniamo un attimo alla Francia - forse il paragone serve solo a mostrare quanto siamo lontani dall´Europa - e ricordiamo che, mentre noi a Palermo siamo bloccati sul nome di un possibile presidente della ex municipalizzata dei rifiuti urbani, si sono svolte pure le legislative, primo turno il 10 giugno e secondo il 17. Per la verità anche noi disponiamo di certezze assolute, non dobbiamo buttarci così in basso. Dal 9 al 15 luglio, caschi il mondo, si deve festeggiare da par sua Santa Rosalia. Alla faccia dei francesi e di chi ci vuole male.

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