giovedì 11 dicembre 2008

Madonie: cosa fanno i privati?


LA REPUBLICA PALERMO - GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2008

Pagina XVI

DECLINO TURISTICO SULLE MADONIE
Francesco Palazzo



Le Madonie sono in ginocchio, quest´anno non sarà possibile sciare. Molti alberghi e ostelli chiudono o già da tempo hanno abbandonato il campo. Da un articolo pubblicato su questo giornale il 6 dicembre, firmato da Ivan Mocciaro, apprendiamo che lo skilift, cioè l´impianto di risalita per gli sciatori, non sarà riaperto per la scadenza delle autorizzazioni. Pare che occorrerebbe un provvedimento della Regione per consentire alla Provincia di realizzare la seggiovia. Dunque, le istituzioni hanno le loro colpe, forse non tutte le amministrazioni locali hanno fatto il possibile per rilanciare l´area. Ma, si sa, la neve in Sicilia rappresenta un evento tutto sommato eccezionale. La stagione sciistica, chiamiamola così, nelle Madonie dura solo per un breve periodo. Da dicembre a febbraio, skilift funzionanti o meno, si registra una certa affluenza di un turismo giornaliero, mordi e fuggi, proveniente da tutta la provincia di Palermo. Un afflusso che non è in grado di risollevare le sorti di alberghi, rifugi, ostelli e ristoranti. Occorrerebbe essere capaci di attirare un flusso turistico diverso, più strutturato, più fidelizzato, in grado di fare da cassa di risonanza per nuovi arrivi anche durante gli altri mesi dell´anno, quando la neve si scioglie e c´è solo il deserto. Come quello che potete ammirare se vi capita di percorrere, in estate, in primavera o in autunno inoltrato, la suggestiva strada che collega Collesano alle Petralie. Ora, il punto sembra essere il solito. Gli imprenditori turistici, che operano nella zona, lamentano una scarsa presenza delle istituzioni, vicine e lontane. Non mettiamo in dubbio che ciò corrisponda a (parziale) verità. Tuttavia, per completare il ragionamento, e non limitarsi al solito deresponsabilizzante piagnisteo, bisognerà pure chiedersi cosa fanno, mentre le istituzioni latitano, gli operatori del settore. Facciamo solo due esempi, che non vogliono certo descrivere la totalità di quanti sono impegnati a fornire accoglienza ai visitatori. Qualche anno addietro alla Montanina, un tempo splendido albergo e oggi abbandonato, nei giorni intorno a ferragosto c´è capitato di vivere un´esperienza allucinante. A fronte di un pacchetto che comprendeva per alcuni giorni vitto e alloggio, ci siamo trovati a dovere fare i conti con una pessima e improvvisata gestione. Tanto che per la cena della sera di ferragosto ciascuno degli ospiti ha dovuto darsi da fare per racimolare qualche cosa da mangiare, improvvisandosi anche alla brace, tra le poche cibarie proposte. Un altro esempio, recentissimo, riguarda un bed and breakfast di un paese madonita. La struttura è nuova e carina. Solo che, al momento di pagare, il gestore, senza alcun motivo, applica una maggiorazione di dieci euro sul prezzo abituale, giustificando la cosa con il fatto che in particolari occasioni, era in corso una sagra, c´era un accordo tra gli esercenti in tal senso. A parte il fatto che, proprio in occasione di eventi particolari, si dovrebbe cercare di attrarre turismo con prezzi ancora più bassi del solito, abbiamo avuto poi modo di appurare, informandoci altrove e con lo stesso sindaco, che non era stata pattuita alcuna maggiorazione. E anche quando fosse stata concordata, era corretto avvisare la clientela al momento della prenotazione. Lo stesso sindaco ci assicurava che si era recato presso tutti gli addetti per accertarsi che i prezzi non avrebbero subito variazione alcuna. A dimostrazione che talvolta gli amministratori sono più avanti, come mentalità, degli operatori sul territorio. Del resto, proprio in quei due giorni, l´amministrazione aveva dato modo ai ristoratori e agli albergatori di riempirsi di clienti. Andando spesso nelle Madonie, qualche altro caso, simile ai due di prima, potremmo citarlo. Così come è giusto riferire, ma dovrebbe essere la norma, che non mancano casi di corretta e gentile ospitalità. Ma il succo del discorso è il seguente: più che lamentare continuamente l´assenza dello Stato, specialità tipicamente siciliana e del Sud in genere, ci si dovrebbe impegnare a fare per intero il proprio dovere. Proponendo e attuando progetti di sviluppo e promozione, senza aspettare che sia sempre ed esclusivamente la mano pubblica a intervenire. Soprattutto, offrendo qualità e sapendola vendere. Con la neve e con il sole.

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