domenica 19 aprile 2009

Palermo: se il centrosinistra sa andare oltre il corteo

LA REPUBBLICA PALERMO - DOMENICA 19 APRILE 2009

Pagina XXIII
IL PRIMO PASSO DEL CENTROSINISTRA
Francesco Palazzo

Ieri tutta l´opposizione all´amministrazione Cammarata (Pd, Italia dei Valori e Un´Altra Storia) è scesa in piazza e ha convocato i cittadini per sottolineare tutte le lacune di una maggioranza politica e della giunta che la rappresenta nelle scelte operative. È un segnale da non sottovalutare. Sono trascorsi quasi due anni dall´inizio della legislatura, dunque un periodo congruo per avanzare una compiuta valutazione. È sotto gli occhi di tutti che sono più le ombre, alcune abbastanza pesanti come il caso Amia e la farsa delle Ztl, che le luci. Queste ultime, francamente, difficilmente individuabili pur con tutta l´imparzialità possibile. A ciò si aggiunga la pesante situazione finanziaria che rende difficile anche l´ordinaria amministrazione. Tutto questo a fronte di un dato elettorale di partenza del tutto favorevole al centrodestra. Le cui liste, nel maggio 2007, sfiorarono il 61 per cento, staccando il centrosinistra di un sostanzioso 23,1 per cento. Lo stesso candidato a sindaco della parte vincente si piazzò otto punti sopra un nome molto accreditato come quello di Leoluca Orlando. Insomma, c´erano tutte le condizioni per un´agevole navigazione. Invece si è andati avanti alla giornata, senza una vera progettualità, con liti e sostituzioni continue di assessori. Questi rilievi critici vengono fuori dalla stessa maggioranza che sostiene l´amministrazione. L´opposizione, negli ultimi tempi, si è contraddistinta per la sua vivacità su alcuni temi cruciali, almeno in alcuni suoi elementi di punta. La stessa manifestazione di ieri è frutto di una convergenza di fondo fra i tre pezzi della minoranza a Palazzo delle Aquile. Certo, i cortei di protesta anche quando veicolano proposte interessanti difficilmente scalfiscono la struttura del consenso elettorale. Che risponde a dati abbastanza consolidati nel tempo e a meccanismi poco aggredibili con un comizio o con una mobilitazione, per quanto estesa quest´ultima possa essere. Al momento, pur con una maggioranza in piena crisi d´identità, difficilmente Pd, Italia dei Valori e Un´Altra Storia potrebbero superare quel 37,8 per cento che la coalizione a sostegno di Orlando conquistò nel 2007. A meno che, ma questo è un discorso di là da venire, non si cambi per la prossima tornata elettorale lo schema delle alleanze. Oggi non sembra che ci sia una vera alternativa che possa concorrere veramente per una vittoria elettorale. Quanto al Comune ci sia bisogno di ricambio è abbastanza comprensibile per tutti. Se chi fa male viene poi comunque riconfermato - è quanto accade regolarmente in Sicilia - significa che l´opposizione, poiché non può prendersela con gli elettori, deve cambiare radicalmente il suo modo di porsi e di proporsi. Un corteo come quello di ieri può essere il primo passo. Al quale deve seguirne un secondo più significativo. Inizi, sin da domani, il centrosinistra, a costruire nel capoluogo l´alternativa. Individui ora, non all´ultimo momento, una figura attorno alla quale costruire un progetto di governo per Palermo. Sì, proprio un candidato o una candidata a sindaco. Scelga con il metodo che ritiene più opportuno, primarie o accordo tra partiti. Cominci ad aggiungere a questo primo tassello una rosa di assessori certi, poi gente che porti voti e qualità disponibile a candidarsi, pochi punti programmatici, non più di dieci, e inauguri un percorso. C´è tempo, si può lavorare con calma e serenità. Bisogna cioè evitare che la «chiamata alle armi» di ieri sia fine a se stessa, perché altrimenti il rischio è che questo malconcio centrodestra fra tre anni rivinca le elezioni.

1 commento:

  1. 1) Non sarei del tutto sicuro che "chi fa male viene riconfermato". Se viene riconfermato, vuol dire che ha fatto bene quello che il suo elettorato gli ha chiesto di fare.

    2) Se l'opposizione vuole diventare amministrazione, deve chiarirsi le idea su cosa vuole fare della città, in cosa sarebbe diversa dal centrodestra.
    E soprattutto: se si profilasse una situazione come quella che dovette fronteggiare Orlando ai suoi tempi, avrebbe risposte diverse da quelle che furono sciaguratamente adottate allora, che addossarono alla città l'enorme fardello dei precari, come ha scritto Fraschilla su Repubblica PA in un ottimo e onesto articolo sulla genesi del precariato a Palermo (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2009/03/31/da-350-diecimila-in-14-anni-la.html) ?

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