venerdì 13 gennaio 2012

Botti di fine anno. Le ordinaze scritte e quelle applicate.

Centonove
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
12/1/2012
Pag. 46
Botti, si può fallire in modi diversi
Francesco Palazzo

Era chiaro che le ordinanze antibotti, emanate da circa duemila comuni italiani per la notte di capodanno, non potevano certo modificare più di tanto una pratica tanto lunga ancorché incivile e pericolosa. E' stata soltanto un inizio. Il prossimo anno bisognerà cominciare molto prima e mettere in campo campagne di comunicazione efficaci. Anche Palermo, pur in presenza di una ordinanza molto restrittiva, l'abbiamo letto e visto, non è sfuggita alla diffusa imbecillità dei dinamitardi. Ma da questo mal comune a non fare nessun controllo, neanche in centro città, come appunto accaduto nel capoluogo, ce ne corre. In altre grandi metropoli sono state elevate le multe previste. A Milano ne sono state comminate 200, e tante altre saranno recapitate ai soggetti segnalati nella notte di San Silvestro, a Venezia sono state 46, a Torino 10. Insomma, vi sono stati dei luoghi dove si è tentato un deciso controllo del territorio da parte delle rispettive polizie municipali. I sindaci, altrove, ci hanno messo direttamente a faccia, anche affrontando direttamente la piazza, come accaduto a Bari. A Palermo, non ci è parso di vedere in giro alcun rappresentante del governo della città quella notte. Né, per la verità, alcun consigliere comunale e nessuno dei tanti, troppi, candidati a sindaco per le prossime amministrative di primavera. L'impressione di una politica che ha abbandonato, da tempo, la città era più che evidente. Percorrendo a piedi, dalle dieci del 31 dicembre, l'asse viario centrale della città, la prima macchina dei vigili l'abbiamo vista intorno alle 23, impegnata a chiudere l'accesso alla piazza principale della metropoli. Piazza dove già si spara a volontà dalla prima serata. Chiediamo se sono a conoscenza dell'ordinanza e chi deve farla rispettare. Uno dei due agenti, molto gentile e comprensivo, risponde che ce l'hanno in macchina, l'hanno letta bene, ma proprio non è possibile neppure tentare un qualche contrasto agli sparatori. Sono troppo pochi per poter solo pensare di arginare il fenomeno. Anzi, ci dice, sono arrivati di gran corsa a sbarrare la strada da pochi minuti (che doveva essere chiusa dalle 20, ma sino alle 22 e 30 si circolava liberamente), altrimenti il concerto in piazza rischiava di saltare.. Che i numeri messi in capo erano al ribasso, già lo sapevamo. Avevamo letto con stupore, la vigilia del 31, una dichiarazione proveniente dal comando dei vigili urbani di Palermo. Parlava di una trentina di addetti impiegati in tutto il perimetro cittadino. Assicuravano che sarebbero bastati. Non sappiamo quanti siano stati destinati all'ampia area pedonale del centro. Ne abbiamo avvistati solo quattro o poco più. Ma sul numero in se, ammesso che la trentina sia scesa davvero in campo, non possiamo che appendere un bel punto interrogativo. Se c'è da controllare un'ampia area pedonale con migliaia di persone in strada, oltre che tutti il resto di Palermo, in una notte molto particolare, se c'è da applicare un'ordinanza antibotti molto restrittiva, e si dispone di un corpo di circa 1500 agenti, tre decine di guardie messe su strada ci pare una quantità davvero esigua. In una serata, l'ultimo dell'anno, in cui, al contrario, i numeri si dovrebbero decuplicare rispetto alla quotidiana gestione ordinaria, perché aumenta a dismisura la domanda di sicurezza da parte della popolazione. Tutto questo per dire che le disposizioni di un'ordinanza possono anche essere disattese dalla cittadinanza e fallire clamorosamente, al nord come al sud, soprattutto se ci si pensa all'ultimo istante. Ma nelle comunità dove c'è una guida politica si tenta di governare i processi, facendo magari un buco nell'acqua la prima volta, proponendosi di recuperare successivamente e comunque applicando le sanzioni pecuniarie decise. Dove la politica non c'è più, come a Palermo, si firma distrattamente un pezzo di carta e poi si lascia tutto al caso.

1 commento:

  1. Tu scrivi: "ci sono stati dei luoghi dove si è tentato un deciso controllo del territorio da parte delle rispettive polizie municipali."
    Hai messo il dito sulla piaga: botti o non botti, chi controlla il territorio a Palermo? Chi garantisce il cittadino/a che vuole vivere in un contesto legale e sereno?
    Buon fine settimana.

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