venerdì 27 gennaio 2012

Il professore e la pensione impossibile.

CENTONOVE
Settimanale di Politica, Cultura, Economia
N. 3 del 27 gennaio 2012 - Pag. 47

Se la pensione diventa un rebus
Francesco Palazzo

Entrare nel mondo della scuola è difficile. Tra tagli, precari messi all'angolo e stipendi non certo da favola, è diventata una delle professioni meno appetibili. Talvolta, però, è complicato pure uscirne. Prendete il professore palermitano Mario Gottuso, che insegna chimica presso l'Istituto Tecnico Industriale Vittorio Emanuele del capoluogo. Lui vorrebbe andare in pensione. Neanche Monti avrebbe niente da ridire. Con 44 anni di contributi è arrivato il suo turno. Ma il punto è che non riesce a capire, prima di andare via, quanto sarà il suo mensile da pensionato. Particolare non da poco. Per 12 anni e 7 mesi ha lavorato presso un'industria chimica. Tra lavoro, cassa integrazione e riscatto della laurea, ha totalizzato con l'INPS 19 anni, 8 mesi e 9 giorni di anzianità. Nel 1987 vince il concorso a cattedra e comincia a insegnare. Al 31 dicembre ha cumulato 24 anni e 4 mesi di servizio e di versamenti all'INPDAP (Istituto Nazionale di previdenza per i dipendenti della pubblica amministrazione). Per un totale di 44 anni e 9 giorni. Nel 1998 inoltra al provveditorato la domanda di ricongiunzione all'INPDAP di tutta la sua carriera di lavoratore. Ma, per sua sfortuna, dopo 7 anni si accorge che della richiesta non c'è traccia nel suo fascicolo al provveditorato. Non ha nemmeno la lettera inoltrata con il numero del protocollo in entrata, perché al momento della presentazione la fotocopiatrice non funzionava. Piccolo rilievo. Ciò che nel 1998 era gratuito, ora è a titolo oneroso. Nel 2005 fa la nuova richiesta di ricongiunzione, stavolta direttamente all'INPDAP. Trova una fotocopiatrice funzionante e conserva gelosamente il documento. Dopo vari solleciti, nell'aprile del 2011, cioè dopo sei anni, gli comunicano che la cosa si può fare, ma deve mollare 45.946,86 euro. Scomputabili con trattenuta mensile di € 218,79 per 210 rate, sino alla giovane età di 82 anni. L'insegnante chiede all'INPDAP a quanto ammonterebbe il mensile scorporata la “comoda” rata. Ma non ottiene risposta. Dopo di che rinuncia a mettersi sul groppone quella somma e cerca di capire quale è la strada più conveniente. Le soluzioni sono tre: due pensioni, una INPS e una INPDAP; ricongiungimento all'INPS, oppure, gli prospettano all'INPS, può optare per la pensione determinata con il calcolo della totalizzazione. Che il nostro aspirante al meritato riposo non capisce che diamine sia. Ma non si è scoraggiato. Ha fatto fare diversi conteggi a una miriade di patronati e Caf. Ne escono fuori diverse cifre ufficiose. A questo punto si rivolge ai due enti per avere delle cifre definitive. Dall'INPDAP, al quale ha chiesto di determinare le condizioni più vantaggiose evitando di pagare quella somma esorbitante, gli rispondono che non sono in grado di aiutarlo. Nel luglio 2011 l'INPS gli comunica che tocca all'INPDAP fare i conti perché occorre conoscere alcuni parametri che l'INPS non ha. Nel frattempo, a metà 2011, avendo compiuto il 65° anno di età, l'insegnante di chimica Gottuso chiede di restare altri due anni in servizio per chiarire meglio la vicenda. Ma un'altra beffa lo attende. Entro il 2010 il passaggio all'INPS, da un altro ente di previdenza, era gratuito, ora non lo è più. Ma la domanda di ricongiunzione all'INPS non l'ha potuta fare in tempo giusto perché nel frattempo dall'INPDAP stavano facendo i calcoli per determinare la maxirata di cui sopra. Sei mesi di tempo per completarli dopo l'ultimo estenuante sollecito, pare che il programma informatico fosse nuovo e c'era qualche problema a utilizzarlo. Allo stato attuale il professore Mario Gottuso da Palermo, 65 anni e 8 mesi di età e 44 anni di contributi, è ancora fermo al palo. Intanto, si chiede. Come mai, in occasione della ricostruzione della carriera a fini pensionistici, non è automatico il conteggio dei contributi versati e si deve percorrere questa specie di girone infernale? Già, come mai? Eppure con l'informatica si fanno miracoli, altro che semplici calcoli con pochi parametri da tenere in considerazione. Riuscirà il nostro professore ad andare in quiescenza? Chi salverà il soldato Gottuso? E', il suo, un caso isolato?

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