La Repubblica Palermo – 21 luglio 2018
Il mosaico confuso dell’antimafia
Francesco Palazzo
Giovedì pomeriggio c’era il vibrante e partecipato
scenario di via D’Amelio, con il divieto di sosta assente ventisei anni fa nel
luogo dove fu parcheggiata l’auto imbottita di tritolo, e la novità
dell’endorsement delle Agende rosse per i 5Stelle. Di mattina si è svolta la
bella funzione religiosa, di sera la sentita fiaccolata. In mezzo hanno fatto
capolino in ordine sparso i partiti, più confusi che persuasi sull’antimafia,
e l’associazionismo storico palermitano, che sconta dati anagrafici e
stanchezza.
Mondi che si incrociano, si scontrano e non fanno
sintesi.
Oggi più di ieri. Ciò è palpabile a ogni ricorrenza.
Ciascuno porta a passeggio la propria rispettabile antimafia. Poi
ci meravigliamo del fatto che Cosa nostra viva da più di un secolo e mezzo
e che sia in corso con essa una trattativa perenne, nella forma e nella
sostanza. E perché dovremmo stupircene, se la società siciliana, quella
virtuosa che la mafia vuole combatterla, si muove senza uno spirito (di analisi
e di azione) unitario?
Ci rivediamo, stessa spiaggia stesso mare, il 19
luglio 2019.
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