La Repubblica Palermo
10 luglio 2018
Ciclisti e pedoni in cerca di spazi e regole
Francesco Palazzo
A
Palermo le piste ciclabili appartengono alla categoria dello spirito.
E dire
che, vista la conformazione del capoluogo sarebbe come sfondare una porta
aperta. Qualche realizzazione, alcuni progetti e tante buone intenzioni.
È
perciò inevitabile che gli spazi siano condivisi da un lato con le
auto, dall’altro con gli appiedati. E se nel primo caso i vasi d’argilla
sono i pedalatori, nel secondo i pedoni.
Dunque va bene che nelle, improbabili,
piste ciclabili disegnate sui marciapiedi di via Libertà il Comune abbia messo
il limite dei dieci chilometri orari.
Spesso si vedono velocità degne del Giro d’Italia.
Stessa cosa nel tratto di via Maqueda quando è chiuso al traffico, nelle ore in
cui ai ciclisti non è riservata, come accade dalle 7 alle 10, una corsia.
Anche qui il problema è a monte. Quando diventerà vera isola pedonale con una
corsia sempre ciclabile?
Sino a quando Palermo non avrà un’ampia e sicura rete
per le due ruote si dovranno avere più attenzioni del dovuto verso i più
esposti.
Che una volta sono le bici e un’altra i camminatori.
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