mercoledì 2 gennaio 2019

Palermo, i passi in avanti e le violenze antiche e recenti.


La Repubblica Palermo - 2 gennaio 2019
La violenza che non si può nascondere
Francesco Palazzo

La casistica, solo nelle ultime settimane, comincia ad essere degna di nota. 
Il venditore di rose aggredito, l’uccisione di Aldo, il clochard che viveva sotto i portici in pieno centro, il responsabile di un pub derubato e picchiato, l’autista dell’Amat finito in ospedale, il giovane pestato in un luogo della movida. 
Palermo è una città violenta? 
La domanda, in un posto che è stato teatro delle due più feroci guerre mafiose negli ultimi 50 anni, dell’uccisione di un presidente di Regione, del capo dei comunisti dell’isola, di magistrati, di un ex sindaco, di un prete, di giornalisti, di investigatori, imprenditori, e l’elenco potrebbe essere purtroppo lungo, può risultare inutile. 
Si dirà che è un tempo passato. Le indagini, su gente arrestata per mafia e riarrestata una volta libera, ci fanno capire che la violenza mafiosa, pur senza sangue per le strade, comanda ancora interi contesti sociali. 
Palermo ha compiuto tanti passi in avanti. 
Ma mettere sotto il tappeto, con un’alzata di spalle, vecchia, ma ancora presente, e nuova violenza, potrebbe non essere la più saggia delle opzioni.

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