domenica 3 marzo 2024

Calcio, supporters avversari guardati a vista. Può una partita diventare contaminazione tra due città?

              Palermo Today - 28 febbraio 2024

                          Francesco Palazzo



Questi nella foto fatta da chi scrive al Barbera, in occasione della pesante ultima sconfitta casalinga del Palermo, sono i pochissimi tifosi della Ternana arrivato sotto Monte Pellegrino a sostenere i propri colori. Guardati a vista da quattro addetti alla sicurezza. Altri sette addetti sono dall'altra parte affinché non vengano in contatto, pure divisi da un'inferriata altissima e resistente, con i tifosi rosanero della curva sud. E altri addetti sono da una parte e dall'altra dell'inferriata che delimita il contatto con la gradinata. Storia di ogni partita e di ogni stadio, sia chiaro.

Ma quando i supporter dell'altra squadra sono pochissimi come in questo caso, la cosa colpisce molto di più. Anche perché nel frattempo le squadre che entrano in campo ci danno ogni volta una bella ed edificante immagine di sport. Sono accompagnati da bambini e bambine con addosso le maglie delle due squadre. I giocatori del Palermo entrano mano nella mano con i piccoli che indossano i colori avversari. La squadra che gioca fuori casa fa al contrario. E non finisce qua. Prima di ogni incontro gli altoparlanti lanciano le bellissime parole della canzone di Sergio Endrigo, Io che amo solo te, che è un potente e bellissimo inno all'amore. Poi i tanti appelli al rispetto, alla nonviolenza, il no al razzismo che oramai almeno a parole toccano tutti gli stadi. Le premesse per vedere una cosa civile ci sarebbero dunque tutte. Invece no.

Ma è possibile che nel 2024, non si possa consentire a cinquanta persone, a causa del modo non pacifico di stare in uno stadio in fondo di pochi, di vedere una partita dove vogliono senza essere rinchiusi dentro la triste gabbia dei leoni? Non sarebbe bello, al di là del risultato, festeggiare insieme ai pochi o molti abitanti di un'altra città un evento sportivo? Utopia? Non so come chiamarla. Ma so che nome dare a quello che invece accade. Tristezza e poca aderenza ai nobili principi che ciascuna attività sportiva dovrebbe far vivere.

https://www.palermotoday.it/social/segnalazioni/barbera-tifosi-avversari-sempre-in-gabbia.html

https://www.facebook.com/share/p/PFrb5i6REeb1LT4T/

Nessun commento:

Posta un commento