giovedì 21 marzo 2024

Palermo calcio. Tifare e ragionare.

AdvertisementPalermoToday - 16 marzo 2024
Francesco Palazzo 
Il Palermo ce la può ancora fare, basta a quei tifosi solo quando le cose vanno bene.

Ragioniamo con serenità. Il Palermo ha sinora condotto una stagione navigando sempre senza problemi e largamente in zona promozione. Questo è un fatto intorno al quale non c'è possibilità di discussione alcuna. Attualmente naviga con undici punti di vantaggio sulla nona e poche settimane fa a Cremona aveva raggiunto durante la prima fase di gioco la posizione in classifica, secondo posto, che consente la promozione diretta nella massima serie calcistica del nostro paese. In otto giornate, con 24 punti in palio, un'enormità, la squadra può giocarsi ancora tanto in ottica promozione, anche attraverso un buon piazzamento per affrontare al meglio la fase dei play off, che già ha affrontato con successo nel passaggio dalla serie C alla serie B. Questo più o meno lo stato dell'arte. Leggo da mesi sui social e ascolto dalle trasmissioni giornalistiche, direi da anni se rileggiamo lo scorso campionato, dove i play off non si raggiunsero per un nulla, commenti al vetriolo come se fossimo da tempo immemore senza nessuna speranza in piena zona retrocessione. Gli "esperti", chiamiamoli così, affermano che non c'è mai stato gioco. Sicuramente allora ci sapranno spiegare, dall'alto del loro stratosferico sapere, come fa una squadra senza gioco a racimolare tanti di quei punti da fare due campionati su due in B nella fascia alta della classifica. E magari, visto che sono esperti, ci diranno cosa hanno da criticare alla società di Viale del Fante. Come se i rosanero fossero in mano non ad una holding di prima grandezza del calcio mondiale, ma agli ultimi arrivati nel mondo del pallone. Forse ci vuole calma e gesso. Se Palermo come città fosse in zona promozione da anni come i rosanero (a tal proposito se gli esperti hanno memoria si ricorderanno gli ottimi campionati disputati in serie D e C dai rosa dopo che hanno ricominciato da capo nel 2019), vivremmo tutti molto ma molto meglio per quanto riguarda la qualità della vita. Perciò, a coloro che urlano in continuazione improperi ai calciatori, all'allenatore e alla società dagli spalti del Barbera e sui social, che da due anni ci rompono i timpani (altro che sostenere i propri colori come raccontano), e che sono alla fine tifosi soltanto quando le cose vanno bene, propongo caldamente di cercare fuori dallo stadio motivi per fare sentire la loro fondamentale opinione. Non ne mancano. Magari, se ci pensano bene, potrebbero farlo in larga parte contro se stessi, visti i livelli di cittadinanza che si registrano in città. Insomma, cari urlatori, anche con slogan offensivi, in servizio permanente effettivo al Barbera e sui social, il Palermo calcio, e quelli come me, che vanno allo stadio non per scaricare le tensioni e i problemi della vita, ma per seguire e sostenere davvero la squadra del Palermo, penso possiamo fare benissimo a meno di voi.
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