LA REPUBBLICA PALERMO - SABATO 01 MARZO 2008
Pagina I
CENTROSINISTRA VIA LE INCERTEZZE
FRANCESCO PALAZZO
La campagna elettorale per le regionali vede i due schieramenti affrontare l´evento nei modi che seguono. Nel centrodestra hanno bisticciato per settimane, con strappi, anatemi e candidature che non hanno visto sorgere il sole del giorno dopo. Alla fine si è arrivati al nome forte, quello dell´autonomista Lombardo. Spentasi, o messa sotto il tappeto, la guerra intestina, sono cominciate le grandi manovre. Nel centrodestra si discute sino a un certo punto, poi si comincia a lavorare per il risultato. Molti manifesti già inondano le nostre città. Tra qualche giorno faranno il loro esordio, anche per le elezioni regionali, quelli del Partito delle libertà. Anche da noi i simboli di An e Forza Italia vanno in soffitta. Non sappiamo se per sempre. Il Pdl ancora ci appare una trovata elettorale, non un vero nuovo partito. Sembra però certo che la formidabile macchina del consenso di cui il centrodestra dispone in Sicilia sia stata appena scalfita dai brutti pensieri e dalle male parole. Peraltro riuscirà a trarre nuova linfa dalla bagarre scatenatasi intorno alla mancata candidatura di Miccichè, la cui probabile lista non farà che portare del sangue fresco alla coalizione. Il centrosinistra, nel frattempo, ha ricominciato a questionare su tutta la linea. La causa scatenante dell´ennesima querelle, una dichiarazione della candidata presidente, che invita a votare i due grandi partiti a livello nazionale, il cosiddetto voto utile. Che la Sinistra Arcobaleno non l´avrebbe presa bene, ci voleva poco a prevederlo. Ogni elettore ha diritto a vedersi riconosciuta la dignità del consenso che mette dentro l´urna. La reazione del blocco più a sinistra della compagine pro Finocchiaro è comprensibile. Cominciamo a pensare che al fondo di tutto ci sia un equivoco, che si dovrà diradare. Probabilmente ciò sarà fatto sullo sfondo della Valle dei templi, nel discorso che oggi pomeriggio la Finocchiaro rivolgerà ai siciliani. La senatrice catanese è una delle dirigenti più apprezzate del Partito democratico e della politica italiana. Solo che non si può combattere la difficilissima battaglia siciliana e nello stesso tempo occuparsi della politica nazionale da protagonisti. La candidatura per la Regione deve essere una scelta esclusiva. Non può convivere con una candidatura al Senato, seppure in un´altra regione. Chi perde le elezioni in Sicilia deve poi guidare l´opposizione, per preparare le prossime elezioni. D´altra parte, a meno di non esserci distratti, lo stesso Lombardo, che è addirittura segretario di un movimento politico di un certo peso, non sarà candidato contemporaneamente ad alcunché. Insomma il centrosinistra, a oggi, se consideriamo anche le infinite titubanze e le divisioni sul numero di liste da presentare, non si trova in una situazione ideale, pur essendo partito mentre il centrodestra litigava. Considerata la debolezza che lo contraddistingue in Sicilia, il quadro è preoccupante, tenuto conto che alle elezioni non mancano sei mesi, ma sei settimane. Del resto, la distanza tra le due coalizioni ci viene rivelata da un sondaggio recentissimo della Crespi Ricerche. Che assegna a Lombardo il 58 per cento, alla Finocchiaro il 42. Che non sia solo un sondaggio, ma un responso molto vicino alla realtà precedente, non c´è bisogno di dirlo. Il centrosinistra dunque dovrebbe cercare di cambiare presto marcia. Non può trascorrere la fase decisiva della campagna elettorale tra un summit di riconciliazione e un altro. Altrimenti la partita delle regionali rischia di giocarsi, ancora una volta, a una sola porta. E i siciliani invece hanno diritto a una vera competizione.
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