La Repubblica Palermo
9 maggio 2018
Impastato, quattro lezioni all'antimafia
Francesco Palazzo
Peppino Impastato, in un momento in cui l’antimafia, come qui scriveva Gery Palazzotto, si è inabissata come la mafia, ci dice, a 40 anni dall’omicidio, diverse cose.
Intanto il suo impegno sul pezzo di territorio che aveva davanti.
Non la lotta alla mafia teorica, ma specifica. La prima più semplice e poco incisiva. La seconda più complicata, rischiosa, ma che lascia il segno.
Poi l’impegno politico e successivamente la candidatura nell’istituzione locale. Nel momento in cui è ucciso, Impastato è candidato al consiglio comunale di Cinisi.
Difficile fare antimafia senza considerare la politica e gli sbocchi istituzionali.
Continuando, la capacità di lottare contro la mafia che aveva intorno in maniera creativa, con lo sberleffo, l’irriverenza, una trasmissione radiofonica. Oggi, pur avendo a disposizione tanti più mezzi, si registra un conformistico cliché comunicativo.
Ma anche la capacità di capire dove andavano in quel momento gli interessi economici della cosca di Cinisi. A noi sfugge dove sono i soldi delle mafie. Ce n’è quanto basta per riflettere.
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