sabato 24 novembre 2007

Le firme in Sicilia di Forza Italia: chi ha visto le code?

Della questione ne parlava l’altro giorno, in splendida solitudine, Michele Serra sulla sua rubrica quotidiana su Repubblica. Parliamo dell’iniziativa “Una firma e un euro per mandare a casa il governo Prodi”. L'obiettivo di Forza Italia, dal 16 al 18 novembre, era quello di raccogliere in Sicilia 375 mila firme da aggiungere a quelle che contemporaneamente si stavano racimolando nel resto d’Italia. L’avvenimento era annunciato in 320 comuni dell’isola, i gazebo dovevano essere 700. Solo a Palermo si contava, stando alle dichiarazioni degli organizzatori, di raccogliere 65 mila firme. Non uno scherzo, se pensiamo che alle primarie palermitane che incoronarono Orlando sfidante di Cammarata si scomodarono in ventimila circa. Ma è più conducente fare un raffronto con le primarie del partito democratico del 14 ottobre scorso, svoltesi, come la manifestazione di Forza Italia, su tutto il territorio regionale. In Sicilia comparirono 574 gazebo e i votanti, a fronte di un dato nazionale che si attestò sui tre milioni e mezzo, furono poco più di 180 mila. Quindi appena la metà di quelli previsti da Forza Italia. Senonché, dell’afflusso alle primarie del partito democratico diedero conto i mezzi d’informazione, la televisione mostrò in abbondanza quanto c’era da vedere, ne parlarono diffusamente i giornali regionali e locali, molti giorni prima e molti giorni dopo. Basta fare una breve ricerca per recuperare tutte le informazioni che occorrono, comune per comune, seggio per seggio. Ci sono, in sostanza, le prove che qualcosa è accaduto. Alla manifestazione di Forza Italia pare abbiano aderito, firmando personalmente nei gazebo, sei milioni e ottocentomila militanti in tutto il territorio nazionale. Prendendo per buono tale risultato, ci saremmo attesi in Sicilia lunghe teorie di votanti fuori e dentro i gazebo. Tra l’altro si trattava di un voto di protesta, non c’era da scegliere, la strada era in discesa. Inoltre, le giornate in cui si poteva firmare erano tre e non una, come accaduto per le primarie del partito democratico. Abbiamo perciò sfogliato i giornali stampati in Sicilia del 17, 18 e 19 novembre e dei giorni seguenti, al fine di abbeverarci copiosamente di informazioni circa l’esito della consultazione in quanto a presenze. Per sapere, come avviene di solito per gli eventi della stessa natura del centrosinistra, il dato regionale e gli afflussi nelle varie province. Siamo rimasti delusi e interdetti. Non un titolo di prima pagina è stato dedicato dai giornali siciliani più letti alla questione, non un articolo interno, non una breve, niente di niente. Andando a memoria, ma potremmo sbagliarci, non ricordiamo nemmeno un servizio televisivo. Distrazione? Cattiva Informazione? Abbiamo, almeno in questo caso, forti dubbi nel dare una risposta affermativa ai due interrogativi. Se i votanti in Sicilia fossero stati anche la metà dei 375 mila ipotizzati, non potevano sfuggire a nessuno, neanche al più distratto e prevenuto dei giornalisti, più di centoottantamila persone che inondavano le piazze delle città e dei paesi siciliani. Avidi comunque di notizie, anche strettamente di parte, facciamo una ricerca nei siti dell’ormai ex Forza Italia. In quello nazionale non troviamo alcun riferimento locale o regionale, pur approssimativo o sommario, ci saremmo accontentati pure di un semplice numerino che ci desse conto di quanto accaduto in Sicilia. Non ci scoraggiamo è andiamo alla ricerca dei siti ufficiali siciliani dedicati al partito che fu. Quello più accreditato è azzurriweb.net, che però è fermo alla venuta nel capoluogo di Berlusconi in occasione della campagna elettorale per le amministrative palermitane di maggio. Sui siti locali del partito di alcune città siciliane la stessa cosa. Così come su quelli di alcuni esponenti di punta siciliani di Forza Italia. Il sito regionale di Forza Italia giovani per la libertà canalizza le nostre fatiche telematiche su una chat palermitana, che ti promette momenti molto rilassanti, ma non è attrezzata per sganciare i numeri che inseguiamo. Chiediamo a destra e a manca se hanno visto file consistenti o appena modeste nella tre giorni suddetta ma non riusciamo a sfondare il muro del silenzio. A questo punto ci arrendiamo. Ci confortiamo pensando ai prossimi mesi. Se abbiamo ben compreso, per il futuro, il partito del popolo, o come si chiamerà, ha già messo in cantiere primarie a raffica. Ci faremo trovare pronti e staremo sulla notizia.

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