LA REPUBBLICA PALERMO – MERCOLEDÌ 09 APRILE 2008
Pagina XV
Le promozioni dei regionali
FRANCESCO PALAZZO
Quando si parla di impiegati regionali, ossia a ogni rinnovo di contratto, scatta il solito gioco delle parti, fatto soprattutto d´ipocrisia. Appena la notizia evapora, tutto rientra, sino alla prossima bolla di sapone travestita da emergenza. Alla regola non è sfuggita la questione riguardante la progressione economica all´interno delle fasce d´appartenenza per i dipendenti del comparto. Si è gridato alla vergogna, affermando che le somme per fronteggiare i passaggi decurterebbero il Famp, Fondo di amministrazione per il miglioramento delle prestazioni. Che peraltro prevede espressamente di finanziare tali progressioni economiche. Tuttavia il timore è che vengano meno fondi da destinare alla produttività dei più bravi. Ma è mai accaduto che il Famp abbia premiato qualcuno? Ovviamente no, se non in qualche sporadico caso. Se si va un attimo oltre la superficie della polemica elettorale, ci si rende conto che l´unico strumento che, teoricamente, è previsto dal Famp per premiare la produttività dei singoli, è il piano di lavoro. Un programma lavorativo che si aggiunge alla normalità, grazie al quale dovrebbero scattare delle valutazioni individuali e relative diversificate retribuzioni aggiuntive. Molto spesso, per non dire sempre, le attività elencate in questi piani non sono molto diverse dal lavoro normalmente retribuito con lo stipendio mensile. Ma la vera questione è che non c´è valutazione, tutte le somme dei vari piani sono distribuite, a pioggia, in relazione alle qualifiche. Le quali, alla Regione siciliana, servono a individuare un bel niente. La gestione delle risorse umane ha poca cittadinanza negli uffici regionali. La differenza sta solo negli stipendi, poi ognuno, in mezzo al groviglio del comparto, si ritaglia un ruolo a piacere. Spesso senza carichi di lavoro formali, sia per il lavoro routinario, sia per quello incasellabile in qualche modo nei piani di lavoro dipartimentali. Questi ultimi coprono una percentuale del Famp non irrilevante, visto che non può essere inferiore al 70 per cento. Ma il vero orizzonte del caso in questione è ben più ampio e rimanda ad altre responsabilità. Bisogna guardare la luna. E non solo il dito che la indica perché risulta più comodo. L´ultima legge di riforma dell´amministrazione, la numero 10 del 2000, voluta fortemente da un governo di centrosinistra, non ha fatto altro che disegnare, con una forte rottura all´interno della Cgil, il quadro che abbiamo innanzi. Si voleva rendere autonoma l´amministrazione dalla politica esaltando il ruolo della dirigenza. Si è finito per legare sempre più i due versanti, che ormai costituiscono le due leve possenti di un enorme schiaccianoci. In mezzo al quale il comparto, che corrisponde alla quasi totalità degli impiegati regionali, è stato relegato in una sorta di limbo. Dove non di rado c´è gente che avrebbe l´esperienza e i titoli per occupare, se veramente alla Regione contasse il merito, posizioni in grado di modificare radicalmente e in meglio l´amministrazione. E ciò accadrebbe per un unico semplice motivo: i ruoli non dirigenziali dell´amministrazione sono poco influenzabili dalla politica, di qualsiasi colore e tendenza essa sia. La Regione siciliana, non solo nel senso dell´amministrazione, veramente cambierà se un giorno si troverà il modo, che non potrà essere indolore per tutti i dipendenti, di premiare veramente i soli capaci e meritevoli. Pure tra i dirigenti e non solo nel comparto. Facendo in modo che chi non sa o non vuole non sia sempre uguale a chi vuole andare avanti e sa come fare. Questa sarebbe la vera rivoluzione siciliana. Ma chi avrà il coraggio di fare ciò? Sino a oggi, stando ai fatti e tralasciando le pie intenzioni delle campagne elettorali, compresa quella in corso, nessuno intende concretamente modificare tale aspetto fondamentale della vita pubblica regionale. Allora, e sappiamo d´essere facili profeti in patria, ci possiamo dare un sicuro e immancabile appuntamento al prossimo finto scandalo sugli impiegati regionali.
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