La Repubblica Palermo
8 agosto 2018
C’è una Sicilia malata di intolleranza
Francesco Palazzo
La Sicilia in questo caso non è, ammesso che lo sia
mai stata, laboratorio. Gli episodi di intolleranza etnica che si registrano da
noi non sono diversi da quelli che si squadernano nel resto del Paese.
La novità è semmai la messa in discussione delle
nostre tanto decantate prerogative d’accoglienza. Un selfie che ci scattiamo da
anni ma che forse è sfocato.
E non bisogna guardare, per fare tale
diagnosi, alle recenti vicende che si impongono ai nostri occhi in quanto
superano la soglia di attenzione dei mezzi d’informazione.
Proviamo ad andare
oltre. Facciamoci un giro tra le nostre conoscenze, popolari o borghesi,
collocate in periferia o al centro, in case disagiate o abbienti. E buttiamo
pure uno sguardo dentro i nostri ambiti di vita più ristretti.
Potremo avere la possibilità di ricavarne utili
indicazioni circa lo spirito del tempo presente.
Certe patologie, quando si allargano a macchia d’olio,
non si curano con facilità, perché vengono da lontano. Soprattutto se, come
scriveva in un recente editoriale Enrico del Mercato, si nascondono. O, peggio
ancora, si ignorano.
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