lunedì 6 agosto 2018

Palermo, dismissione campo rom. Dove sta il problema?


La Repubblica Palermo – 5 agosto 2018
Le vane parole utilizzate per il campo rom
Francesco Palazzo

Sulla chiusura del campo Rom a Palermo dovremmo concordare. Si elimina un ghetto. Che lo si dovesse fare prima non è un buon motivo per non farlo ora. 
Si apre una porta d’ingresso importante al Parco della Favorita. Che deve essere tirato fuori dal limbo del vorrei ma non posso e dalle chiusure una tantum stile paese dei balocchi. 
Inoltre, il dire "prima i palermitani", a parte il fatto che i componenti delle sedici famiglie recensite nel campo lo sono, non ha senso. 
Si utilizzano fondi dedicati al reinserimento sociale delle persone abitanti in tali insediamenti e non si mettono per nulla in discussione le tante altre correnti e straordinarie forme di assistenza verso tutte le fasce sociali più deboli. 
Aggiungiamo poi che, dal dopoguerra, proprio dentro le sabbie mobili dei corretti aiuti divenuti spesso assistenzialismo clientelare e fine a se stesso, il mezzogiorno, con un elevatissimo concorso di colpa delle società meridionali, è stato fatto fuori. 
Non aggiungiamo adesso al danno pure la beffa di parole in libertà. Che saranno pure di moda al momento. Ma sempre vane rimangono.


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