ROSALIO IL BLOG DI
PALERMO – 6 APRILE 2024
Palermo –
Sassuolo, dal Barbera e dintorni è (quasi) tutto
Francesco Palazzo
https://www.rosalio.it/2025/04/06/palermo-sassuolo-dal-barbera-e-dintorni-e-quasi-tutto/
Prima
della partita
42 e 72. Non è la giocata di un ambo secco, tipo 31 e 47, sulla
ruota di Palermo, ma la differenza abissale di punti prima dell’incontro al
Barbera tra il Palermo e il Sassuolo. Non so se nella serie cadetta i rosanero
abbiano mai giocato un incontro con una squadra che li guarda dall’alto di 30
punti di differenza. Magari sarà pure capitato in qualche altro campionato di
serie B. Ma questo secco e plateale distacco con la prima della classe, ci dice
tanto di quello che poteva essere il campionato del Palermo e non è stato. I
rosa anche in questa partita come in altre si trovano a difendere l’ultimo
posto, l’ottavo, che fa staccare il tagliando per la disputa dei play off. A Salerno la squadra di viale del Fante ha prevalso
ma con qualche sofferenza di troppo, more solito, nella seconda frazione di
gioco. Chi commentava la partita domenica scorsa analizzava la circostanza che
la Salernitana sarebbe stata sesta, e non impelagata in piena zona
retrocessione, con i risultati parziali dei soli secondi tempi. Ed è molto probabile
che se si facesse lo stesso conteggio con i primi tempi dei rosanero, li
troveremmo molto più in alto di come li vediamo. Va detto che oggi il Sassuolo
potrebbe festeggiare sotto Monte Pellegrino la promozione matematica in serie A
con un ritorno immediato nell’olimpo del calcio italiano. È solo questione di
giornate perché ormai si è visto che gli emiliani hanno condotto un campionato
a parte. E perciò pure una sconfitta non sposterebbe nulla. È quindi da vedere
quale atteggiamento psicologico prevarrà nella loro conduzione della partita.
Da ciò dipenderà molto il risultato del Palermo. Che certo ha tuttavia un
impianto tecnico con i suoi giocatori in grado, in teoria, di battere un
Sassuolo che volesse far punteggio pieno al Barbera. Un pareggio o peggio
ancora una sconfitta, verosimilmente vedrebbero i rosa subito fuori dalla zona
play off. I neroverdi emiliani, o Sasôl, in dialetto modenese, nascono nel 1920
e vengono rifondati nel 1974. Hanno disputato 11 campionati di Serie A
consecutivi, 6 di Serie B, 2 di Serie C1 e 14 di Serie C2. La società è stata
promossa per la prima volta in massima serie nel 2013, mentre il miglior
piazzamento ottenuto in Serie A è il 6º posto della stagione 2015-2016, con cui
ha raggiunto per la prima volta la qualificazione nella Europa League. Sono 11
i giocatori ad aver debuttato e giocato nella nazionale italiana nel periodo di
militanza nella formazione neroverde. Situata nell’area modenese al confine con
la provincia di Reggio Emilia, la città è nota principalmente per la produzione
di ceramica e piastrelle, settori che rendono Sassuolo un grande centro
industriale. Sassuolo ha poco più di 40 mila abitanti. Si stima che l’80% delle
piastrelle italiane siano prodotte nel suo distretto ceramico e che circa i tre
quarti della produzione siano destinati al mercato estero, con un fatturato
complessivo di oltre 4 miliardi di euro. Insomma, rispetto a Palermo dal punto
di vista economico una posizione ancora più abissale dei 30 punti di questo
campionato. I giocatori del Palermo nel prepartita scendono in campo con le
magliette che ricordano Sara, la giovane siciliana che è stata uccisa a Messina
nell’ennesimo femminicidio. Prima della partita in tribuna autorità il
presidente del Palermo ha portato un mazzo di fiori, un familiare di Sara lo ha
adagiato nell’unica poltrona rosa, posto simbolicamente occupato, ad ogni
partita, da ogni donna che avrebbe potuto, voluto e dovuto essere presente per
tifare la propria squadra del cuore, e sopra vi ha deposto una maglietta rosa col
suo nome. Va sottolineato che la violenza nasce innanzitutto dalle parole. E va
detto che dentro gli stadi, codice penale alla mano, vengono tollerati parole e
comportamenti che andrebbero banditi da luoghi dove si fa sport.
Sara vive, gridano dalla nord dopo aver srotolato un grande striscione che
recita: Nel ricordo di Sara a difesa delle donne basta femminicidi!!
Partita
Il Sassuolo si presenta con una maglia nerazzurra, i padroni di
casa, che attaccano verso la nord, classifica maglia rosanero. Il Palermo parte
bene. Al quinto e al sesto minuto decise incursioni in area sassuolese.
All’ottavo Pohjanpalo ci prova di testa su calcio d’angolo. Primo quarto d’ora,
i rosa sono in campo per i tre punti, i modenesi per il pareggio. E così al18mo
Pohjanpalo, fuoriclasse senza altri aggettivi, sugli sviluppi di un calcio
d’angolo buca la rete degli avversari con un colpo di testa. Il Sassuolo subito
replica, il portiere dei rosa è bravo a opporsi. Stessa cosa al 25mo. Sul
capovolgimento Pohjanpalo timbra il secondo cartellino anche se è autorete. 2 a
0. Sino a questo punto la squadra a 72 punti sembra il Palermo. Al 29mo i rosa
si rifanno di nuovo sotto. Al 30mo deve intervenire nuovamente il portiere rosa
per neutralizzare un’azione del Sassuolo. Il Palermo in qualsiasi parte del
campo aggredisce su tutti i palloni. Al 33mo Palermo ancora pericoloso. Dionisi
dalla panchina vorrebbe che alcuni schemi venissero applicati meglio. Al 36mo
gli ospiti per due volte si presentano minacciosi in area rosa. Quasi al 45mo con
un’azione partita dalla propria area il Palermo va vicino al 3 a 0. Cosa che si
realizza al 46mo dopo un tira e molla in area nerazzurra. Inutile a dirsi,
sempre Pohjanpalo. Insomma, andare negli spogliatoi con tre gol di vantaggio
non sappiamo da quanto non capitava al Palermo. Per giunta giocando con una
supercapolista.
Il Sassuolo si presenta gasato prima del Palermo in campo e
parte con due sostituzioni. Al 51mo il portiere del Palermo deve fare gli
straordinari per togliere una palla dalla porta. Poi interviene con sicurezza
in uscita. Al minuto 52 Palermo quasi sul 4 a 0. Al 54mo da fuori il Sassuolo
fa la barba al palo a sinistra di Audero che però sembrava sul pezzo. Ma al
55mo Segre mette la quarta piastrella dentro la rete del Sassuolo. Che adesso è
in confusione. Tira due volte ma alto sulla traversa. Altre due sostituzioni
per il Sassuolo. Il Palermo non fa sostituzioni sinora, operazioni che spesso
hanno confuso le partite, e pare aver esorcizzato la dannazione dei secondi
tempi. Il Palermo adesso palleggia in sicurezza. Che però con il Sassuolo può
creare problemi. E infatti al 66mo errore in difesa e quasi gol dei modenesi.
Torna in campo dopo mesi il palermitano Di Mariano al posto di Ceccaroni, i
rosa rimodulano la difesa. Al 71mo con Pohjanpalo i rosa vicini al quinto gol.
Al 73mo il Sassuolo, con una difesa del Palermo che pare indebolita, fa il suo
gol. Al 75mo fa il secondo. Il fantasma dei tempi secondi è ancora vivo? Dentro
Verre e Ranocchia per i rosa, fuori Blin e Segre. Ma Pohjanpalo c’è e bolla il
quinto gol, il suo terzo oggi al Barbera. Subito dopo il 5 a 3 del Sassuolo.
Poi il Palermo quasi al sesto gol. All’87mo il Palermo in contropiede si mangia
un gol fatto. Alla fine Vasic entra per Pierozzi, Diakité al posto di Brunori.
Cinque minuti di recupero. Ce la faranno i nostri eroi a non prendere due gol?
Ce la fanno.
Dopo
la partita
Non sappiamo l’ultima volta che il Palermo abbia fatto cinque
gol e che in un incontro ve ne siano stati addirittura otto. Partita più che
buona, con la solita amnesia tecnico tattica del secondo tempo che però questa
volta non ha causato il delitto perfetto. Ma quasi. Va detto che senza
Pohjanpalo questa partita avrebbe conosciuto un altro risultato. Ma va pure
fortemente sottolineato che vincere con una squadra davvero forte come il
Sassuolo non è semplice per nessuno. Chi scrive non ha capito perchè un
difensore che esce, Ceccaroni, non venga sostituito da un altro difensore ma da
un giocatore avanzato. Da quel momento i rosa hanno iniziato ad avere difficoltà.
Palermo settimo a 45 punti. Venerdì si va a Bari, scontro diretto, per
Pasquetta in casa con la Carrarese che ancora ha qualche chance per andare ai
play-off. E comunque il grande difetto dei secondi tempi è ancora vivo. Visto
che il primo tempo i rosanero lo hanno vinto tre a zero, il secondo perso tre a
due. Un ultimo pensiero a Sara. Non si può assaporare per intero nulla, tanto
meno una partita, dopo un terribile femminicidio. L’ennesimo. Quest’anno sono
già 11 i femminicidi in Italia. È una tragedia che riguarda vergognosamente il
genere maschile. Tutto. Tutti. Nessuno escluso.
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