LA REPUBBLICA PALERMO - MARTEDÌ, 01 MAGGIO 2007
L´ANALISI
Quella baby lucciola parla alla politica
FRANCESCO PALAZZO
L´ANALISI
Quella baby lucciola parla alla politica
FRANCESCO PALAZZO
La vicenda della ragazzina dello Zen costretta a prostituirsi, che pare allargarsi ad altri uomini e ad altre giovanissime obbligate a vendersi, più che motivarci a esprimere inutili sanzioni morali, ci interroga amaramente sullo stato in cui versano le periferie più disagiate e i rioni popolari di Palermo. Con una premessa, utile a constatare un disarmante dato di fatto. Forse ci è sfuggito qualcosa. Ma, a fronte di una notizia per giorni in bella evidenza sui mezzi d´informazione, non ci pare che i candidati e le candidate alle prossime amministrative palermitane abbiano sentito il bisogno di dire qualcosa, di sinistra o di destra non importa, di recarsi sul luogo, di prospettare un seppur discutibile ventaglio di soluzioni a tale stato di degrado. Che non ricade soltanto sulle persone invischiate nel drammatico fatto di cronaca, ma investe pesantemente tutta la comunità cittadina. E ci dice, innanzitutto, dell´abbandono, ammesso che vi sia mai stato un vero interessamento, di certe periferie e dei quartieri popolari da parte della politica. Porzioni consistenti di territorio ridotti a non luoghi, dove tutto può accadere. Possiamo raccontarcela in tanti modi, sappiamo però bene che la mala politica, talvolta stretta parente della criminalità organizzata, trova in quei posti inesauribili stazioni di facile rifornimento. Allora è corretto condannare la borghesia mafiosa e chiamare a raccolta la borghesia antimafiosa. È giusto affermare che alla mafia vanno tolti i soldi e i patrimoni, cosa che peraltro si fa con incertezze e ritardi incredibili. Ma sino a quando non si comincerà a togliere a Cosa nostra e alla mala politica la più importante ricchezza in loro possesso, ossia l´infinito esercito umano disposto a sostenerle nei non luoghi senza diritti, avremo tempo di parlarci addosso. In tal senso, una ragazzina che dona il suo corpo senza amore ci dice molto di più di quanto siamo disposti ad ammettere. Probabilmente si archivierà il tutto come un problema di ordinaria o straordinaria cattiveria umana. I candidati in corsa per il Comune, nelle ultime e decisive settimane di campagna elettorale, serreranno i ranghi, con più forza continueranno a battere tutte le vie non illuminate dai bagliori del centro città per chiedere voti. Sanno che in quelle zone sta la vera cassaforte del consenso, è lì che si vince o si perde. Moltissimi, certo non tutti, se ne usciranno candidi come gigli, scrollando i calzari pieni di polvere o sporchi di fango. Tanto, finché certe zone rimarranno deserti umani, culturali ed economici, per tanti sarà sempre possibile ripetere l´operazione comprando il consenso. Dare in cambio denaro o illusioni, o tutte e due le cose insieme, in fondo è lo stesso.Chissà cosa ne sarà di quella ragazzina quattordicenne non appena si saranno spente le luci dei riflettori. Chissà quale sarà il futuro della giovane madre se davvero è stata lei a venderla per pochi euro. Se ha agito così, prima ancora di fare violenza sulla figlia l´ha fatta a se stessa. Prescindendo dal caso specifico, in un mondo dove l´unica cosa che veramente ti appartiene è il tuo corpo o quello degli affetti più cari, non ti rimane altro da mettere all´asta, anche se si tratta del tuo sangue. Comportamento colpevole, certo, così come le azioni delle belve di sesso maschile pronte ad approfittarne. Tuttavia, non sono meno responsabili coloro i quali, senza sporcarsi le mani, hanno lasciato che una ragazzina arrivasse a quattordici anni senza offrirle una sola pur piccola possibilità di crescere in un luogo dignitoso e libero da ricatti e paure.Ci diranno che le persone devono avere anche la capacità di liberarsi dalle catene, senza farsi complici di quanti vogliono usarne i corpi e le coscienze. Perché anche questo accade, e va detto senza buonismi. Quando verrà quel giorno, la nostra regione sarà molto diversa. Il fatto è che mentre i compratori della carne sono, tutto sommato, facilmente individuabili, i cinici accaparratori di futuro non hanno tute da meccanico ma cravatte e vestiti costosi. Da loro è veramente difficile difendersi. Soprattutto se sei poco più di una bambina e davanti hai una vita che potrebbe essere bellissima. E invece è già un immenso baratro di dolore, dal quale sarà molto arduo risalire per vedere la luce del sole.
Se, anzichè cercare di sollevare dal degrado le poeriferie, si pensa a dipingere e adornare i cassonetti di via Notarbartolo, vorrà dire pur qualcosa sulle priorità politiche...
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